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Giovedì, 02 Maggio 2024

Il documento segreto di Passera

Nel mezzo della tempesta economica e della crisi dell’euro dell’estate del 2011, mentre il capo dello Stato stava mettendo in stand-by Mario Monti per un eventuale incarico alla presidenza del Consiglio, l’allora amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, stava stilando un documento segreto di 196 pagine per Giorgio Napolitano.
Lo spread tra titoli di Stato italiani e quelli tedeschi passa dal primo giugno al 2 luglio da 173 punti a 301. Il 5 agosto arriverà la celebre lettera della Banca centrale europea che chiede esplicitamente interventi per stabilizzare finanziariamente il Paese. Il 20 settembre ecco il declassamento di Standard & Poor’s.
In campo è già sceso anche Corrado Passera, poi premiato con un posto al ministero dello Sviluppo economico. Si dà subito un gran da fare per preparare, nel giro di un paio di settimane, "un piano di rilancio del Paese, con riforme per rilanciare l'economia". Il pacchetto a cui sta lavorando Passera prende il titolo di "Appunti per un piano di crescita sostenibile per l'Italia".
Passera propone a Napolitano un piano per il rilancio dell’economia, che comprende «un vero shock strutturale positivo», intitolandolo: «Un Grande Piano di Rilancio».
Monti, nella sua video intervista per il libro Ammazziamo il Gattopardo , ha confermato che conosceva bene il documento del banchiere e che «una volta con il presidente Napolitano mi è capitato, tra lui e me, di fare riferimento a questo lavoro di Passera».
La prima bozza, che Passera mette a punto ad agosto, non è poi così distante dalla quarta versione che a novembre finisce sui principali quotidiani nazionali. Gli obiettivi sono quelli che il titolare dello Sviluppo economico sottoporrà al governo Monti. Tra questo anche una crescita del 2% annuo nel medio periodo, il pareggio dei conti pubblici entro il 2012 e il contenimento del debito pubblico al 100% del pil nel giro di un triennio. E ancora: la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, l’aumento dell’Iva a 23% entro il settembre del 2012 e una tassa patrimoniale del 2% su tutta la ricchezza immobiliare esclusa la prima casa, i depositi bancari e i titoli di Stato. Come spiega anche il corriere della sera dalla prima bozza del documento emerge "un senso di grande fretta, comprensibile dal punto di vista di chi lo scriveva, salvo il fatto che c’era ancora in sella un governo, anche se con una maggioranza litigiosa e rancorosa". "Nelle ultime settimane si è perso un grande patrimonio di credibilità che occorre ricostruire al più presto - si legge nel documento - per rimettere in carreggiata l’Italia serve un Grande Piano di Rilancio per la crescita e la riduzione del debito con un’ampiezza circa dieci volte maggiore di quella recentemente introdotta e con molta maggiore enfasi sulla crescita sostenibile. Non proporla agli italiani, adesso e con sincerità, costruendo il vasto consenso necessario attraverso la condivisione di benefici e sacrifici, potrebbe, in tempi brevissimi, mettere a serio rischio la nostra economia, e forse, la nostra stessa democrazia".
È sempre Alan Friedman a mettere a posto un altro tassello dell'estate del tradimento. Dopo la bomba pubblicata al corrieredella sera e Financial Times sui contatti tra Napolitano e Monti nell'estate del 2011, mesi prima delle dimissioni di Berlusconi e del conferimento dell'incarico di premier al Professore, il giornalista americano ha portatocopia del documento su questa facenda negli studi di Piazzapulita . E, secondo le carte presentate a La7, Napolitano non solo avrebbe acconsentito al progetto di Passera, ma lo avrebbe addirittura invitato a condividere il documento - un vero e proprio programma di governo possibile - con il futuro presidente del Consiglio.Intanto :
''Ogni capo dello Stato ha diritto ad avere contatti riservati''. Così il Presidente Emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in un'intervista al Messaggero dopo la pubblicazione di alcuni passaggi del libro di Alan Friedman sull'estate del 2011 e i contatti tra il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e Mario Monti. Alla domanda se quando si trovava al Quirinale avesse anche lui sondato la disponibilità di Monti a guidare un governo, Ciampi risponde: ''Sinceramente non lo ricordo e non mi risulta''. E spiega: ''Per quanto mi riguarda quel che fa fede sono i miei diari, dove sono fedelmente riportate le annotazioni dei miei contatti quotidiani. Essi, come si sa, sono depositati all' Archivio storico del Quirinale. Dovrei consultarli per dare una risposta''.

Comunque, sottolinea Ciampi, ''anche se lo avessi fatto non sarebbe stato certo un delitto. Non ci sarebbe stato nulla di anomalo o di irregolare''. Quanto alla richiesta di impeachment nei confronti dell'attuale capo dello Stato, Ciampi evidenzia: ''Mi sembra un procedimento completamente fuori luogo''. Guardando all'Europa e alle prossime elezioni per il Parlamento Ue, Ciampi riconosce il ''rischio'' di un'avanzata dei movimenti anti-europei ed euro-scettici. E avverte: ''Bisogna stare in guardia ed essere europeisti più vigili. Mancano pochi mesi alle elezioni per l'Europarlamento ed è ancora assente, soprattutto in Italia, un dibattito sulle prospettive dell'integrazione europea''. Inoltre, fa notare che ''per l'Italia ma anche e soprattutto per l'Europa è venuto il momento di voltare pagina. Direi in estrema sintesi: prius crescita''

 

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