Chi pensava che l’Orizzonte Catania sarebbe andata a Messina rassegnata a fare da vittima sacrificale delle peloritane si sbagliava di grosso, ma probabilmente a questa ipotesi non ci credeva quasi nessuno.
Se si gioca nell’Orizzonte c’è sempre un motivo, innanzitutto l’orgoglio di indossare questi colori, e anche oggi le catanesi hanno dimostrato di essere ben consapevoli di questo.
Non è un caso quindi che si sia centrata l’ennesima impresa di questa stagione e della stessa storia della società rossazzurra, perché uscire ai rigori dopo aver pareggiato nei tempi regolamentari, in casa di una delle squadre candidate alla corsa per lo Scudetto, non può definirsi in altro modo.
L’ha spuntata il Messina Waterpolo, ma che incubo che hanno vissuto le giallorosse, costrette dalle catanesi alla lotteria finale dei tiri di rigore in Gara 2 dei Quarti di Finale Scudetto.
Lo score finale dice 14-12 per le padrone di casa, che alla fine hanno esultato come se lo scudetto l’avessero vinto oggi, comprendendo bene di averla scampata davvero bella.
Il punteggio conclusivo però non scalfisce di una virgola l’ennesima prestazione pazzesca della giovani catanesi ribelli, che hanno avuto il merito di meravigliare ed esaltare anche Giuseppe La Delfa, figura storica della dirigenza dell’Orizzonte schiacciasassi, che ha fatto di tutto per far coincidere con questa partita una vacanza-lampo in Sicilia di pochi giorni, prima di tornare in Canada, dove vive ormai da un anno con la famiglia.
Sapeva già tutto Giuseppe, però, perché si è sempre tenuto costantemente informato pur trovandosi spesso dall’altra parte del mondo.
Certo, probabilmente mai avrebbe potuto immaginare che oggi la sua squadra del cuore fosse già capace di tanto, arrivando a dettare legge in casa di un Messina messo in difficoltà sin dal primo tempo, quando dopo l’1-0 delle peloritane erano arrivati tre goal di fila delle catanesi, prima che il parziale si chiudesse sul 3-3. Le emozioni però erano solo iniziate perché, dopo il rocambolesco 4-2 conquistato nella seconda frazione, le padrone di casa si erano forse illuse di essere vicine alla chiusura della pratica. Nulla di più sbagliato, dato che l’Orizzonte era ancora viva e vegeta e lo 0-2 a favore delle catanesi nel terzo tempo ne ha dato ampia prova. Che dire poi del quarto tempo, iniziato con le etnee subito in goal e le messinesi scosse ed impaurite dal nuovo ribaltone messo a segno dalla squadra ospite, capace di dare spettacolo fino alla fine e di trovarsi avanti di due reti ad 1’48” dalla fine. Le padrone di casa sono poi riuscite a trovare il pareggio prima del fischio finale, ma vedere le catanesi in festa ancor prima di battere i rigori la dice lunga sulla consapevolezza di aver fatto qualcosa di strepitoso, come ribadito dal coro “Orizzonte...Orizzonte” urlato a gran voce dai tifosi catanesi presenti sugli spalti, che hanno gradualmente sovrastato ed annullato quello dei sostenitori giallorossi. I tiri di rigore hanno decretato il passaggio del turno delle messinesi, che hanno così scongiurato in extremis il rischio di giocare una Gara 3 più che mai insidiosa, ma alla fine del match le catanesi sono uscite tutte con il sorriso stampato sul volto.
Il motivo è evidente e più che valido, perché questo gruppo ha già fatto cose straordinarie pur essendo ancora nella fase primordiale del proprio percorso.
