Il primo Movimento sociale siciliano, nato a Catania, che si occuperà legalmente delle famiglie disagiate, è stato ufficialmente presentato.
Ora “Famiglia inDifesa”, questo il nome dell’associazione costituita lo scorso 21 giugno (alla presenza del notaio Daniela Corsaro di Catania), può iniziare a seguire le tante cause di sfratto, pignoramento, fallimenti, contenziosi vari, vendita della casa all’asta pubblica e cartelle esattoriali, che portano a un crollo sempre più costante, di svariati nuclei familiari, ormai sovra indebitati.
I diritti umani, la loro tutela, la salvaguardia del caposaldo della società - la famiglia -, sono questi gli assi portanti su cui il Movimento sociale di matrice cristiano-laico-riformista, s’identifica.
“La denominazione “Famiglia inDifesa - spiega Vincenzo Drago, pres. dell’associazione nonché avvocato esperto in diritto bancario e contributivo - si presta a una doppia lettura: chi vuol difendersi (magari facendosi aiutare) e chi invece non sa come farlo. Noi come Movimento, non lasceremo le famiglie abbandonate al loro destino. Con azioni concrete, tuteleremo i loro diritti e le aiuteremo, legalmente, nella gestione delle cause pendenti.
“Perché la difesa dei diritti umani - prosegue -, non è solo una causa sociale, di tipo nazionale e transnazionale, è un dovere che un esperto della giustizia’, ha nei confronti dei cittadini per consentire loro, di avere libero accesso alle porte dei Tribunali”.
Non a caso infatti, da 7 anni, l’avv. Drago è iscritto al Registro per la Trasparenza del Parlamento Europeo, nato allo scopo di rendere chiare e analizzabili le informazioni per i cittadini e poter interagire con la Commissione Europea. L’essere accreditati comporta di per sé, l’applicazione di un codice di condotta.
“Condotta che - precisa Domenico Buffo, vice pres. dell’associazione - noi applicheremo regolarmente perché il nostro intento è quello di applicare la legge, in favore del cittadino, utilizzando gli strumenti giudiziari che lo Stato mette a sua disposizione e, laddove subentrassero interessi generali da sostenere davanti all’Autorità giudiziaria, organizzeremo delle Class Action”.
La prima che si vuol portare avanti è l’applicazione di contributo unificato con procedimenti soggetti alle riduzioni, per le procedure legali.
Al tesoriere Rossella Indelicato, il compito di delineare il piano di indirizzo del Movimento che, nel logo, è ben rappresentato nel nome “Famiglia inDifesa”, nella presenza della casa - il bene primordiale degli italiani -, nella sagoma di un nucleo familiare che è il valore fondamentale della società. “La famiglia oggi, è più che mai inquieta e disorientata ed esprime un’eccezionale domanda di tutela nei confronti dei poteri forti”.
Poteri che fanno sì che per sostenere una causa, bisogna prima di tutto, guardare al proprio conto in banca. E non tutti possono permetterselo. Le famiglie che hanno un reddito annuo fino a 11.500 euro, potranno invece avvalersi gratuitamente dell’assistenza legale fornita da “Famiglia inDifesa” godendo del patrocinio a spese dello Stato, o della tariffa forense sociale (che prevede solo le spese giudiziarie) e dei “Centri di ascolto - spiega il tutor del Movimento, Alfio Piazza - che si collocano a metà strada tra un patronato cittadino e le istituzioni pubbliche”.
“Le persone che si rivolgono a noi - dice Alfio Buffo, uno dei promotori del Movimento - spesso sono disperate, impaurite, e dopo anni di ascolto e consulenza prestata in un quartiere disagiato di Catania, ci è stato chiesto di organizzare un movimento che rappresentasse gli interessi sociali di quel territorio”. Consulenza per cause di anatocismo, usura, frode bancaria. Tutte circostanze che “hanno rafforzato e accentuato la separazione delle classi sociali, aumentando vertiginosamente la soglia di povertà - gli fa eco Aldo Franco, altro promotore del Movimento - a beneficio di pochi; questo Movimento mira a una maggiore tutela sociale dei cittadini per una migliore ridistribuzione economica sul territorio”.
“Quando si parla di diritti umani - spiega Ettore Sposto, anche lui promotore di “Famiglia inDifesa” - si mira anche alla sensibilizzazione dei cittadini sui temi della promozione di una cultura dell’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni, che valorizzi l’utile contributo degli anziani, per il loro know how”.
D’ora in poi, oltre al Centro di ascolto di Via Timoleone 35 B (quartiere Picanello), le famiglie catanesi potranno avvalersi anche della sede di “Famiglia inDifesa” (Via Martino Cilestri, 25), per essere tutelati ed avere rispettati i propri diritti.
Ma il Movimento a tutela del cittadino si è posto anche l’obiettivo di estendere la cultura della “difesa legale” alle altre provincie siciliane, affinché tutti possano godere del supporto e dell’aiuto specializzato.