Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 19 Marzo 2024

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:635 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:886 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:804 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:977 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1036 Crotone

Il patrimonio della …

Gen 24, 2024 Hits:1395 Crotone

Book Baby Boom: inizia un…

Gen 19, 2024 Hits:1495 Crotone

Alla Frassati inaugurata …

Nov 07, 2023 Hits:2802 Crotone

Settore vitivinicolo: caro-energia, come impatterà sui consumatori

Caro-energia: è allarme. La cooperativa siciliana Colomba Bianca, che riunisce 2480 viticoltori, mette sul tavolo direttamente le bollette: 83mila euro (luglio 2021) contro i 300mila euro di luglio 2022; 180mila euro (agosto 2021) contro i 541mila euro di quest’anno. Aumenti che hanno fatto disallineare tutti i conti economici e che rischiano davvero di causare una crisi senza precedenti.

«Tutte le aziende vitivinicole sono, per necessità di vendemmia e fermentazione dei mosti, estremamente energivore durante i mesi che vanno da luglio ad ottobre, soprattutto in Sicilia dove la raccolta delle uve dura quasi 100 giorni - dice il presidente Dino Taschetta – questo periodo coincide con gli aumenti ingiustificati del costo dell’energia elettrica che serve per alimentare i frigoriferi che gestiscono le temperature di fermentazione. I nostri viticoltori, che sono garanti di una viticoltura di qualità con le produzioni ad ettaro più basse d’Italia - assieme a Toscana e Piemonte - hanno già subito grosse difficoltà per l’aumento dei costi agronomici e per le basse rese in calo per assenza di piogge. Rischiamo un vero abbandono e un impoverimento colturale e culturale disastroso ed epocale in Sicilia».

Il clima di "incertezza" sta creando una tensione senza precedenti: i rincari energetici – a cui si aggiungono quelli del gasolio, dei concimi, del vetro, delle etichette, dei tappi, degli imballaggi - non potranno che ricadere sui prezzi al consumo.

«Grazie agli sforzi e agli investimenti degli ultimi anni si garantirà una qualità dei vini superiore alle precedenti annate – continua Taschetta - ma si dovrà cercare di vendere, e far accettare dal mercato, tutto il vino sfuso con un aumento del 10% rispetto al prezzo di mercato storico, proprio per evitare una catastrofe viticola strutturale. Un aumento - con una ricaduta media della quota vino sul prezzo finale della bottiglia del +5% - che salverà l’agricoltore e non metterà in difficoltà il consumatore. Oggi più che mai il tema della sostenibilità e dell’etica non potrà non occuparsi anche dell’aspetto economico e di noi contadini e produttori. Il mercato, l’intera Filiera “Vino”, la Grande Distribuzione Organizzata e il Sistema dell’Agroalimentare italiano ed europeo sarà messo alla prova con una grande responsabilità: permettere ai produttori primari di sopravvivere o di morire. Ricordando a tutti che se gli agricoltori smettono di coltivare la terra non si perderà solo il prodotto che ne deriva, ma si perderà un territorio, un paesaggio: unica grande forza e patrimonio dell’Italia».

Colomba Bianca, che nei giorni scorsi si è riunita con i presidenti siciliani delle maggiori cantine, si fa portavoce di un malessere generalizzato che rischia di far crollare il mercato: «Stiamo predisponendo un documento unitario per sensibilizzare la politica europea e nazionale – continua Taschetta – e per preparare al peggio tutti i nostri soci: non possiamo rimanere ad aspettare guardando le nostre realtà morire lentamente, soffocate dalle spese. Chiediamo a chi di competenza di intervenire al più presto, non possiamo aspettare che si insedi il nuovo Governo: qualunque provvedimento preso in ritardo rischia di risultare inutile e di vanificare una vita di sacrifici. Crediamo serva un nuovo ordine mondiale che regoli in qualche maniera le sperequazioni create dal cosiddetto libero mercato. È impensabile che, nel rispetto di un contratto, qualcuno possa permettersi di aumentare 5/10 volte i prezzi, senza che la controparte possa fare assolutamente niente. Se non facciamo al più presto qualcosa per stabilizzare il sistema e salvare le imprese, ci ritroveremo con un cumulo di macerie».

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI