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Le Sentinelle in piedi contro l'ideologia del gender

Sentinelle_in_piedi_1

 

Napoli, 10 maggio 2014

Gli sguardi e i passi di tanti napoletani, trovatisi in via Diaz in un soleggiato sabato mattina, devono essersi sentiti increduli e a tratti turbati da quelle circa cento persone ferme ed immobili per più di mezz'ora all'uscita della tanto celebrata fermata della metro, a due passi da piazza Carità e via Medina. Nessuna parola, solo il silenzio e la concentrazione che richiede la lettura di un libro, di tanti libri, significanti la
libertà di parola e di espressione, contro la dittatura della cultura del gender, posta alla base del disegno di legge contro l’omofobia, già approvato alla Camera ed ora in discussione al Senato. Il libro, tanti libri, a segnalare la formazione costante di cui ogni essere umano ha bisogno.

Dopo Milano, Roma, Verona e molte altre città, anche a Napoli sono scese in piazza le "Sentinelle in piedi", a difesa del diritto naturale e della libertà di poter affermare fermamente che la famiglia naturale è quella che nasce dall’unione di un uomo e di una donna, e non altre che si fondano su unioni diverse e che si connotano per le loro distorsioni in campo educativo, pedagogico e sociale. Contro la cultura della morte, che in maniera subdola e perversa, tenta di far passare per naturale ciò che naturale non è, è dunque scesa in piazza questa resistenza di cittadini che, non adagiandosi sulla superficialità imperante e con gli occhi ben aperti sul futuro dell’uomo e della civiltà, difende la libertà di potersi opporre pubblicamente al matrimonio tra persone dello stesso sesso e all’adozione di bambini da parte di coppie gay, così come la libertà di sostenere in luogo pubblico che i riferimenti biologici naturali dell’identità sessuale sono il maschio e la femmina.

È evidentemente in atto una battaglia di civiltà, che investe ogni singolo cittadino e dalla quale nessuno può chiamarsi fuori. Una battaglia di civiltà anche e soprattutto sul piano giuridico, laddove non si tratta,
tramite questo disegno di legge, di limitare, come qualcuno vuol far credere, le discriminazioni e le violenze individuali; al contrario, tali norme introducono il reato d’opinione, incidendo più sul piano pubblicistico che privatistico. È ben non dimenticare, infatti, che gli attacchi e le offese contro la dignità di qualsiasi individuo, e per qualsivoglia motivo poste in atto, sono già punite dal nostro ordinamento giuridico e, pertanto, non vi è alcun motivo di ordine politico e giuridico per introdurre una legge che altro non fa che zittire opinioni ed idee contrastanti con il movimento e la lobby omosessuale.

Il prossimo appuntamento di “Sentinelle in piedi” sarà a Salerno il prossimo 17 maggio in corso Vittorio Emanuele alle ore 20. Per il calendario dettagliato delle prossime veglie, è possibile consultare il
seguente sito: www.sentinelleinpiedi.it.

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