Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 04 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:179 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:233 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:443 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:893 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:917 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1209 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1583 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1689 Crotone

Francia, Spagna, Germania. Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles. Conto di avere entro la fine di agosto i risultati dei gruppi di lavoro che abbiamo istituito, compreso ovviamente anche il capitolo sul reddito di cittadinanza. Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse».

Salvini annuncia il taglio delle tasse nell'intervista al Corriere della Sera, il leader leghista ha annunciato che il governo andrà oltre i numeri imposti dall'Unione europea.
"Ci hanno eletto per cambiare". Salvini lo mette subito in chiaro. "Se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni - spiega al Corsera - avrebbero votato in modo diverso". Da qui il fermo proposito di cambiare "alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles". Numeri che, fa notare il leader del Carroccio, "molti Paesi dell'Unione europea ignorano bellamente". Tra questi ci sono la Francia, la Spagna e la Germania. Stati che, in più di un'occasione, hanno fatto la ramanzina all'Italia per aver un debito pubblico troppo alto. "Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consenti di avviare la flat tax - spiega Salvini - poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles".

Salvini conta di avere in mano, entro la fine di agosto, i risultati dei gruppi di lavoro istituiti dall'esecutivo. Tra questi ci sarà (ovviamente) anche il capitolo sul reddito di cittadinanza. "Di sicuro - promette il vice premier - la manovra d'autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse

Matteo Salvini mette al centro dell'azione di governo le misure economiche per il rilancio del sistema Italia. "La manovra economica sarà in autunno - ha annunciato dopo aver donato il sangue all'Avis - quindi i provvedimenti economici dovranno entro quest'anno dare un segnale di inversione di tendenza, dovremmo almeno cominciare le riforme che ci siamo impegnati a fare". In primis il taglio della pressione fisccale e la riforma del sistema previdenziale.

"Tagliare le pensioni sociali ai migranti" "Già da quest'anno ci dovranno essere dei segnali concreti a prescindere dalla situazione economica internazionale su lavoro, tasse, pensioni ed Equitalia".

"Se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni - ha spiegato oggi in una intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera - avrebbero votato in modo diverso". La sforbiciata alla pressione fiscale dovrebbe rientrare già nella prossima manovra. I gruppi di lavoro istituiti da Lega e M5s sono già al lavoro e dovranno presentare il report già entro la fine di agosto. Pur di farlo, però, Salvini è dispoto a un altro scontro con l'Unione europea. "Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consenti di avviare la flat tax - ha assicurato - poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles".

Non parla da ministro dell'Interno. Quei panni li veste quando affronta di petto le organizzazioni non governative e sfida gli Stati dell'Unione europea per non fare più arrivare immigrati clandestini sulle nostre coste. Adesso guarda più in là, ai prossimi mesi, quando il governo dovrà mettere a punto la manovra. E, parlando da vicepremier, lavora già a quelle riforme economiche promesse durante la campagna elettorale. Le parole pronunciate ieri durante il G20 dal ministro dell'Economia Giovanni Tria sono suonate come un duro monito al leader leghista. "Il governo - ha detto il titolare del Tesoro - dovrà stare dentro quei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l'instabilità". Se da una parte l'altro vicepremier (Luigi Di Maio) ha assicurato che non è in corso alcuno scontro con Tria, dall'altra Salvini non si è fatto alcun problema a dirsi pronto a superare i vincoli imposti da Bruxelles, come quello del 3% del rapporto deficit/Pil, se lo richiedesse "il bene degli italiani". "Tria fa il ministro dell'Economia, quindi deve essere prudente per missione - ha, poi, chiarito - noi saremo lo stimolo".

Tuttavia, come ha assicurato durante la trasmissione Aria Pulita su Italia 7 Gold, resta un obiettivo primario che verrà tramutato in legge subito dopo aver tagliato "alcuni sprechi". Tra questi le pensioni sociali erogate agli immigrati che sono arrivati in Italia grazie ai ricongiungimenti familiari. Si tratta di persone sopra i 65 anni che non hanno "mai pagato una lira di contributi" e che ad oggi ci costano oltre un miliardo di euro l'anno. "Stiamo cercando il modo di andare a tagliare quelli che sono sprechi evidenti per reinvestirli nelle pensioni più basse - ha continuato Salvini - anche il taglio delle pensioni d'oro sono soldi da risparmiare per andare a reinvestirli nelle pensionipiù basse".

E' essenziale dotarsi da subito di un meccanismo Ue di gestione rapida e condivisa dei vari aspetti relativi alle operazioni di Search and Rescue" attraverso "una sorta di cellula di crisi" che abbia il compito di "coordinare le azioni" degli Stati "riguardo all'individuazione del porto di sbarco e dei Paesi disposti ad accogliere le persone soccorse. Il mio suggerimento è che tale meccanismo venga coordinato dalla Commissione europea dalla Dg Home, ad esempio". Lo scrive Giuseppe Conte nella lettera inviata il 17 luglio a Juncker e Tusk secondo le agenzie di stampa.

