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La chiesa non è cambiata, nessuna svolta dottrinale

papa Francesco con padre Spadaro

Papa Francesco con padre Spadaro

 

 

Una intervista al Papa può diventare Magistero della Chiesa? No, l’ha dovuto ribadire a suo tempo Benedetto XVI quando è stato intervistato dal giornalista tedesco Peter Seewald, e ora l’ha fatto capire anche Papa Francesco, dopo quella chiacchierata sull’aereo al ritorno dalla GMG di Rio de Janeiro. Tuttavia, l’intervista a papa Francesco, che giustamente ha destato tanto interesse, del direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, ha la sua importanza,“non può neppure essere considerata irrilevante”, scrive Massimo Introvigne, su “LaNuovaBQ.it”, se non altro per comprendere il programma pastorale e di governo del Pontefice.

Prima di procedere bisogna fare però una raccomandazione, quasi una supplica, come ha scritto Marco Invernizzi, su Comunitàmbrosiana.it, bisogna leggerla tutta l’intervista, le frasi isolate si prestano a qualunque tipo di equivoco, e talora a manipolazione. Del resto è una raccomandazione che vale per ogni documento che la Chiesa pubblica.

“I giornalisti e soprattutto coloro che scrivono i titoli dei giornali e dei TG - scrive Invernizzi - stanno scrivendo che il Papa avrebbe capovolto l’insegnamento della Chiesa, avrebbe aperto ai gay, avrebbe detto di non parlare più delle nozze gay e dell’aborto. Ne esce l’immagine devastante di una Chiesa divisa fra due pontificati, quelli di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che hanno cercato di affermare la centralità dei princìpi non negoziabili come base di un dialogo con gli uomini contemporanei proprio perché princìpi di diritto naturale comprensibili alla ragione umana, e invece un nuovo pontificato che gli stessi princìpi avrebbe messo in soffitta.

Invece il Papa Francesco fa un’altra cosa, molto più complessa, per capire la quale però bisognerebbe leggere tutta l’intervista”. (M. Invernizzi, in Newsletter n° 107, intervista della Civiltà cattolica a Papa Francesco, 20.9.13 Comunitàmbrosiana.it)

Tra i tanti equivoci che ha provocato l’intervista, Introvigne porta come esempio l’affermazione dove il Papa dice di non essere mai stato di Destra, o come la Beata Imelda. Questa frase sparata sulle prime pagine dei giornali, dà inizio a fantasticherie su come il Papa si muoverà nel panorama politico italiano e si inizia a pronosticare: starà con Letta o con Renzi. “Se però si legge tutto il paragrafo, si scopre che Francesco non sta parlando di politica ma del suo stile di governo come provinciale dei Gesuiti, quando era accusato di essere ‘ultraconservatore” per un certo autoritarismo giovanile…” (M. Introvigne, “Il programma di Francesco, partire dalla fede”, 21.9.13 LaNuovaBQ.it.) Quindi è impensabile iscrivere il Papa al Pdl, tantomeno al Pd, anche se la beata Imelda Lambertini (1320-1333) una fanciulla bolognese citata dal Papa, è stata beatificata non perché conterranea emiliana di Prodi ma per la sua mitezza e docilità. A fianco di questo esempio se ne può fare un altro di segno opposto, ignorato dalla stampa, dedicate all’arte e alla musica, dove Francesco discute con competenza sui diversi maestri che hanno eseguito musiche di Richard Wagner (1813-1883), privilegiando un certo Wihelm Furtwangler (1886-1954), “non proprio un musicista di sinistra, tanto che fu inserito dal regime nazional-socialista nella lista degli ‘artisti fondamentali’”, allora ipotizziamo che il Papa ha preferenze neo naziste?

Per quanto riguarda le risposte del Papa su omosessuali e divorziati o di aborto, “la forma di comunicazione scelta - scrive Introvigne - si presta a più di una riserva quanto alla sua prudenza”, ma bisogna intendere il contesto. Il papa lo aveva detto in privato che non intendeva parlare molto delle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi”, anche perché se ne parla già troppo. Per la verità Papa Francesco, ha parlato di aborto, come scarto, ricevendo i ginecologi cattolici il 20 settembre scorso, e anche oggi a Cagliari davanti alla Madonna di Bonaria. Comunque sia perché questa scelta, che per certi versi può lasciare un po’ perplessi? Secondo Introvigne in questa intervista il Papa spiega il suo Programma pastorale, che è soprattutto missionario, capace di andare a parlare a tutti e soprattutto a coloro che vivono nelle ‘periferie dell’esistenza’, a quelli che non conoscono la fede o l’hanno rifiutata.

Pertanto il Papa, “in un mondo molto lontano dalla fede preferisce ripartire dal primo annuncio. L’annuncio delle cose elementari: che Gesù Cristo è Dio ed è venuto per la nostra salvezza, che offre a tutti la sua misericordia, che convertirsi è possibile, che la conversione non è uno sforzo individuale ma passa sempre per la Chiesa”. Così il problema per Papa Francesco diventa di ordine cronologico: “Prima viene ‘l’annuncio della salvezza’. Poi si deve fare la catechesi. Infine si può tirare anche una conseguenza morale. Ma l’annuncio dell’amore salvifico di Dio è previo all’obbligazione morale”.

Papa Francesco facendo esplicito riferimento al fondatore del suo ordine Sant’Ignazio di Loyola, che negli Esercizi, invita al “discernimento degli spiriti”, così deve fare oggi la Chiesa, deve essere missionaria,papa Francesco invita i cattolici a non pensare al passato o al futuro ma a concentrare la loro attenzione sul presente, dove incontrano le persone che hanno bisogno di Cristo”.

Quello che ci deve preoccupare è l’annuncio, lo aveva detto anche Benedetto XVI, l’11 maggio 2010, nel suo viaggio in Portogallo:“Spesso ci preoccupiamo affannosamente delle conseguenze sociali, culturali e politiche della fede, dando per scontato che questa fede ci sia, ciò che purtroppo è sempre meno realista”. Ecco il programma di Francesco, si preoccupa per prima cosa “che questa fede ci sia”, annunciarla attraverso il volto misericordioso del Signore che offre il suo perdono a tutti, compresi gli omosessuali ‘che cercano Dio’, le donne che hanno abortito – ma che ha detto il Papa, poi si sono ‘sinceramente pentite’ – i divorziati risposati”. Il Papa non prevede il rigorismo, ma neanche il lassismo. Ciò non significa che l’annuncio morale, ormai non faccia parte del messaggio cristiano, Papa Francesco, precisa che egli non pensa di cambiare la dottrina: “il parere della chiesa (su vita e fa miglia) lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa”.

Tuttavia, l’insegnamento morale per il Papa, viene dopo l’annuncio della salvezza. “Invertire l’ordine dei fattori, partire dalla morale per risalire alla fede, oggi secondo Francesco non è possibile, anzi lo stesso ‘edificio morale della Chiesa rischia di cadere come un castello di carte’”. Questo però non significa rinunciare ai principi non negoziabili, ma riconoscere che oggi, nel mondo occidentale, se non si riesce ad annunciare la salvezza agli uomini disperati della nostra epoca, difficilmente sarà possibile che questi stessi uomini accettino di rispettare la sacralità della vita, la santità nel matrimonio e la centralità della famiglia.

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