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Tsipras avverte: 'Andremo fino in fondo' sui risarcimenti dei danni di Guerra

La Grecia è pronta a dare battaglia. Il ministro della Giustizia Nikos Paraskevopoulos è arrivato a ventilare l'ipotesi, ma non sarebbe neanche solamente un ipotesi come riferiscono fonti del Governo Ellenico, di firmare l'attuazione forzosa della sentenza emessa nel 2000 dall' Areios Pagos, il Tribunale Supremo della Grecia, che prevede la confisca dei beni tedeschi in territorio greco e riguarda il risarcimento dei parenti delle vittime dei nazisti a Distomo, un villaggio della Beozia, in cui il 10 giugno 1944 le SS uccisero 218 persone, tra cui diversi bambini, come rappresaglia dopo un attacco di partigiani. La Germania non ha mai pagato alla Grecia vere e proprie riparazioni generali di guerra che, secondo alcune stime, ammonterebbero a 70 miliardi di euro attuali. Negli Anni Sessanta Bonn si limitò a versare 115 milioni di marchi come forma di assistenza alla Grecia

Cosi si profila un nuovo, durissimo scontro fra Atene e Berlino. La Grecia chiede che la Germania risarcisca i danni provocati durante la seconda Guerra Mondiale. Il Parlamento greco ha approvato stamani all'unanimità la proposta del proprio Presidente, Zoe Constantopoulou, per la ricostituzione ed il rilancio di una Commissione Interparlamentare per la rivendicazione dei danni di guerra causati al Paese dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Non solo: Atene chiede anche la restituzione del prestito forzoso fatto da Atene al III Reich (almeno 11 miliardi di euro odierni secondo un recente rapporto ufficiale ellenico) e il ritorno in Grecia delle antichità rubate dai tedeschi.

Nel corso del dibattito, il premier Alexis Tsipras ha affermato che la questione dei risarcimenti dei danni di guerra "è molto tecnica e delicata", ma ha anche ribadito che è un dovere andare sino in fondo. Da parte loro, tutti i rappresentanti dei partiti hanno sottolineato quanto sia importante seguire una linea strategica nazionale a livello politico e legale per ottenere il risultato voluto.

Il governo tedesco ritiene "chiusa politicamente e giuridicamente chiusa la questione delle riparazioni di guerra". è stata la risposta del portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, durante una conferenza stampa a Berlino. "Non so se le dichiarazioni del premier greco siano proprio esatte o se sono state iper-interpretate", ha aggiunto a proposito delle minacce di Tsipras in proposito. In ogni caso, ha sottolineato il portavoce di Angela Merkel, "abbiamo davanti a noi una strada difficile con la Grecia, sulla quale dovremmo concentrarci per il bene dei cittadini". La Germania, ha concluso, "è assolutamente consapevole della sofferenza arrecata a tanti paesi nella seconda guerra mondiale, ma questo non cambia la posizione del governo sulle riparazioni". Il funzionario ha anche fatto capirte che simili rivendicazioni non avranno alcun effetto sul negoziato che Atene e l'Ue stanno conducendo sul rifinanziamento del debito ellenico. Le minacce sulle confische di beni tedeschi all'estero "non influenzano la nostra posizione" nel confronto sul programma di aiuti, ha tagliato corto Siebert.

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