In una lunga intervista in apertura di prima pagina al direttore del Fatto Quotidiano., il premier ha detto di aver inviato martedì la missiva: "Martedì ho scritto la seconda lettera a Juncker e Tusk per chiedere che quel che è avvenuto domenica", cioè la suddivisione dei migranti, "diventi una prassi, affidata non più alle nostre telefonate ai partner, ma a un gabinetto o comitato di crisi sotto l'egida della Commissione Ue, che poi si faccia mediatrice con i vari governi". 

Il premier annuncia inoltre che c'è in cantiere "una riforma organica, direi rivoluzionaria, del fisco, basata su due aliquote e una no tax area, consentiremo a chi ha col fisco pendenze senza colpa di azzerarle". "Giuro che non ci saranno condoni", assicura inoltre il premier. "La Costituzione impone giustamente la progressività fiscale e noi la rispetteremo", aggiunge

Intanto da tempo che la comunità di Sant'Egidio chiede di sbloccare il «decreto flussi», in virtù di una rilevata carenza di «assistenti familiari», ovvero le cosiddette badanti. «Il loro numero si sta riducendo, nonostante siano figure professionali molto richieste dalle famiglie italiane», dice il presidente Impagliazzo. Invece, però, il numero di migrazioni consentite è in sensibile calo da anni: se nel 2007 si indicavano come possibili 158mila permessi di lavoro subordinato e 80mila stagionali, l'ultimo di questi decreti pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio scorso prevedeva complessivamente (settore agricolo, turistico-alberghiero, lavoratori autonomi, conversioni di permessi di studio) soltanto 31mila permessi.

Ecco perché, prevedendo almeno 50mila autorizzazioni per le badanti, la situazione si sbloccherebbe. La novità che ha fatto parlare di una sanatoria predisposta dal governo, sarebbe quella di ammettere alla richiesta di permesso anche i clandestini: sia quelli presenti in Italia, sia quelli di altri Paesi, con l'effetto di un notevole risparmio sui rimpatri e un effetto di «regolarizzazione di massa» di situazioni oggi difficilmente (o non più) controllabili. Secondo il quotidiano La Stampa di ieri, a Palazzo Chigi ci si starebbe ragionando: «Perché dovremmo far arrivare da fuori della forza lavoro di cui abbiamo bisogno, se abbiamo in casa un bacino da cui attingere? Si risparmierebbe tempo e denaro». Considerazioni ragionevoli magari, ma che ancora non sono state sottoposte ai ministri deputati a decidere in merito: in particolare, Di Maio e Salvini.

La proposta, scrive ancora La Stampa, sarebbe passata al vaglio di non meglio precisati «vertici della Lega». Ma dallo staff del ministro Salvini, interpellato dal Giornale, si sottolinea come al momento un'ipotesi del genere sia pura «invenzione: nel contratto di governo non c'è». Dunque non si esclude che se si trovasse un modo corretto per risolvere il problema, anche in funzione delle dinamiche Ue, una rivoluzione del sistema dei «flussi» ci potrebbe essere. Sempre però in un quadro più ampio di accordi internazionali, e tenendo d'occhio la gestione dell'emergenza.

La Commissione Ue accoglie con favore che entrambe le navi the Protector e Monte Sperone siano sbarcate a Pozzallo e ciò è stato possibile grazie a 6 stati membri Ue che hanno deciso di accogliere condividere migranti, tra cui Italia, Francia, Germania, Malta, Spagna e Portogallo". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Schinas. "L'Italia chiede da tempo una cooperazione regionale sugli sbarchi e ha ragione a chiederlo, la Commissione crede che soluzioni ad hoc non siano sostenibili a lungo termine e chiede una nuova spinta sulla base del Consiglio europeo".

"Confermiamo di avere ricevuto la lettera del premier Conte che è stata indirizzata ai presidenti Tusk e Juncker. Nella lettera chiede di dare attuazione immediata alle conclusioni raggiunte al Consiglio europeo e a breve risponderemo". Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. "In generale e senza entrare nei dettagli, la Commissione condivide pienamente il senso di urgenza ed è impegnata nel dare seguito velocemente alle conclusioni raggiunte del Consiglio per quanto ci compete", conclude Schinas.

La 'vecchia' Europa appoggia l'Italia sui migranti, mentre i paesi di Visegrad, alleati in teoria della linea dura sugli sbarchi propugnata da Matteo Salvini, la accusano di "aprire la strada per l'inferno". Il premier Giuseppe Conte, dopo il sì di Malta e Francia, è riuscito ad incassare la solidarietà del paese che più conta in Europa: la Germania. Che indubbiamente ha dato la linea: poche ore dopo sono arrivate anche le adesioni di Spagna e Portogallo. Tutti pronti ad accogliere 50 dei 450 migranti a bordo di una nave della Guardia di Finanza e una di Frontex ormeggiate in rada a Pozzallo. Ma contro la linea italiana, oltre al silenzio dell'Austria, si sono scagliati i Paesi dell'Est, in primis Ungheria e Repubblica Ceca. "Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare - ha scritto su Twitter il premier ceco Andrej Babis -. Un tale approccio è la strada per l'inferno".

