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L’economia digitale, una leva per la ripresa del Mezzogiorno

Nel Decreto del “Fare e Lavoro”, varato l’8 agosto scorso, dall’Aula della Camera, si ripropongono, a nostro modesto avviso, grandi speranze per una leva della ripresa, in particolare, del Mezzogiorno: l’economia digitale. La liberalizzazione del wi-fi , la banda larga e l’applicazione dell’Agenda digitale possono costituire dei buoni inizi, in grado di attirare investitori, capitali e incrementare l’occupazione. Mentre, sarebbero oltre, 190mila(di cui 54mila operanti nel Mezzogiorno), le piccole e medie imprese orientate ad utilizzare gli incentivi per assumere giovani a tempo indeterminato, nei prossimi 12 mesi(Cfr. Comunicato del Ministero del lavoro). Ancora, il Rapporto “Crescita Digitale” della London School of Economics, riferisce che gli effetti occupazionali di internet si amplificano se, nel contempo, cresce il capitale umano del Paese: crescono, cioè, i livelli di formazione volti alla creazione di una cultura digitale e, allo stesso tempo, vengono implementate politiche per far crescere l’eco-sistema digitale nel suo complesso. Peraltro, va detto, senza mezzi termini, che le aziende italiane attive su internet fatturano, assumono ed esportano di più e sono quelle più produttive di quelle che su Internet non sono presenti(Cfr.Fattore Internet). Per quanto riguarda, poi, l’utilizzo degli incentivi previsti dalla nuova normativa,   per l’economia digitale, -considerando solo le imprese innovatrici da 1 a 49 addetti-, il 38% di esse afferma che, in mancanza di incentivi, non procederebbe ad alcuna assunzione; percentuale che sale al 39%, per le imprese del Mezzogiorno. E, dulcis in fundo, noi diciamo che le istituzioni nazionali e locali hanno tutte le condizioni e le risorse necessarie per investire sullo sviluppo tecnologico del Mezzogiorno: in primis, puntare sulle università meridionali, come incubatori di nuove opportunità, ovvero, le Start- Up e le Star-Cap per aspiranti giovani mprenditori; poi su una nuova industrializzazione tecnologica, più rispettosa del grande patrimonio naturale del nostro Mezzogiorno.

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