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Mercoledì, 15 Maggio 2024

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Al Reggio Calabria film Festival si parla calabro.

Costantino Comito e Francesco De Francesco protagonisti del film “La Scelta Giusta”, in concorso, sono ambedue Calabresi.

Davanti ad un folto pubblico è stato proiettato in concorso nella sezione “Bergamotto D’argento”, il film “La Scelta Giusta”, opera prima  del regista  Andrea D’Emilio, prodotto da Alberto De Venezia per “Ipnotica Produzioni”, interpretato da Francesco De Francesco, Costantino Comito, Giulio Neglia, Delia Germi, Roberta Bizzini, Luis Molteni, Augusto Zucchi, Tiziano Mariani,  Marco Aceti, Stefania De Toni,  Francesca Barletta.

Il film racconta di   Luca,  un giovane imprenditore, direttore dell’azienda “AlterEgo” che si occupa di protezione reti e realtà aumentata. Una grossa multinazionale, la Real Tech, a cui sta rubando fette di mercato, si interessa alla “AlterEgo” e fa un’offerta per comprarla. Luca rifiuta, e la “Real Tech” comincia a fare pressioni sempre più insistenti. Minacciato dalla “Real Tech”, da attacchi informatici, e misteriosi incidenti, Luca incontra il suo “doppelgänger”, Flavio, più abile, più coraggioso, e più determinato di lui. Flavio lo aiuta ma al tempo stesso lo trascina verso un abisso di alcool e droga.

Nel suggestivo e splendido scenario dell’ "Arena dello stretto" hanno sfilato sul Red Carpet: il regista Andrea D'Emilio, il produttore Alberto De Venezia, gli attori Francesco De Francesco, Costantino Comito, Giulio Neglia, la regista Maria Pia Cerulo che realizzerà con Ipnotica Produzioni il suo prossimo lungometraggio  “Tesori”, tra gli interpreti Anna Galiena, Sebastiano Somma, Costantino Comito, Francesco De Francesco ed il talento emergente Gianluca Potenziani, anch’esso sul Red Carpet.

Il regista Andrea D’Emilio ha dichiarato: “Sarà lo spettatore a decidere qual è la riflessione che il protagonista porta  al pubblico . Abbiamo lasciato lo spazio libero di interpretazione da questo punto di vista. Dare spiegoni al film non gioverebbero al mio lavoro. L’importante che arrivi al  il pubblico la possibilità  di empatizzare con il personaggio e  la possibilità di condividerne i conflitti, la lotta con la lotta che porta avanti fuori e dentro di sé”.

L’attore Costantino Comito ha affermato: “Mi sono ritrovato a fare la parte del cattivo, ed è stata molto dura, io che sono un buono, è stato molto complicato. Però ci siamo impegnati  e siamo riusciti, penso, a portare il risultato a casa.

L’attore Francesco De Francesco nel ruolo di Luca ha invece  affermato: “Un onore essere stato selezionato in concorso al 14esimo Reggio Calabria film Festival organizzato magistralmente da Michele Geri. E’ stato emozionante per me da Calabrese l’esordio da protagonista. E’ bello che una produzione   giovane ma valida, la "Ipnotica produzioni", di Alberto De Venezia, sostenga e creda in pellicole autoriali e di genere di grande spessore artistico e culturale. Le musiche originali curate da Mario Spinelli, inoltre, impreziosiscono il prodotto filmico.

Ha dichiarato invece Giulio Neglia: “Io ho fatto il nerd, amicone, socio ed anche bastonato. Ringrazio Andrea, è un film importante dove secondo me ha vinto il gruppo, la sinergia che c’è stata con il regista che ha costruito  anche con noi attori i personaggi, è stata fondamentale. 

Presidente della Giuria l'attore Marcello Fonte.

 

 

 

 

Ci siamo visti con l'amico Rosario Errico, un bravissimo regista cinematografico, che è arrivato secondo finalista al nostro premio Globo d'oro sezione corti.

Tra un caffè e una sigaretta, Rosario al caffe bar Olimpico, mi racconta la sua esperienza con noi, la sua partecipazione al nostro premio, la sua vita artistica in esclusiva al Corriere del Sud.

Come hai iniziato la tua carriera di attore e dopo di regista ?

Ho iniziato la mia carriera di attore cinematografico da giovanissimo, lavorando nel mitico teatro 5 di Cinecittà per un Maestro del cinema italiano e internazionale: Franco Zeffirelli. Precedentemente avevo lavorato per alcune compagnie teatrali. Lavorare nel film "La Traviata" di Zeffirelli è stata un'esperienza incredibile. Grazie al Maestro Zeffirelli, che mi diede l'onore di chiamarlo Franco, ho conosciuto personalità come Ennio Guarnieri, Piero Tosi, Gregory Peck, Rudolf Nureyev, Mauro Bolognini, Brooke Shields e tante altre. Di Brooke Shields mi innamorai, era incredibilmente bella. Quel periodo cinematografico era e rimane il vero cinema... persone fantastiche. Posso dire che ho grande nostalgia di quei tempi, anche perchè sono cresciuto nella magia cinematografica della Febbre del Sabato sera, fino ad arrivare a "Nuovo Cinema Paradiso". Dopo questo inizio, successivamente ho lavorato per B. Corbucci, G. Bertolucci, Giuseppe Tornatore, Jean Yanne, Bruce Beresford, Pasquale Festa Campanile, Pasquale Squitieri, Johannes Schaaf, Florestano Vancini, Vittorio Sindoni, Luigi Perelli ecc...

