Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Mercoledì, 15 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:397 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:432 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:644 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1064 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1059 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1431 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1701 Crotone

Priebke : "Un orribile delitto contro l'umanità"

I funerali di Erich Priebke si terranno nel pomeriggio in una localita' dei Castelli Romani, vicino alla Capitale. Le esequie saranno celebrate in forma privata nell'Istituto Pio X ad Albano Laziale. L'Istituto dove verranno svolti i funerali dell'ex ufficiale nazista appartiene ai padri Lefebvriani. E' partito dal policlinico Gemelli il carro funebre con la salma di Erich Priebke.

"Stiamo valutando come non far svolgere i funerali di Priebke qui nel nostro comune. E' una ferita lacerante. Sicuramente non consentiremo la tumulazione, visto che è di nostra competenza". A parlare è il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini. Il sindaco si dice "allibito che fino ad ora nessuna istituzione lo abbia avvisato". "Ho saputo la notizia dai giornalisti - racconta - e di questo sono moralmente e civilmente allibito. Sono molto preoccupato di quello che potrà essere l'ordine pubblico, la gente si sta già radunando".

"Alle 16 ho firmato l'ordinanza per impedire il passaggio della salma" di Erich Priebke. Lo ha detto il sindaco di Albano Nicola Marini, in vista dei funerali dell'ex ufficiale nazista previsti nel pomeriggio nel paese dei Castelli romani.

Momenti di tensione ad Albano tra forze dell'ordine e alcuni manifestanti anti-Priebke davanti alla chiesa di San Pio X ad Albano Laziale, dove dovrebbero svolgersi i funerali dell'ex ufficiale delle SS Erich Priebke, blindata da forze dell'ordine. Gli agenti li stavano invitando a spostarsi e c'è stato un momento di parapiglia. Qualche manifestante e' caduto ma si è subito rialzato.

Un gruppo di cittadini di Albano laziale espone uno striscione davanti ai cancelli della Chiesa di San Pio X dove sono previsti i funerali dell'ex ufficiale nazista, con su scritto "Priebke Boia". "Lo portino alla discarica che e' qui vicino'', gridano.

L'istituto San Pio X di Albano Laziale, vicino a Roma, dove si terranno nel pomeriggio i funerali dell'ex ufficiale nazista Erich Priebke, appartiene ai padri Lefebvriani ed é "la prima casa della Fraternità, in ordine di tempo, acquistata nel 1974 e sede del Distretto d'Italia dal 1987", si legge sul sito internet. La Fraternità sacerdotale San Pio X é nata nel 1970 per mano del vescovo francese Marcel Lefebvre contro lo spirito del Concilio Vaticano II. I fedeli della Fraternità vogliono conservare la messa tridentina in latino e si oppongono all' ecumenismo e al dialogo interreligioso. Quattro sacerdoti ordinati vescovi da Lefebvre nel 1988 sono stati scomunicati dal Papa, scomunica poi revocata nel 2009. "È una grande casa, ideale per la predicazione degli esercizi di Sant'Ignazio e le riunioni sacerdotali - si legge sul sito a proposito della struttura di Albano -. Essa accoglie spesso pellegrini da tutto il mondo che vengono visitare la Città eterna. Ogni anno, nel mese di agosto, i seminaristi vi trascorrono un periodo consacrato alla visita e allo studio di Roma, secondo il desiderio di Monsignor Lefebvre. La casa è tenuta da 4 suore e due fratelli".
Un "orribile delitto contro l'umanita'", con 335 caduti per ritorsione: cosi' e' stato definito dalla Corte di Cassazione l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Era il 23 marzo 1944, ricorrenza del venticinquesimo anniversario della fondazione dei fasci di combattimento, avvenuta a Milano nel 1919. Roma era in piena Repubblica sociale italiana e il comando partigiano prevedeva una solenne celebrazione dei fascisti. Chiese così ai ''gruppi di azione partigiana'' (Gap) se avevano qualche progetto per demoralizzare i repubblichini. I gap proposero di attaccare col tritolo una colonna di circa 150 poliziotti appartenenti all'undicesima compagnia del terzo battaglione del reggimento Ss "Bozen", composta di altoatesini.

