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Operazione Mare Nostrum

"Abbiamo dato il via all'operazione Mare Nostrum" ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, al termine del vertice di Palazzo Chigi dedicato all'emergenza immigrazione.

Nell'operazione di sorveglianza e soccorso nel Mediterraneo verranno anche usati i droni, gli aerei senza pilota, oltre ad elicotteri con strumenti ottici ad infrarossi. Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, al termine del vertice di Palazzo Chigi dedicato all'emergenza immigrazione.

Nell'operazione Mare Nostrum, "utilizzeremo per la prima volta una nave anfibia che ha la capacita' di esercitare il comando e controllo, con elicotteri a lungo raggio, capacita' ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi. Avremo 4 altre navi della Marina: due pattugliatori e due fregate" e altri velivoli ha detto il ministro Mauro.

Mauro, Rafforzate vigilanza e soccorso - Mare Nostrum "sarà un'operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane". Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, al termine del vertice di Palazzo Chigi dedicato all'emergenza immigrazione.

Ho espresso condoglianza per la tragedia di Lampedusa e abbiamo discusso su come è necessario un più stretto contatto a livello Ue per rafforzare Frontex e abbiamo discusso su aiuto bilaterale da parte della Finalndia''. Così il primo ministro della Repubblica di Finlandia Jyrki Katainen ha concordato con il premier Enrico Letta. ''Abbiamo parlato della tragedia di Lampedusa e ho spiegato il senso della nostra missione militare umanitaria da domani operativa. Per noi è intollerabile che il mediterraneo sia mare di morte. Ho chiesto a premier finlandese aiuto perche'''. Così il premier Letta al primo Ministro della Repubblica di Finlandia Jyrki Katainen.
Malta e l'Italia sono stati lasciati soli a gestire questo enorme problema: a Bruxelles i soldi contano più delle vite umane" ed è più importante "trovare miliardi per la Grecia" che "girare quei soldi per salvare esseri umani". Lo ha detto all'ansa il premier maltese, Joseph Muscat, di rientro da Tripoli dove ha visto le autorità libiche. Muscat e' tornato così a puntare il dito sulla "intransigenza dell'Ue" nella gestione dell'immigrazione nel Mediterraneo. Un fenomeno che - ha sottolineato conversando con l'ansa - non riguarda più solo i flussi sub-sahariani che tentano di raggiungere l'Europa, ma anche "centinaia di profughi siriani". "Tutti stanno cercando una nuova vita, stanno cercando di costruirsi un nuovo futuro", ha detto Muscat preciando che tra i 147 superstiti del naufragio di due giorni fa nel canale di Sicilia portati a Malta, si sono anche "10 medici ed un neurochirurgo" Dall'Europa servono "soluzioni immediate" senza lasciare più "Malta e Italia da soli di fronte al problema". Serve una "vera solidarietà, una vera e propria politica di gestione" del problema senza la quale "continueremo solo a raccogliere cadaveri in mare". "I militari maltesi ed italiani sono degli eroi: stanno facendo l'impossibile per salvare tante vite umane da soli, senza l'aiuto dell'Europa". Di un Europa - ha ribadito Muscat - dove "i soldi sono piu' importanti delle vite umane".
E' ripreso il carico di feretri delle vittime del naufragio del 3 ottobre scorso a Lampedusa. Le bare vengono caricate sulla nave Libra della Marina militare per essere portate a Porto Empedocle. Le operazioni, sull'Isola, sono cominciate sabato: la Cassiopea ne ha caricate e portate a Porto Empedocle già 150. Il resto dei feretri - le vittime sono in tutto 363 - erano rimaste nell'hangar dell'aeroporto di Lampedusa. Il carico dovrebbe completarsi in giornata. Probabilmente verranno portati a Porto Empedocle anche i feretri dei 21 migranti morti nell'altro naufragio, quello di venerdì scorso, a 60 miglia dalla maggiore delle Pelagie.

Un gruppo di familiari dei migranti, vittime del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre, e' fermo sulla banchina del porto commerciale dell'isola, davanti alla nave Libra della Marina militare dove vengono caricati i feretri delle vittime per portarli a Porto Empedocle. Sono una cinquantina di eritrei, venuti da Svezia, Germania e Svizzera, e chiedono che vengano aperte le bare per essere certi che dentro ci siano congiunti, riconosciuti solo in foto. Vogliono essere certi che i numeri messi all'esterno delle casse corrispondano ai corpi dei propri cari.

E' in corso una "trattativa" con le forze dell'ordine e la Marina militare. "Molti - spiega Francesco Vigneri, interprete e mediatore culturale dell'Asp di Palermo - chiedono di vedere gli oggetti come catenine e braccialetti trovati sui cadaveri per poter essere certi del riconoscimento". "Vogliono con questo ultimo gesto - conclude - chiudere questa pagina tragica e ricominciare". Sulla nave della Marina oggi dovrebbero essere caricati tutti i feretri delle vittime del naufragio del 3 ottobre (150 sono già stati portati domenica) e dei 21 migranti morti in quello di venerdì scorso.

Un barcone con a bordo 137 migranti, 22 dei quali sono donne, è approdato alle 5 di stamane direttamente nel porto di Lampedusa senza essere stato avvistato. Anche questi profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza di contrada Imbracola. In mattinata e' atteso a Lampedusa l'arrivo della nave "Libra" della Marina militare che dovrà trasferire altre bare delle vittime del naufragio del 3 ottobre scorso a Porto Empedocle (Agrigento).

Il mare di Lampedusa continua a restituire i corpi dei migranti: sei il numero degli ultimi cadaveri ripescati, vittime del drammatico naufragio della settimana scorsa, con i morti che salgono a 364. Al largo dell'isola, dove è avvenuto il secondo naufragio, la marina maltese ha recuperato invece il corpo di un bimbo di 3 anni, le vittime così salgono a 38, anche se potrebbero essere molte di più. Secondo i racconti di alcuni sopravvissuti sul barcone, che si è capovolto, c'erano almeno 400 persone, tra cui molte donne e bambini. I superstiti sono 212; i cadaveri recuperati sono 38. Mancherebbero all' appello, quindi, circa 150 persone. I viaggi della speranza proseguono senza tregua. Due nuovi barconi, con a bordo 386 migranti, tra cui 110 donne e 54 bambini, sono stati soccorsi nel Mediterraneo, tra Malta e la Sicilia dalla capitaneria di porto, Gdf e marina militare. I profughi saranno portati a Pozzallo e a Reggio Calabria.

 

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