La carriera di regista inizia parallelamente con la carriera di attore, con delle regie teatrali. Oltre alla regia, adattavo anche testi di grandi autori oppure scrivevo testi originali. Ma il cinema rimaneva la mia prima vocazione. Poter scrivere, una sceneggiatura è un momento di grande creatività, avere 200 fogli bianchi sul tavolo per poi riempirli giorno dopo giorno con personaggi da caratterizzare dandogli voce attraverso un giusto e serrato dialogo, per poi realizzare il film. Ero ambizioso e mi affascinava il pensiero di poter scrivere e dirigere i miei film. Una sfida con me stesso: scrivere ciò che pensavo, potendo comunicare le mie idee per realizzare ciò che pensavo ad attori, costumisti, scenografi ecc... Un lavoro enorme, ma pieno di emozioni e gratificazioni e anche qualche difficoltà legate ad invidia o incompetenti. 

Hai diretto grandi attori come e stata questa tua esperienza ?

Si, ho avuto l'onore e il piacere di dirigere grandi attori sin dal mio primo film, tra cui: Nino Manfredi, Philippe Leroy, Nino Frassica, Giancarlo Giannini, Alessandro Haber, Lina Sastri, Murray Abraham, Antonella Ponziani, Jordi Molla, Monica Scattini ecc... 

Ho avuto anche il piacere di poter dirigere anche il grande Maestro Andrej Končalovskij e Abel Ferrara... Dirigere grandi attori mi fa sentire a mio agio. È un'esperienza fantastica. 

La tua partecipazione al premio cinematografico della stampa estera globo d oro, due cortometraggi "Ballerina" e "Gli occhi dell'altro" due candidature al premio Globo d'Oro, come è stata questa esperienza? 

La mia esperienza al Globo d'Oro, è stata… una bella soddisfazione, perché ho realizzato due cortometraggi e tutti e due sono stati selezionati come finalisti nella terna del premio Globo d'oro"Ballerina" è stato definito un capolavoro, a cui hanno partecipato attori e tecnici internazionali, tra cui, due premi Oscar, mentre "Gli occhi dell'altro" è stato definito un interessante film, ed entrambi definiti non cortometraggi, ma, film brevi. Oltre ai premi vinti, tali definizioni, sono grandi motivi di orgoglio. 

A riguardo, vorrei suggerire agli spettabili giornalisti soci della Stampa Estera che per assegnare il premio "Globo d'Oro", si dovrebbe guardare la completezza del progetto: tema, cast artistico, musica, montaggio, fotografia, patrocini ecc... Per qualche collega che non ha capito l'importanza che nel film abbiamo ottenuto autorevoli patrocini, vorrei spiegare, che non è per niente facile ottenere i suddetti patrocini. Infatti, bisogna avere un progetto altamente valido e l’adesione è sinonimo che il progetto è importante e qualificato. Ottenere anche l'adesione ad un progetto del Santo Padre, è quasi impossibile. A volte, nelle giurie, che devono giudicare i film, ci sono tante situazioni, interessi, amicizie, che possono portare a far vincere un premio ad un regista che prima e dopo averlo vinto non ha realizzato nulla. 

Parlami del tuo ultimo corto "gli occhi dell'altro"che parla della uguaglianza sociale, e hai avuto l'onore della partecipazione al progetto del Papa Francecso ?

L'ultimo mio film breve "Gli occhi dell'altro" è nato perché negli ultimi tempi, notavo, che la gente non si parla più guardandosi negli occhi. In effetti, nessuno si interessa dell'altro. Ho sentito il bisogno di raccontare questo fenomeno. 

GLI OCCHI DELL'ALTRO, racconta lo strato estremo di empatia di cui la nostra società e totalmente scevra. Attraverso un gesto tanto semplice quanto magico, quello di guardarsi negli occhi, per magia o forse solo per empatia, i protagonisti nel racconto si trovano l'uno nei panni dell'altro. È così che il giovane migrante prova l'esperienza di un ragazzo borghese, in un ciclo di eventi con finale a sorpresa che porta lo spettatore a provare interesse per gli “altri”.

Gli occhi dell'altro,sono come i tuoi, ma hanno visto cose che a te non è stato concesso di vedere, oppure, pur scrutando i tuoi stessi panorami, ne hanno intuito aspetti diversi, da diverse angolazioni e prospettive. 
Negli occhi dell'altro vi è un'altra visione del tuo stesso mondo, una ricchezza che rifiuti di cogliere ogni volta che neghi uno sguardo. Non bisogna mai negare uno sguardo,questo è ciò che desideravo comunicare, che nessuno è diverso dall'altro e che per capire le sofferenze degli altri, bisogna mettersi nei loro panni. Per dare ancora più forza ed eco mondiale al messaggio e allo stesso film, abbiamo chiesto e siamo stati onorati di aver ottenuto la partecipazione al progetto di Papa Francesco. Sensibili ed emozionanti le immagini dei poveri bambini profughi che scappano da guerra e fame, nelle scene narrate da Papa Francesco

Eloquenti le immagini di una scena di giovani studenti di una classe multietnica, in cui evidenziano che non ci sono “Diversi”, ne per razza, né per religione, né per sesso, ecc…

Significativi i loro sguardi pensierosi e tristi a favore dei “Diversi”. Considerevole ed importante il messaggio nella scena finale di Lina Sastri che interpreta una doppiatrice cieca, che seguendo con le dita le frasi su alcuni fogli scritti in Braille, conclude: Speriamo che il sogno di Alex, sia servito a qualcosa (riferendosi al messaggio del film), altrimenti, intorno a noi, diventerà tutto.... Buio. 

Questo è il film a favore dei "Diversi" che volevo fare. Un grido di speranza che cerca di scuotere le coscienze assopite. 

Nella sceneggiatura firmata da Rosario Errico eStefano Pomilia, abbiamo voluto che questo personaggio fosse interpretata da una cieca, per spiegare, che è più sensibile, una non vedente, nel fotografare una società egoista ed opportunista, a confronto, di persone, che hanno la fortuna di vedere tutto ciò che li circondano, ma vivono di egoismo e di scelte di parte.   

A riguardo l'importanza del film, abbiamo ottenuto i più importanti patrocini ed adesioni nazionali e internazionali, compreso quello del Vaticano. Il film è stato finanziato dal Mibact, Regione Lazio e Nuova Imaie. La colonna sonora è stata realizzata dal maestro Amedeo Minghi, fotografia Nino Celeste, montaggio Mauro Bonanni, scenografia Alfonso Rastelli, costumi Maria Fassari. 

Con cast: Lina Sastri, Alessandro Haber, Luca Lionello, Antonella Ponziani, Rosario Errico, Omar Monno, Alessio Errico, Melina Arenaecc… Ringrazio anche tutti i ragazzi del Liceo Lucrezio Caro che hanno partecipato al film e la preside Fattoretto. 

Nuovi progetti? 

Per quanto riguarda i nuovi progetti, ho avviato la preparazione di un cortometraggio che affronta il Tema del Razzismo e di un lungometraggio che affronta il Tema della "Tratta", con cast artistico e tecnico internazionale, tra cui una giovane promessa italiana Flora Dontrafatto. Anche per questo progetto ho ottenuto l'adesione del Santo Padre. La sceneggiatura del lungometraggio è scritta da Rosario Errico, Stefano Pomilia e ilsig.Barry Morrowpremio Oscar per il film "Rain Man". 

Con questo film spero di vincere 10 Globo d'Oroe naturalmente con il cortometraggio mi farebbe piacere entrare di nuovo nella terna finale del Globo... come si suol dire non c'è due senza tre. 

Ti piacerebbe far parte della giuria del Globo d'Oro?

Mi piacerebbe anche far parte del comitato cinema del Globo d'Oro,come giurato, in qualità di socio aderente anche se ho saputo che ciò non è possibile in base al regolamento dello statuto della Stampa Estera. Premierei bei film con un occhio particolare alla meritocrazia, alla storia personale del regista e della produzione indipendente. Non premierei tanto per premiare qualcuno già sapendo che il prestigioso premio "Globo d'Oro", non servirà a nulla, mentre potrebbe aiutare un regista con un ottimo curriculum e che in modo professionalmente fa questo mestiere e riesce a realizzare per meritocrazia delle importanti opere.

Dovrei chiedere ai responsabili della Stampa Estera, se posso essere un ulteriore giurato facendo domanda come socio aderente. Naturalmente, se come socio aderente non fosse possibile fare il giurato, non lo farei, perché per onestà culturale con i miei voti determinerei una vittoria falsa del vincitore, con la seria possibilità di far ricontare i voti andati ai film della terzina.

Oltre a scrivere, interpretare e dirigere, cosa hai fatto di diverso nel mondo del cinema? 

Ho organizzato e diretto tanti anni fa, un festival del cinema denominato "Pozzuoli Europa Festival" in onore di Sofia Loren e il Maestro Giuliano Montaldone era presidente. 

Tornando alla questione patrocini ed adesioni, il Festival era sostenuto dall'Anica, Agis, Istituto Luce, Mibact, Regione Campania, Comune di Pozzuoli, Enit, Commissione Europea, ecc... ed era uno dei primi festival che aveva aperto una finestra sull'Europa, proiettando 6 film Europei. 

Le giurie che volevo per competenza e professionalità, sono state presiedute da illustri nomi: Lina Wertmuller, Carlo Lizzani, Gino Pontecorvo, G. Ernesto Lauro

Oltre alla suddetta direzione artistica, ho fatto anche tanto doppiaggio. 

Ho scritto anche alcuni libri, tra cui, quello per me, più interessante è tratto dal mio omonimo film "Prigioniero della mia libertà", in cui ho avuto l'onore di collaborare con il Ministro della Giustizia, Presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, Presidente della Corte Costituzionale, magistrati, avvocati e giornalisti. 

Quanti premi e riconoscimenti hai ottenuto nella tua carriera artistica per film e libri?

Ho vinto oltre 170 premi e riconoscimenti importanti e meno importanti, tra cui un premio a cui tengo tanto: la medaglia d'argento conferitami dal Presidente della Repubblica per il film "Ballerina" e il riconoscimento speciale - premio “Diritti Umani” ricevutodall'Istituto di Studi Politici "San Pio V", consegnatomi dal dott. Gianni Letta, su prefazione del prof. Giuseppe Tesauroper il film "Ballerina". 

 

Si è conclusa la 60.ma edizione dei Globi D'Oro,  I giornalisti della stampa estera accreditati in Italia hanno emesso i loro verdetti. Vista l'emergenza coronavirus,  la cerimonia si è tenuta in alcune delle sale cinematografiche di Roma ancora chiuse. Un segno di solidarietà da parte della stampa estera in questo momento così complesso e difficile per il cinema italiano

Favolacce dei fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo e Volevo nascondermi di Giorgio Diritti trionfano alla 60esima edizione del Globo d'Oro, i premi conferiti dall'Associazione della stampa estera in Italia. L'opera seconda dei D'Innocenzo ha vinto come Miglior regia e Miglior sceneggiatura. Il film su Antonio Ligabue, invece, Miglior film e Miglior fotografia. Ad aggiudicarsi il premio Miglior serie Tv è The New Pope di Paolo Sorrentino che commenta: "tutti i premi, dall'Oscar in giù, sono una gratificazione al proprio ego, qualche volta ci vogliono".

Grazie alla sua interpretazione di Bettino Craxi in Hammamet, Pierfrancesco Favino vince il Globo come miglior attore.Pierfrancesco Favino, nell'interpretare grandi politici come Bettino Craxi (in Hammamet ), trasforma il proprio lavoro da estetico in etico: e i simboli guadagnano la profondità di persone. Non mostri, non santi: persone.

Più che un’interpretazione, quella di Favino è un'aderenza assoluta a Craxi, grazie allo straordinario lavoro di make-up, ma anche e soprattutto alla caratterizzazione vocale e gestuale dell'attore romano. “Io non considero Craxi una star, ma un politico su cui è calato da anni un silenzio, anche ingiusto. Non ho fatto un film sul Craxi degli anni Ottanta, ma sulla lunga agonia di un uomo di potere che lo ha perso e va verso la morte. Craxi muore il 19 gennaio del 2000, in Tunisia, macerato fino all'autodistruzione, che forse altrove si sarebbe potuto salvare. I chirurghi del San Raffaele vedendo i macchinari dell’ospedale di Tunisi, infatti non se la sentirono di operarlo”.

Favino ha ricevuto il riconoscimento presso la sala Greenwich a Testaccio e ha motivato così la scelta:

"Ho scelto questo cinema perché è il cinema del mio quartiere, non vedo l'ora che cadano queste distanze, queste barriere, e che si torni a dire ‘zitti!’ nel buio della sala, gomito a gomito”

E anche la bravura di Valeria Bruni Tedeschi, premiata come miglior attrice per Aspromonte di Mimmo Calopresti, sarà possibile ammirarla sui canali Sky. la pellicola sarà infatti in onda sabato 18 luglio.

Valeria ha manifestato il suo entusiasmo con queste parole:
“Questo premio è stata una bella sorpresa, il film di Mimmo Calopresti lo trovo bellissimo: la nostra amicizia è fondamentale per me e questo Globo d’Oro è come un albero sul nostro cammino. Il premio è un riconoscimento, essere premiati è come ricevere delle carezze, è come incontrarsi, e per me il cinema è prima di tutto l’incontro”.

I premi sono assegnati dalla giuria di giornalisti dell'Associazione Stampa Estera in Italia, presieduta da Alina Trabattoni (Eurovision) e da Claudio Lavanga, corrispondente dall'Italia di NBC News e docente di giornalismo televisivo presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini della Luiss.

Per porre l'attenzione sulle difficoltà che il cinema sta vivendo dopo il lockdown, le statuette del Globo D'Oro sono state consegnate nella sale della Capitale. Un modo per premiare i vincitori sostenendo la settima arte.

Il Globo d'Oro Il Globo d'oro è un premio cinematografico italiano assegnato con cadenza annuale dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia.

Nel 1959 l'Associazione stampa estera in Italia, alla quale facevano riferimento su tutti i critici John Francis Lane, Melton Davis e Klaus Rhüle, volle rendere omaggio al cinema italiano, all'apice della cultura mondiale in quel momento, creando un premio ad hoc sulla scia dei Golden Globe del cinema statunitense. La prima premiazione si tenne nel 1960 e decretò la vittoria del film 'Un maledetto imbroglio' di Pietro Germi. Nel corso degli anni, le categorie del premio vennero ampliate e furono inclusi anche i professionisti del settore, oltre che i film.

L'edizione 1981-1982 vide la partecipazione del presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini. Nel 1995 venne creato il Premio alla carriera.

Ad oggi è considerato fra i tre più importanti premi italiani, insieme ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento.

LA GIURIA DI QUESTO ANNO 2020

Tetsuro Akanegakubo, Alvise Armellini, Francesca Biliotti, Marie Delphine Bonada, Michael Braun, Teresa Bustelo, Esma Çakır, Tatiana Covor, Carmen Del Vando Blanco, Antonino Galofaro, Francisco Gonzalez Garzia, Amanda Hargreaves, Richard Heuze, Gustav Hofer, Christina Höfferer, Alba Kepi, Ewout Kieckens, Giorgio Lambrinopulos, Claudio Lavanga, Peter Loewe, Benigna Mallebrein, Catherine Marciano, Mustafa Marghadi, Patricia Mayorga, Dimitri Mihoudis, Elisabeth Missland, Vera Naydenova, Christa Peduto Langen, Silvia Martinez Puentes, Jorge Pinas, Elena Postelnicu, Philip Pullella, Carlo Rebecchi, Dennis Redmont, Cecilia Sandroni, Julia Sarkozy, Susanne Schaller, Vera Shcherbakova, Domenico Stinellis, Constanze Templin, Alfredo Tesio, Alina Trabattoni, Praxilla Trabattoni, Maarten van Aalderen, Kelly Velasquez, Julia Sandra Virsta, Giada Zampano


Tutti i premiati:

Favolacce – Fabio e Damiano D’Innocenzo
Miglior regia/Miglior sceneggiatura

Due i Globi D’Oro per l'opera seconda dei fratelli d’Innocenzo, tra le poltrone del cinema Quattro Fontane. Favolacce è uno spaccato violento della periferia romana che travalica i confini della città per farsi dramma universale.

Migliore Attore – Pierfrancesco Favino

All'attore romano il riconoscimento di miglior attore per la sua interpretazione di Bettino Craxi in Hammamet, film di Gianni Amelio che racconta la latitanza dell’ex presidente del consiglio italiano in Tunisia.

Volevo Nascondermi – Giorgio Diritti
Miglior film

Il lungometraggio del regista bolognese è una poetica biografia di Antonio Ligabue, pittore e scultore italiano morto nel 1965, interpretato da Elio Germano. Per lui il riconoscimento di miglior film consegnato al cinema Tibur del quartiere San Lorenzo, a Roma.

The New Pope – Paolo Sorrentino
Migliore Serie Tv

Il regista partenopeo si aggiudica il premio per la migliore serie tv con The new Pope, il secondo capitolo della sua eccentrica trilogia ambientata in Vaticano.

Tolo Tolo – Luca Medici (Checco Zalone)
Migliore Commedia

Già campione d’incassi al botteghino, la commedia dell’attore e regista pugliese vince il premio di miglior commedia.

Migliore fotografia – Matteo Cocco
Volevo nascondermi

L’attrice di origini piemontesi si aggiudica il Globo D’Oro per la sua interpretazione in Aspromonte – La terra degli ultimi diretto da Mimmo Calopresti.

Globo D’Oro alla carriera – Sandra Milo

Tra i capitelli e le statue del set di Roma a Cinecittà, l’attrice ha ricevuto il premio alla carriera. Tra i film in cui ha recitato c’è Otto e mezzo di Fellinie Lo Scapolo, il suo film di esordio a fianco di Alberto Sordi.

Gran premio della stampa estera – Carlo Poggioli

Tra i costumisti più influenti del panorama cinematografico internazionale, Carlo Poggioli ha curato i costumi di film come Youth di Paolo Sorrentino, Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella e Divergent, ciclo cinematografico a tema fantascientifico diretto da Neil Burger.

Picciridda – Paolo Licata
Migliore opera prima

Picciridda, film tratto dall’omonimo romanzo di Catena Fiorello e diretto da Paolo Licata, si aggiudica il Globo D’Oro per la Migliore opera prima. Ambientato nella Favignana degli anni Sessanta, il lungometraggio racconta la storia della piccola Lucia (interpretata da Marta Castiglia) e del suo difficile rapporto con la nonna Maria, cui è stata affidata dopo la partenza dei genitori emigrati per cercare fortuna in Francia.

Giovane Promessa – Virginia Apicella

La giovane Virginia Apicella è stata premiata per la sua interpretazione in Nevia, film di Nunzia Garrone che racconta la storia di un’adolescente cresciuta in un campo container a Ponticelli.

È il compositore Pericle Odierna a vincere il Globo D'Oro per la colonna sonora di Picciridda, lungometraggio già premiato come migliore opera prima.

Vulnerabile bellezza – Manuele Mandolesi
Miglior documentario

Migliore colonna sonora – Pericle Odierna
Picciridda

Con Vulnerabile Bellezza, Manuele Mandolesi racconta la rinascita di una famiglia di allevatori marchigiani dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016.

L’amore oltre il tempo – Emanuele Pellecchia
Migliore Cortometraggio

È un corto muto e in bianco e nero dallo stile favolistico a vincere il Globo D’Oro per il miglior cortometraggio. Scritto e diretto da Emanuele Pellecchia, mette in scena una storia d’amore tra un uomo e una donna di epoche diverse i cui destini si incrociano quasi per errore.  
 
 

Riparte la nuova stagione teatrale al Teatro Bracco.

Ad annunciarlo è il direttore artistico del Teatro Bracco, Caterina De Santis, che ci dice: «Si sono illuminate le luci del palcoscenico con la presenza dei miei colleghi attori che ci hanno voluto onorare questa mattina. La luce è ancora più grande non solo per il Bracco, ma - ci auguriamo -  anche per tutti i teatri. Oggi tagliamo il nastro e cominciamo a navigare nel mare del successo. Non aspettavamo altro che ritornare a ridere e a far ridere con tutti i nostri colleghi. Noi viviamo per quell’applauso che ogni sera fa rivivere la forza dell’amore. I miei maestri mi hanno insegnato a camminare sul palco e tra tutti Giacomo Izzo con una dovizia di particolari che solo un grande sa fare. Questo teatro sarà un teatro libero nel segno del free perché andiamo incontro ad una stagione che ha qualche incognita e il pubblico non si deve sentire legato ad un abbonamento ma potrà scegliere lo spettacolo che preferisce. Altre novità di questa stagione è la rappresentazione alle 19.30 per agevolare il ritorno a casa con i mezzi pubblici e magari fermarsi a mangiare una pizza. La donna è la “Madre dell’umanità” tante splendide attrici si alterneranno con performance e monologhi tutti da ridere un giovedì al mese. Il loro nome parla da solo per la loro fama, come: Michela Andreozzi, Paola Quattrini, Federica Cifola e Antonella Morea. Il Teatro delle Donne è un mini cartellone che abbiamo inserito nella stagione teatrale, la 22esima, e darà spazio alle attrici che vorranno parlare dei problemi delle donne nei loro monologhi. Si tratta di un cartellone work in progress perché di volta in volta si aggiungeranno altre valide attrici. Il nostro impegno è far venire il pubblico a teatro e farlo ridere. Tutti siamo stati troppo fermi ed ora è il momento di sfogarci».

E’ poi intervenuto il maestro Giacomo Izzo, che ha dichiarato:

«Alla mia età, tra poco compio 82 anni, non ci si può assentare altrimenti qualcuno potrebbe dire: ma non sta bene?

Il pubblico per strada mi ferma e mi indica come l’unico dei grandi attori rimasti.

A me basta la mia bassa statura. Quando si sta bene in salute non si ha età. Io mi sento pochi anni. Il giorno che penserò di non fare più l’amore, mi ucciderò due ore prima di pensarlo». Gino Rivieccio ha poi presentato il suo spettacolo:

«Caterina De Santis mi ha molto corteggiato per venire ad esibirmi nel teatro. Vengo con uno spettacolo molto viscerale cui sono molto affezionato. Sarà per me il debutto sia perché sarà il primo spettacolo dopo la ripresa che dà inizio alla stagione del Bracco, sia perché è per me la prima volta che vengo in questo teatro. Il nostro Governo ritengo sia distratto e che comunque fa orecchie da mercante per la risoluzione dei problemi della nostra categoria che nel caso del teatro potremmo dire fa “orecchio da mercadante”. Ritengo che noi del teatro siamo stati abbandonati, almeno così ci sentiamo, capisco che ci sono tanti problemi, forse anche più impellenti, questo Governo ha troppi problemi ma non si può abbandonare un settore che rappresenta il 15% del PIL nazionale, un settore che da lavoro a tanta gente.  Anche noi non sappiamo come evolverà la situazione e come risponderà il pubblico, certo in questo momento le persone hanno problematiche serie in ogni famiglia e quindi ci sono incognite da non sottovalutare, però il teatro, la cultura e lo spettacolo servono anche a distrarsi altrimenti la vita diventa un inferno. La speranza è che questa riapertura dei teatri, sia pur parziale, sia pure il momento per far ripartire il settore. Non posso dire di essere ottimista e spero di capire, se ci fanno capire forse è meglio».

Caterina De Santis ha così concluso: «Abbiamo iniziato la nostra carriera in questo teatro e il nostro intento è di mettere intorno all’amore per questo teatro tutti quelli che sanno lavorare come Sasà Sperindeo con il quale faremo spendere questo palco ancora di più insieme alla mia famiglia che è formata da tutti gli attori e insieme ci godremo il teatro. Evviva il teatro!»

Questi gli spettacoli in programma:

Una stagione che si aprirà il 27 ottobre con il divertentissimo Gino Rivieccio, il quale si presenterà al pubblico del Bracco con un recital dal titolo “Io e Napoli”, in scena fino all’8 novembre. Uno spettacolo che  ripercorrerà la storia umana ed artistica del noto attore partenopeo: un viaggio tra monologhi, personaggi, tradizioni e aneddoti. A fare da sfondo, invece, saranno le canzoni magistralmente interpretate da una delle più belle voci del panorama musicale partenopeo, Fiorenza Calogero, diretta al piano dal grande maestro Antonello Cascone, arrangiatore di Andrea Bocelli.

A seguire, dal 20 al 29 novembre, “Il segreto della Violaciocca”, con il gruppo comico “I Ditelo Voi”, reduce dai successi di “Made in Sud” e del piccolo schermo. Per il trio napoletano si tratta di un gradito ritorno sulle tavole della Pignasecca, dove, ad inizio Anni Novanta, Francesco De Fraia, Domenico Manfredi e Raffaele Ferrante hanno mosso i primi passi verso una carriera lastricata di riscontri positivi a livello nazionale. La commedia di Natale vedrà come protagonista, invece, il collaudato duo comico Giacomo Rizzo-Caterina De Santis, in un testo di Armando Curcio, “I casi sono due”, produzione Ar.Te.Te.Ca.-Teatro Bracco. In scena tutta la Compagnia Stabile della storica sala della Pignasecca. La trama è scandita dalle gag che ruotano intorno al cuoco Gaetano Esposito, un tipo borioso nella voce, ignorante nell’esposizione del pensiero, cattivo e anche “mariuolo”, che in una girandola di equivoci viene indicato da una Agenzia Investigativa quale erede di un’anziana coppia di nobili: il Barone Ottaviano Del Duca e sua moglie Aspasia. Ne deriverà una sequela di avvenimenti inaspettati e fortemente grotteschi, che trascineranno il pubblico in una dimensione di grande ilarità. Un testo storico del repertorio comico partenopeo, che il grande maestro di ironia Giacomo Rizzo, in questo caso anche regista, porterà in scena insieme alla De Santis e con la partecipazione di Corrado Taranto.

Dal 22 al 24 gennaio sarà la volta di un’altra affiatata coppia dello spettacolo made in Napoli, Lino D’Angiò ed Alan De Luca, protagonisti di “Tutta colpa di Tele… Garibaldi”, uno spettacolo che farà rivivere i personaggi più celebri del programma televisivo cult che inventò un nuovo modo di fare comicità. Dal 29 al 31 gennaio toccherà a Marco Marzocca, Stefano Sarcinelli e Leonardo Fiaschi trascinare il pubblico del Bracco in un’inedita commedia all’italiana, “Due botte a settimana”, ambientata all’interno dello studio del produttore Stefano Toro (il bravissimo Stefano Sarcinelli), dove il collaboratore domestico, lo sconclusionatissimo Ariel (Marco Marzocca), ne combinerà di tutti i colori.

A febbraio faranno il loro ritorno sulle tavole della Pignasecca il maestro Giacomo Rizzo e la direttrice  Caterina De Santis, con una produzione Ar.Te.Te.Ca. Teatro Bracco dal titolo “L’avvocato delle cause perse”, esilarante commedia dell’arte per la regia dello stesso Rizzo e la partecipazione di Corrado Taranto.

Dopodiché, a marzo, sarà la volta di “Casalinghi disperati”, uno spettacolo divertentissimo, che la crisi sanitaria ha impedito agli abbonati della precedente stagione di vedere e per i quali il Bracco ne riproporrà gratuitamente la visione quest’anno. Nicola Pistoia, Gianni Ferreri, Max Pisu e Danilo Brugia sono quattro attori molto diversi che daranno vita a personaggi unici e originali, ognuno con le proprie caratteristiche, ognuno con la propria umanità. La regia è di Diego Ruiz, protagonista, sempre a marzo, anche di “Cuori scatenati”, insieme a Sergio Muniz, Francesca Nunzi e Maria Lauria. Altre due importanti ed esilaranti commedie a marzo, con volti noti del piccolo schermo e della scena nazionale. Un nutrito cast di 15 attori, tra cui spiccano Renata Tafuri, Claudio Lardo e Cinzia Ugatti, sarà in scena con “Nati 80… amori e non”, scritta da Claudio Tortora per la regia di Antonello Ronga. A seguire, sempre a marzo, “Quegli strani vicini di casa”, divertente e arguta commedia spagnola di Cesc Gay, in cui si affronta in maniera elegante l’intesa sessuale tra coppie di diversa età. In scena Kaspar Capparoni, Laura Lattuada, Attilio Fontana e Clizia Fornasier. Ad aprile si riparte con “Due mariti con un bebè”, una commedia con Marco Lanzuise e Pietro Vitolo, scritta dallo stesso Lanzuise insieme a Rosario Verde.

Molto attesa, poi, “Oggi sposi… sentite condoglianze”, che chiuderà il cartellone, sempre ad aprile, con Caterina De Santis e Corrado Taranto.

 

 

 

 

La compagnia teatrale Cheproblemacè torna in scena con una pièce di grande successo rappresentata da oltre dieci anni nei teatri di tutto il mondo.

Cheproblemacè propone la sua ultima produzione teatrale nell'ambito della prestigiosa rassegna “Muggiò Duemila Eventi”, in Piazza Matteotti presso il Parco di Villa Casati. Sabato 18 luglio alle ore 21, va in scena la divertente commedia francese Le Prénom (Cena tra amici) di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte. In questo caso Cheproblemacè opera una rivisitazione del testo, ormai un vero e proprio classico del Teatro a livello mondiale. Qualche spunto è stato preso anche dalle versioni cinematografiche, sia francese che italiana. Il plot è incentrato su una apparentemente normale cena fra un gruppo di amici e parenti che finiscono però per rivelare verità nascoste per anni e scoprire lati sconosciuti delle rispettive personalità. Un testo irriverente, divertente e romantico, ma anche molto ironico e profondo.

Cinque gli attori in scena: Micaela Turrisi, Eliana Bertazzoni, Pasquale Savarese, Francesco Campari e Gianluca Fiorentini che è anche il regista dello spettacolo.

Cheproblemacè nasce a Milano nel 2003 da un'idea di Gianluca Fiorentini che ha trovato, fin dai primi passi, supporto e ispirazione artistica nella poliedricità e nel talento di Micaela Turrisi, attrice attiva nel capoluogo lombardo sin dalla metà degli anni ’80.

La compagnia si è arricchita col tempo di molte attrici e attori accomunati da una solida formazione accademica, mantenendo tuttavia la sua impronta iniziale: dare assoluta priorità alle storie da raccontare e formando il cast in base agli interpreti che meglio si adattano allo storytelling. Questo ha permesso a Cheproblemacè di avere un “parco” interpreti molto vario e mutevole, con attrici e attori che sovente cambiano di spettacolo in spettacolo.

Il Cinema rappresenta una costante fonte d'ispirazione di Fiorentini, oggi anche Direttore Artistico della Compagnia, e questa impronta è evidente anche nel tipo di recitazione naturalistica adottata sul palco, molto più vicina ai canoni della settima arte rispetto al Teatro, inteso nella sua accezione più classica. Nella ormai ragguardevole produzione di Cheproblemacè non mancano anche testi originali, alcuni dei quali in procinto di vedere la luce come romanzi.

Ultima, dal punto di vista cronologico ma assolutamente di grandissima importanza concettuale, è l'anima sociale di Cheproblemacè da anni impegnata, con spettacoli, progetti ed eventi, nella battaglia contro fenomeni come il femminicidio e il bullismo. Un'opera di sensibilizzazione e condivisione che vede la Turrisi, oggi anche Presidente di Cheproblemacè, nelle vesti di attrice e coordinatrice, supportata spesso in scena da professionisti (psicologi, sociologi, criminologi) nella creazione di spettacoli in grado di toccare cuore e mente, emozionare e informare.

Ultima entrata nell'organico della Compagnia, Valeria Scaglia. Oggi Vice Presidente di Cheproblemacè, ma anche attrice e professionista in ambito Comunicazione e Marketing. Il suo fondamentale contributo creativo nel periodo del lockdown ha consentito alla Compagnia di creare progetti digitali in grado di mantenere saldo il contatto con il pubblico grazie a originali produzioni veicolate unicamente online.

Come ci spiega Micaela Turrisi parlando con noi del Corriere del Sud, che dalla fine del periodo di isolamento più stringente l’inventiva, la creatività, la professionalità ma soprattutto la voglia di calcare nuovamente il palcoscenico stanno generando idee che si tramuteranno, sin dall'inizio della stagione autunnale, in progetti e spettacoli ospitati in teatri della Lombardia e non solo.

Nell’estate scorsa l’incontro tra Valeria Scaglia, attrice e esperta di comunicazione e marketing, e Micaela Turrisi, attrice e Presidente  della Compagnia Cheproblemace’ , genera una fortunata liaison che da slancio   a una serie di iniziative di teatro virtuale  durante tutto il periodo del Lockdown. Inventiva creatività, professionalità e il sogno di risalire su un palco generano una infinita produzione di idee che sfoceranno prossimamente in progetti creativi in grado di riempire tutta la prossima stagione teatrale Lombarda!  

Micaela Turrisi

Attrice – Speaker

il suo esordio è con il teatro dialettale milanese di Alberto Balzarini. Con lui , oltre a diversi  lavori teatrali, interpreta in radio, a soli 16 anni,  Lucia Mondella in una versione a puntate in milanese,  del romanzo  “I Promessi Sposi”.
Dopo pochi anni lascia il teatro dialettale e si dedica al teatro in lingua italiana.

Collabora, fra gli altri, con Norman Pavelka, Aldo Pintor (in “La cena dei cretini” e “Trappola per topi”) Riccardo Mazzarella, Gianluca Frigerio ( al teatro Delle Erbe di Milano con “l’esorcista”), Martino Palmisano, Daniela Borghetti e Gianluca Fiorentini.

Dal 2008 al 2011 è protagonista di mini fiction per RAI 2 in onda durante i programmi pomeridiani “L’Italia allo specchio” e “L’Italia sul 2”.

Dal 2013 attrice di fiction per Fideuram  S.p.A. per  la formazione dei Promotori Finanziari in ambito nazionale
Collabora con il M° Adriano Bassi (scrittore, direttore d’orchestra, musicologo) come voce narrante in opere scritte da lui (“Beethoven” “Callas” “Papa Giovanni II” )  e come interprete di letture in ambito di presentazione di libri o di concerti dello stesso M° Bassi.

Per il 150° della Repubblica è stata protagonista con letture inerenti la vita delle eroine del risorgimento, a Palazzo Isimbardi (palazzo del consiglio della  provincia di Milano) e presso il circolo della Stampa di C.so Venezia a Milano.

Dal 2016 presenta nelle scuole, per i Comuni e nei teatri anche  progetti suoi dedicati a temi di attualità quali bullismo e femminicidio avvalendosi della presenza di criminologi, psicologi, pedagogisti , scrittori e musicisti.

Dal 2018 i progetti sul femminicidio vengono presentati anche, una volta l’anno,  con il Patrocinio della Zona 1 del Comune di Milano in location suggestive quali il Circolo Filologico di Milano e la Casa Di Alessandro Manzoni.
Ha tenuto diversi corsi di improvvisazione teatrale per ragazzi e adulti.

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