Tutti i giorni la colonna, puntualissima, percorreva una stretta stradina, via Rasella, per raggiungere le caserme al Castro Pretorio. Giunti a Roma da poche settimane, passavano per soldati violenti e feroci. L'idea fu di Mario Fiorentini, studente in matematica che abitava vicino a via Rasella. La espose a Rosario Bentivegna ("Paolo") e Carla Capponi ("Elena"), fidanzati, lui studente di medicina, lei tecnica di un laboratorio di chimica, entrambi militanti nel Gap di cui faceva parte Fiorentini. Bentivegna alle 3,25 del 23 marzo percorse via Rasella vestito da spazzino spingendo un carretto per la spazzatura con dentro 18 chili di tritolo fornito dalle formazioni speciali dell'esercito. La bomba era stata preparata da Giulio Cortini, da sua moglie e da altri. Alle 3,35 arrivarono gli altoatesini e alle 3,45 la bomba scoppiò facendo una strage. Su ciò che restava della colonna caddero le bombe di Franco Calamandrei e altri tre partigiani. Le vittime furono 33. Alle 20 dello stesso giorno il generale nazista Herbert Kappler ebbe l'ordine della ritorsione: 10 italiani per ogni soldato morto. E furono le Fosse Ardeatine con 335 vittime (molte delle quali ebrei anche non italiani, militari e civili), cinque in più dell'ordine ricevuto. Mentre Kappler ha enormi difficoltà a trovare tante persone da fucilare sorge il problema di come formare il plotone di esecuzione. Il comandante del reggimento che ha subito l'attentato si rifiuta. Anche l'esercito tedesco risponde negativamente dicendo che ''i militari non vogliono sporcarsi le mani con una turpe ritorsione'".

Cosi' Kappler decide di far da sé, tra i suoi aiutanti c'è anche Erich Priebke, che per questo sarà processato per "concorso in violenza con omicidio continuato in danno di cittadini italiani". Kappler divide i suoi uomini (12 ufficiali, 60 sottufficiali e un soldato) in piccoli gruppi e ordina di sparare un solo colpo per prigioniero. Le vittime furono uccise a gruppi di cinque con un colpo alla nuca. Il primo gruppo mori' alle 15,30 del 24 marzo. Il secondo gruppo è comandato dallo stesso Kappler che vuole dare l' esempio. Tutto finisce alle 20. Quattro ore e mezzo di sangue. Le vittime avevano un'età che andava dai 14 ai 72 anni. C'erano architetti, avvocati, attori, banchieri, calzolai, falegnami, camerieri, elettricisti, militari di ogni ordine e grado, impiegati, operai, tipografi e un sacerdote. Il 3 maggio 1948 Kappler compare dinanzi al Tribunale militare di Roma e il 20 luglio viene giudicato colpevole e condannato all'ergastolo. Ricorre ad una serie di appelli, l'ultimo il 19 dicembre 1953. Sentenza confermata. Comincia così l'espiazione del "Boia delle Ardeatine", prima a Forte Boccea fino al 1949, poi a Gaeta fino al 1976 e quindi all'ospedale militare del Celio perché "gravemente ammalato". Qui è assistito dalla moglie, Frau Anneliese. Nella notte fra il 14 e il 15 agosto 1977 Kappler, benché gravissimo, riesce ad evadere, si dice nascosto dentro la valigia della moglie. Morirà a Soltau (Rfg) il 9 febbraio 1978. Bisognerà aspettare fino al 1998 per la condanna degli altri due ufficiali nazisti coinvolti nella strage: Erich Priebke e Karl Hass. Il secondo è morto nell'aprile del 2004, Priebke oggi a 100 anni.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI