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Applicata lamisura di prevenzione per un soggetto socialmente pericoloso

In data odierna i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di una misura di prevenzione emessa dal Tribunale di Vibo Valentia - Sezione Misure di Prevenzione, ai sensi del D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice Antimafia), nei confronti di un imprenditore vibonese operante nel settore edile.

Il collegio, con sentenza datata 11 luglio 2013, ha accolto l’impostazione “innovativa” della Procura Vibonese che, nell’alveo dei presupposti soggettivi previsti per le misure di prevenzione, inserisce da pochissimo tempo una nuova figura di proposto, quella dell’“evasore fiscale socialmente pericoloso”.

Tale provvedimento è il quarto della specie che viene applicato in Italia.

Il Tribunale di Vibo Valentia, accogliendo la richiesta del Procuratore alla stessa sede - Cons. Dr. Mario Spagnuolo, su proposta delle Fiamme Gialle vibonesi, ha applicato, per la prima volta in Calabria, la misura di prevenzione patrimoniale su numerosi beni (disponibilità finanziarie, patrimoniali, immobili, mobili registrati, mobili) intestati anche a terzi, nei confronti di un ”imprenditore”, ritenuto dedito a traffici delittuosi e che vive con proventi derivanti da attività criminali orbitanti nel campo dell’evasione fiscale e delle violazioni finanziarie in genere, avviando anche l’iter per l’applicazione di misure di prevenzione personali.

In questo caso è lo stile di vita criminale del prevenuto a decretarne la pericolosità sociale: condotte delittuose gravitanti nelle fattispecie penali di evasione fiscale, attuate con sistematicità e abitualità e rappresentanti l’attività principale del proposto, la “professione” da cui trarre sostentamento.

Il provvedimento eseguito in data odierna, che rappresenta l’apice di una lunga e laboriosa investigazione di polizia economico-finanziaria iniziata nell’anno 2010 dallo stesso Nucleo di Polizia Tributaria, conclusa con la constatazione di rilevanti violazioni tributarie e penali, ha condotto al sequestro di beni il cui valore supera i 4 milioni di euro: terreni, fabbricati urbani, una lussuosa villa, capannoni industriali, conti corrente, un compendio aziendale nonché attrezzature edili ed automezzi anche di valore.

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