In primis, diciamo, a nostro modesto avviso, che il Sud, da un lato e l’Italia, dall’altro, devono ritrovare, prima di tutto, il senso dell’ottimismo e del realismo. Ha senso parlare di scatto in avanti del Mezzogiorno, ovvero, di riduzione delle distanze che ci separano dal Nord e di politiche europee più vicine al Sud e non ostili. Ancora, bisogna smettere di avere paura, tornando a guardare al Mediterraneo come al nostro mare, alla nostra casa ed ai popoli del Mediterraneo come ai nostri vicini di casa, ai nostri partner con i quali consolidare rapporti e amicizie e fare affari sviluppandoci insieme. Solo così, ha un senso realistico parlare di Mezzogiorno, di sostegno all’economia, di treni, infrastrutture, di Zes(leggi: zone economiche speciali) e logistica del Sud. Per l’Italia, il presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni ha espresso questo ottimismo:” E’ ora di investire al Sud, ci sono le condizioni economiche e legislative, per investire e creare lavoro nel Mezzogiorno, che sono di una convenienza senza precedenti. Ancora, bisogna investire, nel Sud, nel binomio “turismo-cultura”, oltre, che sull’economia sostenibile con sinergie tra imprese, università e ricerca”. In conclusione, noi diciamo, senza mezzi termini: c’è da augurarsi che, a questo apprezzabile ottimismo, espresso dal Premier, Paolo Gentiloni, faccia seguito, in tempi brevi, il motore del realismo politico e sociale.