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M5S, sul caso Roma una vera e propria bufera

Paola Muraro risulta indagata da aprile. E del fascicolo aperto sull'assessore all'Ambiente del Comune di Roma sapevano sia il Sidaco Virginia Raggi sia il direttorio del M5S. Sono diverse, e tutte dalle conseguenze imprevedibili, le notizie che emergono dall'audizione di Raggi e Muraro in commissione Rifiuti. Un'audizione fiume in cui, al di là della gestione dei rifiuti della Capitale, è la figura di Muraro a finire nel mirino dei componenti. E nella quale Raggi afferma, quasi a sorpresa, che dell'indagine sull'assessore aveva informato i vertici pentastellati.

Parole di certo in controtendenza con quanto emerge dal Direttorio, secondo cui del caso Muraro non si era a conoscenza, e che rischiano di portare ad uno scontro frontale tra la prima cittadina di Roma e i vertici del M5S. Direttorio che, sul caos in Campidoglio, da giorni appare andare in ordine sparso a testimonianza del fatto che, come osserva anche qualche pentastellato, a Roma si stia giocando da tempo la grande partita delle correnti interne. 

L'unico ad intervenire in serata è Alessandro Di Battista. "Contro di noi c'è un intero sistema che ci fa guerra. Le Olimpiadi sono l'obiettivo di questi palazzinari", attacca su Facebook. Ma sul Movimento, in queste ore, si è scatenata una vera e propria bufera, con il caso Muraro che si aggiunge alle critiche piovute sulla nomina di Raffaele De Dominicis e sul presunto coinvolgimento dello studio legale Sammarco.

Il Sindaco  di Roma Virginia Raggi avrà una lunga giornata di lavoro in Campidoglio. Il day after l'audizione fiume in commissione Ecomafie, in cui è emerso che l'assessore capitolino all'ambiente Paola Muraro e la sindaca sapevano fin da luglio dell'indagine a carico della prima, si preannuncia, secondo quanto si è appreso, fitto di riunioni e colloqui. Il particolare la sindaca incontrerà gli assessori e ha già in corso contatti con i vertici pentastellati. Il fatto che Raggi sapesse dell'inchiesta ha scatenato una bufera, anche tra le fila dei 5 Stelle. Secondo quanto si è appreso, non sono previsti appuntamenti ufficiali e pubblici della sindaca.

Eppure quando si trattava del primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti era in prima fila a ricordargli che gli avvisi di garanzia non vanno nascosti.

All'interno del Movimento 5 Stelle non si sa bene chi sapesse e chi no.Di sicuro la Raggi sapeva da tempo. E ha taciuto. Pare che anche nel Direttorio si sapesse che l'assessore all'Ambiente Paola Muraro fosse indagata per le sue consulenze in Ama. Uno smacco senza precedenti per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che ha sempre sventolato ai quattro venti la propria supposta superiorità morale. La stessa Raggi era in prima fila a criticare Pizzarotti quando aveva nascosto ai vertici del movimento e ai cittadini di Parma di essere indagato. "L'avviso di garanzia era noto a Pizzarotti e lui ha pensato di nasconderlo. Avrebbe dovuto renderlo noto ai suoi concittadini", diceva il sindaco di Roma giustificando il provvedimento di sospensione dal Movimento 5 Stelle emesso contro Pizzarotti . Il video è stato diffuso sui social network dopo che ieri la Raggi ha ammesso di essere a conoscenza che la Muraro è indagata dalla fine di luglio.

Intanto il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti va all'attacco e chiede le dimissioni del direttorio del Movimento dopo che - accusa - ha dimostrato di "non saper gestire il Movimento".

Due 'grane' dalle conseguenze imprevedibili e che vedrebbero i vertici M5S, al di là della difesa di ordinanza, pronti anche a sacrificare Muraro, peraltro funzionario 'esterno' al Movimento. Tanto che è la stessa Raggi ad azzardare: "attendiamo di leggere le carte. Quando avremo maggiori informazioni prenderemo provvedimenti". Di certo l'audizione a Palazzo San Macuto si trasforma in una sorta di serrato interrogatorio (che costringe Raggi e Muraro a saltare la Giunta lampo prevista in serata in campidoglio) sin da quando, in apertura, il presidente Alessandro Bratti informa i membri della commissione che Muraro risulta indagata dal 21 aprile. L'assessore conferma, spiegando di aver saputo dell'indagine (le viene contestata la violazione dell'art.256 del testo unico sull'Ambiente) il 18 luglio. "Del fascicolo sono stata informata nella seconda metà di luglio", aggiunge Raggi che, alla richiesta se siano stati avvisati anche i vertici del M5S, si spinge in una risposta destinata a creare un nuovo vespaio: "si, certo". Di fronte alla commissione Raggi e Muraro ribadiscono più volte di non aver mai mentito. "Le domande che ci ponevate erano sull'avviso di garanzia e non c'è alcun avviso di garanzia. Se mi avessero chiesto delle indagini avrei risposto quello che ho risposto qui", spiega Raggi difendendosi, indirettamente, anche dalla raffica di attacchi targati Pd secondo cui "Raggi e Muraro sono inaffidabili". 

Ma il Sindaco capitolino, sebbene la difesa dei vertici M5S appaia più tenue di qualche settimana fa, non ha alcuna intenzione di mollare. "Abbiamo trovato qualche piccola resistenza ma non ci spaventiamo, lo sapevamo e andiamo avanti", assicura, prima di recarsi in commissione, in un video su Facebook pubblicato anche sul blog su Beppe Grillo. E in commissione rilancia: "noi abbiamo questa pazza idea di governare per 5 anni". Ma il caso Muraro rischia di mettere in difficoltà l'intero Movimento e di dar voce più forte alle frange più critiche. Se il M5S si comporterà con Raggi come con me? "Bella domanda", risponde il sindaco Federico Pizzarotti, sospeso per non aver comunicato ai vertici di essere indagato. Le prossime ore saranno decisive. 

C'e anche il Corriere della Sera a mettere in fila il corso degli eventi all'interno dei piani alti dei grillini. Le date chiave sono il 18 luglio (Muraro indagata), il 26 luglio (dimissioni del Presidente di Ama, Daniele Fortini), e il giorno della scoperta che il nome dell'assessore appare nelle intercettazioni che riguardano Salvatore Buzzi. Secondo il quotidiano di via Solferino ci sarebbero almeno due punti controversi da tenere in considerazone. Il primo è che la Raggi avrebbe confidato a suoi fedelissimi di avere la prova (una mail) che certifica come abbia informato i vertici grillini della procedura penale a carico della Muraro. Di Maio&Co. assicurano di non saperne nulla. Ma sembra quasi impossibile. Il 2 agosto scorso, infatti, il Direttorio (Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia) s'è incontrato con la Raggi e il suo vice Daniele Frongia. L'argomento della serata era proprio la posizione della Muraro, attaccata su tutti i fronti per il milione di euro di consulenze ottenuti nel tempo da Ama (la municipalizzata dei rifiuti), per i suoi rapporti con Franco Panzironi e Giovanni Fiscon (imputati in Mafia Capitale) e con l’ex ras dei rifiuti romani, Manlio Cerroni.

Roberto Fico ha smentito la ricostruzione del Corriere, affermando che "durante quella cena informale ed amichevole non abbiamo mai parlato della Muraro o di alcuna indagine a sua carico". Difficile però pensare che la Raggi abbia tenuto nascosta la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati della Muraro. E infatti dal Blog di Grillo, il M5S ha fatto squadra facendo scattare la campagnia per "difendere il sindaco di Roma da retroscena e notizie false sui rapporti con Virginia e assessori nel tentativo di screditare l’operato del sindaco e nella speranza vana di spaccarci".

 

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