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Le città del futuro. Strategie e visioni verso l’VIII Congresso Nazionale degli Architetti PPC

Sono stati circa seicento gli architetti che ieri (venerdì 2 febbraio) si sono ritrovati nel Centro Congressi di Villa Romanazzi Carducci a Bari in occasione del convegno “Le città del futuro”, organizzato dalla Federazione degli Architetti di Puglia e dagli Ordini di Potenza e Matera, in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

Parte così dal Tacco d’Italia il ciclo di quattordici incontri, che si terranno in tutta la Penisola, in vista dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti in programma a Roma dal 5 al 7 luglio prossimi, quando sarà data la possibilità ai professionisti di presentare progetti e proposte utili alla definizione di “città nuove”.

Resilienza, riqualificazione urbana, partecipazione, inclusione e bellezza sono solo alcuni dei termini che hanno rappresentato il filo conduttore degli interventi dei numerosi ospiti che hanno scandito oltre cinque ore di lavori, aperti e chiusi dal Presidente della Federazione Regionale dell’Ordine degli Architetti, Massimo Prontera. Dall’apertura dei lavori, si sono susseguiti gli interventi del Presidente dell’Ordine Architetti P.P.C della Provincia di Potenza, Gerardo Leon, di Matera, Pantaleo De Finis – che ha delineato gli obiettivi del Congresso – del Presidente della Provincia di Bari, Grazio Vitantonio Frallonardo. Presente anche il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Architetti P.P.C, Giuseppe Cappochin, che ha sottolineato l’importanza di restituire all’architetto la centralità di un ruolo che sembra aver perso negli ultimi anni il suo valore e il suo prestigio. In virtù di questo, il Congresso Nazionale rappresenterà anche l’ottima occasione per formulare una proposta di legge che promuova e tuteli la qualità dell’architettura.

«Con i suoi studi e le sue competenze, l’architetto ha la possibilità di avere una visione globale della città – spiega l’Arch. Cappochin - È importante, dunque, che questa figura professionale si risollevi e operi, con grande determinazione, per fa risorgere questa Nazione. È tempo che questa crisi possa diventare una opportunità».

Per superare la crisi è necessario, dunque, ripartire dalle città per creare sistemi urbani nuovi e competitivi, che pongano le persone al centro di ciascun progetto e che siano in grado di dare un nuovo respiro dal punto di vista economico, culturale, sociale e ambientale. Le città del futuro, così, saranno un luogo attrattivo e desiderabile dove vivere, lavorare, incontrarsi, formarsi.

Una sorta di “utopia urbana”, che però in Europa ha trovato pratica realizzazione ad Amburgo, Londra, Lubiana e Parigi. Perché questo avvenga sono necessarie buone idee ed una salda etica professionale.

«Talvolta opportunismo, incapacità, clientelismo, interessi vari – spiega Gjon Radovani, Consulente ONU per il programma di sviluppo in Albania - ci rendono solo dei portavoce della classe politica di riferimento, facendoci dimenticare l’estrema importanza della nostra professione. Se noi saremo in grado di dimostrare con fermezza l’importanza del nostro ruolo e delle nostre analisi, non troveremo porte chiuse dai politici».

E proprio la parte politica è stata protagonista di una tavola rotonda per parlare degli obiettivi, delle politiche e delle risorse a disposizione della rigenerazione urbana. A partecipare al confronto: Filippo Bubbico e Annamaria Candela per Liberi e Uguali, Luigi Vitali e Francesco Paolo Sisto per Forza Italia, Antonella Laricchia per il Movimento 5 Stelle. Non è mancato un saluto video del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e un breve intervento del Governatore pugliese, Michele Emiliano. Il sindaco di Bari Antonio Decaro e l’assessore comunale all’Urbanistica Carla Tedesco, hanno illustrato gli interventi di riqualificazione che hanno interessato la città di Bari e che proseguiranno con il Concorso per la riqualificazione del Lungomare Sud, facendo riferimento anche all’avviso del MIBACT per il recupero delle aree periferiche vinto dai Comuni di Bisceglie e Barletta.

Tra criticità ed eccellenze, una cosa emerge chiaramente: gli Architetti di Puglia e Basilicata hanno scelto, insieme, di intraprendere la strada del dialogo e del confronto, contribuendo ad alimentare il fuoco di un dibattito che si va accendendo, quello in merito alla qualità della vita urbana, tema centrale della VIII Edizione del prossimo Congresso Nazionale.

 

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