Salvini, ha mostrato invece soddisfazione: "Fermezza e coerenza pagano, è finito il tempo di governi complici e pavidi. Abbiamo messo in salvo donne e bambini. Un ottimo lavoro di squadra di tutto il governo. Complimenti al nostro premier Conte!", ha twittato. Ed ha rilanciato (in linea con i Visegrad): "Il prossimo obiettivo, per stroncare una volta per tutte la mafia del traffico di esseri umani, sarà riaccompagnare gli immigrati dove sono partiti. In Italia, e in Europa, entra solo chi ha il permesso".

I migranti giunti a Pozzallo (Rg) sulle navi Monte Sperone e Protector sono tutti sbarcati. Prima i 184 uomini della Protector e successivamente anche i 209 della Monte Sperone. Uno dei migranti, un ventenne eritreo, ha la polmonite ed è stato ricoverato nel reparto di Medicina dell'ospedale di Modica. Sono sbarcati 128 minori non accompagnati, 3 minori accompagnati, 44 donne e 272 uomini. In totale 447 persone di cui 291 proverrebbero dall'Eritrea e 92 dalla Somalia. Altri migranti vengono da Nigeria, Bangladesh, Algeria, Libia, Siria, Egitto. Ora sono al lavoro gli uomini della Prefettura e della Questura per i ricollocamenti dei migranti negli altri paesi europei. Anche l'Irlanda farà la sua parte nell'accoglienza ed è pronta a farsi carico di 20 dei migranti sbarcati. "Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa", si afferma dalla presidenza del Consiglio

A Babis ha risposto il presidente della Camera Roberto Fico, che è tornato a chiedere che venga "sanzionato pesantemente" chi non accetta le quote ed ha assicurato che "la strada per l'inferno", al contrario, "è non saper accogliere tutti insieme in un'ottica di solidarietà". Conte invece tira dritto, consapevole di essere riuscito ad invertire una rotta piuttosto pasticciata e, forse, troppo urlata, trasformandola in strategia diplomatica. "Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all'Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all'ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà", ha esultato su Twitter. Aggiungendo: "Continuiamo su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani". Sua infatti, secondo quanto fanno trapelare fonti Palazzo Chigi, è stata l'iniziativa che ha portato allo sbarco a Pozzallo di 50 tra donne e bambini. 

L'obiettivo del governo è quello di evitare di aprire un contenzioso con Bruxelles ad ogni nave in arrivo, cercando di elaborare un sistema che possa partire in automatico. La strada è ancora lunga, ma certo la risposta dei grandi Paesi europei è un buon punto di partenza. Che serve anche a riequilibrare il lavoro su un dossier che era diventato appannaggio unico del ministro dell'Interno. E dimostrare che la diplomazia paga. A rispondere all'appello di Conte sono stati i Paesi più presi di mira negli ultimi tempi dai tweet del leader leghista (che è volato a Mosca per andare a tifare Croazia, contro la Francia di Macron), da Malta alla Germania della Merkel. E proprio da Berlino l'Italia ha assicurato di aver ottenuto il sì all'accoglienza dei migranti "senza dare alcuna disponibilità ad accettare i movimenti secondari".

Assai diverso il comportamento degli 'alleati' di Visegrad. Sul cui atteggiamento si è scatenata l'opposizione. "Ma non dovevano essere i primi alleati del governo giallo-verde per risolvere l'emergenza sbarchi?", si è chiesta Anna Maria Bernini (Fi), mentre il Pd Andrea Orlando ha commentato: "Da Visegrad fanno sapere nessuna ricollocazione. Per ora se ne fanno carico solo gli odiati maltesi. Dagli amici mi guardi Dio". 

"E' una vittoria politica", ha commentato il ministro dell'interno, Matteo Salvini. La 'vecchia' Europa appoggia l'Italia sui migranti, mentre i paesi di Visegrad, alleati in teoria della linea dura sugli sbarchi propugnata da Matteo Salvini, la accusano di "aprire la strada per l'inferno". Il premier Giuseppe Conte, dopo il sì di Malta e Francia, è riuscito ad incassare la solidarietà del paese che più conta in Europa: la Germania. Che indubbiamente ha dato la linea: poche ore dopo sono arrivate anche le adesioni di Spagna e Portogallo. Tutti pronti ad accogliere 50 dei 450 migranti sbarcati a Pozzallo. Ma contro la linea italiana, oltre al silenzio dell'Austria, si sono scagliati i Paesi dell'Est, in primis Ungheria e Repubblica Ceca. "Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare - ha scritto su Twitter il premier ceco Andrej Babis -. Un tale approccio è la strada per l'inferno".

Intanto la nave Open Arms dell'ong spagnola Proactiva Open Arms sta di nuovo dirigendosi verso la Sar libica. E' quanto segnalato sul sito Marine Traffic, che monitora le rotte delle navi. L'imbarcazione risulta seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa ong. "Anche se l'Italia chiude i porti - scrive su Facebook l'organizzazione non governativa - non può mettere le porte al mare. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale". E Salvini, da Mosca, avvisa:  Risparmino tempo, fatica e denaro, sappiano che i porti italiani non sono disponibili". 

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI