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In Spagna vince il centro-destra

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"Siamo davanti a un momento decisivo per la Spagna. Il nuovo governo dovrà gestire la congiuntura più delicata che il Paese abbia conosciuto negli ultimi 30 anni. Abbiamo davanti a noi un compito immenso: non ci saranno miracoli". Lo ha detto questa sera il vincitore delle politiche spagnole, leader del Pp, Mariano Rajoy. "Voglio ridare agli spagnoli l'orgoglio di esserlo" ha detto Rajoy dal balcone del palazzo alle migliaia di militanti in festa riuniti per strada e che intonavano "Viva Espana".
Il Partido Popular di Mariano Rajoy ha conquistato la maggioranza assoluta nel congresso dei deputati di Madrid secondo i dati praticamente definitivi (99%) del ministero degli interni, con 186 seggi su 350. Il Psoe di Alfredo Rubalcaba ottiene il 28,7% e 110 seggi, il suo peggiore risultato dalla fin del franchismo.

Questi i dati praticamente definitivi delle elezioni spagnole diffusi dal ministero degli interni, dopo lo spoglio del 99% delle schede: Pp - 44,6% e 186 deputati su 350 (39,9% - 154 seggi nel 2008) Psoe - 28,7% e 110 seggi (43,87% - 169 seggi) Ciu - 4,19 e 16 seggi (3,03% - 10) Iu - 6,93% e 11 deputati (3,77% - 2) Amaiur - 1,39% e 7 seggi (non presente nel 2008) Upyd - 4,72% e 5 deputati (1,19% - 1) Pnv - 1,35% e 5 seggi (1,19% - 6) Erc - 1,06% e 3 seggi (1,16% - 3) Bng - 0,71% e 2 seggi (0,83% - 2) Cc - 0,57% e 2 seggi (0,68% - 2) Compromis - 0,52% e 1 (0,12% - 0) Fac - 0,41% e 1 seggio (non presente) Bai - 0,17% e 1 seggio (0,24% - 1).

"La prima cosa che farò domenica sera se vinco? Telefonerò a mio padre in Galizia, ha 90 anni e gli voglio molto bene". Dopo 7 anni di 'modernismo' zapateriano - gli avversari dicono 'frivolita'' - sulla Moncloa si affaccia ora con Mariano Rajoy la Spagna più tradizionale. Come il suo avversario Rubalcaba, il leader popolare che i sondaggi danno come molto probabile nuovo premier è un veterano del Palazzo madrileno, un politico di vecchio stampo. E' stato ministro e portavoce del governo con José Maria Aznar, che nel 2004 lo ha designato suo successore.

Anche nel 'look', barbuto come Rubalcaba, è come lui più comodo nell'idea e nella sostanza che nella politica immagine, al contrario del 'grande comunicatore' Zapatero. "Sono Mariano Rajoy, spagnolo e galiziano, nato a Santiago di Compostela 56 anni fa" annuncia nella sua autobiografia appena uscita. Galiziano si sente fino alla punta delle dita. Cattolico e uomo di famiglia, in apparenza più tenace - è stato battuto nel 2004 e nel 2008 da Zapatero ma non ha rinunciato - che brillante, gli avversari lo trovano 'grigio', dotato di humor ma non aggressivo, moderato e uomo di compromesso. Di lui la campagna elettorale ha dato una immagine di 'forza tranquilla' in grado di dare al paese il "cambio" di cui ha bisogno dopo i travagliati anni Zapatero.

Trainato dal netto vantaggio nei sondaggi fin dall'inizio, ha fatto una campagna prudente, evitando di prendere impegni troppo netti, in previsione delle scelte lacrime e sangue che dovrà fare se vince per salvare il paese sul bordo del precipizio del debito. Rubalcaba lo ha accusato di nascondere "un programma occulto". Grazie al solido appoggio della moglie Elvira 'Viri' Fernandez ha superato momenti molto difficili. La sconfitta imprevista alle politiche del marzo 2004 dopo i massacri dei treni di Madrid, e di nuovo quella nel 2008 contro Zapatero, che aveva scatenato una rivolta interna nel Pp, guidata dalla 'dama di ferro' Esperanza Aguirre. "C'é chi non mi ha appoggiato nel partito. Non abbiano timori - li rassicura oggi - ho dimenticato tutto".

Negli anni di opposizione la stampa madrilena - forse anche con un po' di snobismo verso il 'provinciale' galiziano - non lo ha molto amato accusandolo di esser noioso, incerto, restio alle decisioni difficili. "Non sono né vago né indeciso, ma mi piace riflettere prima di agire" ha spiegato a La Vanguardia. Gli omosessuali temono che rimetta in discussione la legge sui matrimoni gay. Lui ha detto che preferirebbe le 'unioni civili' ma non ha chiarito che cosa farà."E se suo figlio le dicesse, 'Papa', sono gay e voglio sposarmì?" gli ha chiesto La Vanguardia. "Lo appoggerei". Cammina un'ora al giorno, come Rubalcaba è tifoso del Real (Zapatero fa jogging ed è del Barca), guarda le partite in tv. E il piccolo schermo, dice, deve "se non formare, almeno non deformare".

"Abbiamo perso chiaramente queste elezioni" ha ammesso il candidato premier socialista Alfredo Rubalcaba in un intervento di 4 minuti davanti alla stampa e ai militanti nella sede del Psoe. "Il Pp ha vinto ampiamente" ha aggiunto il leader socialista. Rubalcaba ha poi fatto sapere di avere chiamato il leader del Pp Mariano Rajoy per congratularsi con lui per la vittoria e ha detto di avere chiesto al segretario generale del Psoe - il premier uscente José Luis Zapatero - di convocare presto un Congresso ordinario.

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