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Un murales realizzato durante Ibla Buskers a Ragusa Ibla invita a prendersi cura della cosa pubblica

Il numero di presenze, è vero, decreta il successo di una manifestazione. Ma il suo lascito nel tempo all’intera collettività è però forse il criterio più veritiero della sua rilevanza. Come a dire, “sostanza” a lungo termine oltre al riscontro nell’immediato. Accade a Ibla Buskers, la festa degli artisti di strada che quest’anno ha festeggiato i suoi primi 25 anni, che si è da poco conclusa a Ragusa Ibla. Tantissime presenze per i quattro giorni di spettacolo, un vero bagno di folla. Ma a renderla la manifestazione tra le più importanti dell’Isola è forse un altro aspetto: il suo sincero, viscerale attaccamento al territorio. Lo si denota, di edizione in edizione, nel forte impegno che l’organizzazione Edrisi, guidata da Ciccio Pinna e Antonio La Cognata, mette nel prendersi cura della propria terra, nel riscoprirla e quindi nel rivalutarla.

Quest’anno Ibla Buskers l’ha fatto illuminando uno scorcio abbandonato in Corso Don Minzoni al quartiere Archi. Dove sorgeva un tempo una vecchia casa, poi crollata, lasciando un muro di sostegno a proteggere la strada, l’arte ha portato respiro nuovo. Da una bruttura è nata bellezza, grazie a uno speciale murale, realizzato da Mariachiara Freddura e Daniela Dimartino. Un artista che svela un cielo azzurro, come togliendo un sipario sporco, come stracciando la pagina grigia di un vecchio libro, a lasciare spazio al nuovo, all’eleganza, alla vita.

L’ha fatto restituendo alla memoria la storia del Castello antico di Ragusa, grazie alla narrazione dell’attore Massimo Leggio, attraverso testimonianze antiche che hanno svelato aspetti poco noti di una vicenda che ha cambiato l’intero profilo di Ibla.

L’ha fatto accogliendo un piccolo flashmob, organizzato dalla collaborazione tra le associazioni Rinascita Verde e Legambiente per sensibilizzare la gente sul tema ambientale. Ispirandosi al movimento di Extinction Rebellion nato nel Regno Unito, tre ballerine con una clessidra dipinta sul petto, a simbolo del tempo che scorre inesorabile, e in mano piatti di plastica e un sacchetto, hanno voluto attirare l’attenzione sugli effetti negativi che il consumismo ha anche su di noi e sull’importanza di un intervento verso il cambiamento che parta dallo Stato.

Curiamoci del mondo e della nostra comunità: è il messaggio che Ibla Buskers vuole ogni anno lanciare. Perché non basta il divertimento, è importante l’educazione e la sensibilizzazione di una intera comunità. Obiettivi importanti, che la manifestazione può raggiungere anche grazie al supporto delle istituzioni, delle forze dell’ordine, in particolare Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, ed ancora un grazie agli sponsor che ne garantiscono la realizzazione. I ringraziamenti istituzionali vanno quindi all’Amministrazione Comunale, al Consorzio Universitario e alla Facoltà di lingue, alla Sovrintendenza ai Beni culturali. Un grazie speciale va anche a: Banca Agricola Popolare di Ragusa, Naturasi’, La Primavera, Prima classe, A vineria, Andrea Licitra. Infine un ringraziamento particolare per la collaborazione e il grande impegno profuso a Sais Trasporti per il sevizio di bus navetta che ha garantito l’ordine e la fruizione di migliaia di visitatori durante i giorni del festival.

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