Lo sa bene anche il coach dell’Orizzonte Catania, letteralmente stregato dall’abnegazione mostrata per tutta la stagione dalle sue giocatrici, con cui ha formato un gruppo che ha elogiato anche stavolta senza dimenticare nessuno dei suoi preziosi componenti: “Voglio ringraziare tutte le mie giocatrici per quello che ognuna di loro ha fatto quest’anno – ha detto Martina Miceli – e mi riferisco proprio a tutte, da Tania Di Mario ad Alessandra Battaglia, fino a tutte le nostre ragazze più giovani. Abbiamo avuto sedici atlete che si sono avvicendate e tutte hanno dato il proprio contributo, facendolo con grande serenità ed estremo entusiasmo. Proprio questo è stato lo spirito che ci ha aiutato ad arrivare fino a qui con questo rendimento e sono felice che si sia conclusa la stagione con questa grande voglia di far bene, perché è proprio ciò che cerco di trasmettere sempre ad ognuna di loro. È stato un anno davvero molto bello, al di là dei risultati raggiunti, è stata una stagione di crescita sia dal punto di vista pallanotistico che umano per moltissime di noi. La cosa bella però è che abbiamo ancora tanta strada da fare e che quella di oggi non è un’ultima partita che conclude un percorso. Anzi, proprio quella di oggi è la prima di un nuovo ciclo di una squadra che ad inizio stagione doveva pensare solo a salvarsi e che adesso può immaginare di dire la sua da subito. Ci eravamo dati quattro anni per pensare di fare certi discorsi, credo che la strada resti ancora lunga ma che si sia notevolmente accorciata e questo lo dobbiamo a queste ragazze. Ecco perché voglio davvero ringraziarle con tutto il cuore per quello che hanno fatto, soprattutto in una stagione così difficile come quella che ha vissuto la nostra società quest’anno. Non dimentichiamo i salti mortali del Presidente, al quale crediamo di aver restituito l’entusiasmo che forse pareva avere un pò perso proprio per queste difficoltà. Negli ultimi tempi ha fatto sforzi enormi per amore di questi colori e la nostra vittoria più grande è stata quella di farlo innamorare come un tempo di questa squadra, che negli ultimi anni si era forse trasformata in un’azienda. Probabilmente anche per questo non abbiamo più vinto nulla, perché questa deve considerarsi in primis una grande famiglia, ciò che adesso siamo tornati a rappresentare sapendo di essere pur sempre l’Orizzonte e di avere l’attitudine a vincere nel nostro DNA. C’è ancora tanto da fare anche in questa stagione, nella quale siamo prime in tutti i campionati giovanili con la squadra A e seconde con quella B. Siamo cresciuti tanto numericamente e qualitativamente e credo che in questo momento abbiamo davvero il vivaio più invidiato della pallanuoto femminile italiana. Noi però ci teniamo stretti tutti i nostri tesori, perché ognuna di loro lo è davvero per noi. La cosa più bella è proprio quella di sapere di avere un grande patrimonio, l’Orizzonte lo è per Catania e per la Sicilia. Il Presidente si è speso in prima persona per tutto questo e noi gli dobbiamo moltissimo. Tra l’altro abbiamo dei talenti che stanno emergendo e quindi non abbiamo delle basi fatte solo di titoli in bacheca, perché il patrimonio di cui parlo, quello su cui ricostruire tutto, esiste realmente. Questo dev’essere l’obiettivo di tutte ed io e Tania Di Mario ci abbiamo creduto sin dall’inizio, ragion per cui ci stiamo mettendo la faccia e siamo sicure di aver fatto la cosa giusta”.
Nel match contro Messina, sono state ben quattro le marcatrici rossazzurre a segno due volte: Marletta, Greenwood, Grillo e Riccioli, ormai un habituè malgrado la sua giovane età. Un goal ciascuno anche per Valeria Palmieri e Capitan Tania Di Mario.
IL TABELLINO DEL MATCH:
Waterpolo Messina – Orizzonte Catania: 14-12
Parziali: 3-3, 4-2, 0-2, 3-3 (4-2 ai rig.)
Waterpolo Messina: Sparano, Apilongo 1, Gitto, Starace, Morvillo, Garibotti 2 (1 rig.), Radicchi 2, Sevenich 2, R. Aiello 1, Avola, Bosurgi 2, Laganà. All. Mirarchi
Orizzonte Catania: Harache, Greenwood 2, Distefano, Buccheri, Di Mario 1, Grillo 2, Palmieri 1, Marletta 2 (1 rig.), Musumeci, G. Aiello, Riccioli 2, Lombardo, Schillaci. All. Miceli
Arbitri: Calabrò e Severo
Note: nel secondo tempo Garibotti (Messina) ha tirato sulla traversa un rigore. Nel quarto è uscita per limite di falli Palmieri (Orizzonte). Spettatori 150 circa. Superiorità numeriche: Messina 5/12 + 2 rigori e Orizzonte 2/4 + 1 rigore. Rigori: Garibotti gol, Di Mario gol, Sevenich (Messina) gol, Greenwood (Orizzonte) parato, Aiello (Messina) gol, Marletta (Orizzonte) gol, Bosurgi (Messina) gol e Riccioli (Orizzonte) parato.