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Renzi: Non allargo la maggioranza

"Fi, come il M5S, è all'opposizione. Non allargo la maggioranza", precisa Renzi rispondendo a Berlusconi.....E ribadisce: "Sono pronto a fare riforme con gli altri ma il governo non si può fare tutti insieme".
Credo sia importante portare l'esperienza del Parlamento italiano nel Parlamento europeo, ci vuole esperienza. Se non mandiamo gente competente e preparata non tocchiamo palla" risponde  Matteo Renzi a chi gli chiedeva perché candidare chi è già stato eletto in Italia: "In Europa il possesso palla negli ultimi anni è stato pari a zero perché gli altri avevano persone più preparate", ha aggiunto Renzi ricordando tuttavia che gli eletti in Europa rinunceranno all'incarico in Italia.
«Berlusconi e Grillo? Sono facce della stessa medaglia». Matteo Renzi, agli ultimi tornanti prima del voto di domenica, cerca di mettere più distanza possibile tra sé stesso e gli altri protagonisti di una campagna elettorale fatta di «offese e insulti», e di trasmettere l'immagine del leader costruttivo che lavora per il paese mentre gli altri si azzuffano: «C'è rabbia - dice - ma urlare non basta; dopo un urlo si sta bene per cinque minuti ma dal sesto la vita torna come prima.
Il fatto è che il premier e i suoi si sono resi conto di essere negli ultimi giorni caduti nella trappola grillina: passare il tempo a polemizzare con l'ex comico e a rispondere alle sue provocazioni fa solo il gioco dei Cinque Stelle, che riescono a mettersi al centro della scena e hanno solo da guadagnarne. La correzione di rotta dunque si imponeva. Meglio usare l'arma dell'ironia, e soprattutto appaiare gli avversari: «Grillo e Berlusconi in campagna elettorale sono due straordinari professionisti della comunicazione, ma detto alla fiorentina quando ho letto la frase sulla lupara bianca a Grillo avrei voluto dire: “ripigliati”, qui c'è da governare il Paese». E, naturalmente, mettere al riparo l'esecutivo: «Il risultato delle Europee non influirà sul governo, influirà sull'Italia». Di certo «non mi dimetterò se il Pd scenderà sotto il 30%».
Poi se non mi fanno fare le riforme allora si che e' fallito il mio progetto e vado a casa" dice il premier Matteo Renzi a Radio Anch'io.

"Il rischio è quello: che qualcuno, non tanto nel partito, ma nel Parlamento, provi a bloccare le riforme" afferma il presidente del Consiglio rispondendo alla domanda se tema di più i 'guastatori del partito o il nuovo che avanza'.

"E' naturale che quando c'è una prospettiva di sviluppo i mercati mandino sotto lo spread: ora gli operatori leggono i giornali, ma io non credo ai burattinai" dice sempre il premier

"Chi urla è il più grande alleato di di chi frena le riforme, ma tanti cittadini, anche quelli che non votavano Pd ora lo voteranno perché credono in questo tentativo di cambiamento. Ne sono sicuro".

"Se falliamo la colpa è mia. Non cerco alibi. Ma se vinciamo vincono gli italiani", ha risposto il premier.

 

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