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Giovedì, 13 Giugno 2024

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Via Scarlatti, nuova alberatura

Soddisfazione viene oggi espressa da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, il quale, un mese addietro, aveva segnalato, tra l’altro, la scomparsa di un albero dalla fonte presente in via Scarlatti, all’incrocio con via Enrico Alvino.

 

“ Nella tarda mattinata – afferma Capodanno – la ditta incaricata ha proceduto a piantumare le nuove alberature nelle fonti vuote, poste in via Scarlatti. In particolare è stato piantumato l’albero la cui scomparsa era stata segnalata nel mese di gennaio e che si trovava nella fonte ubicata nei pressi dei locali dell’ex bar Daniele, tra via Scarlatti e via Alvino “.

 

“ Naturalmente – aggiunge Capodanno -, alla luce di quanto accaduto in precedenza, porremmo particolare attenzione affinché la nuova essenza arborea non subisca la stessa sorte di quella che l’ha preceduta, la quale , a sua volta, era stata piantata al posto di uno dei più antichi platani del Vomero, abbattuto a ragione di una grossa carie che si era manifestata sul tronco, presso la sua base, la quale carie, presumibilmente, ne aveva minato la stabilità “.

 

“ Il nostro impegno sulla riqualificazione dell’arredo urbano del Vomero comunque continuerà anche nell’immediato futuro – annuncia Capodanno -. In particolare occorre ancora ripristinare le quattro panchine scomparse nell’isola pedonale di via Scarlatti, rispettivamente all’altezza dei civici 97, 130, 147 e 181, come più volte segnalato senza che, allo stato, si sia ancora provveduto, nonché tre delle undici alberature presenti nella centralissima piazza Vanvitelli, le cui fonti sono attualmente vuote o con il solo ceppo dell’albero precedentemente abbattuto “.

 

Sulle questioni evidenziate Capodanno sollecita, ancora una volta, l’intervento immediato degli uffici comunali competenti.

Il Liceo Artistico di San Leucio (4)

Ritorna l’arte serica a San Leucio grazie all’omonimo Liceo Artistico Statale. Parte, infatti, dal prossimo anno scolastico, un indirizzo professionale dedicato alle produzioni tessili-sartoriali legato alle creazioni artigianali del territorio. «Con orgoglio comunico che ritorna l’arte serica a San Leucio, grazie ad un corso che ci è stato riconosciuto quale Istituto Professionale. Un'opportunità per i giovani del territorio e per il territorio stesso. A partire da settembre 2016 - spiega il preside Antonio Fusco - si affiancheranno al percorso liceale due indirizzi dell’iter professionale. Il progetto formativo vuole rivedere il rapporto della scuola con le tradizioni artigianali leuciane, legate alla cultura della seta e al sito monumentale del Belvedere, ma in un’ottica moderna che coniughi tradizione e innovazione, arte e tecnologia».

Il Liceo Artistico di San Leucio (5)

IL PROFILO FORMATIVO

Il profilo formativo è finalizzato a conservare e a valorizzare gli stili, le forme, le tecniche proprie della storia artigianale e locale degli indirizzi professionali con l'opzione per le produzioni tessili-sartoriali e per le produzioni artigianali Il fine ultimo e quello di salvaguardare competenze professionali specifiche del settore produttivo tessile - sartoriale e dell’arredamento, con riferimento all’arredo storico e al restauro del tessuto e del mobile. Il titolo di studio conseguito e le competenze acquisite consentiranno ai giovani di affacciarsi al mondo del lavoro oppure di continuare gli studi universitari in particolare di architettura e di design industriale, o presso l’Accademia delle Belle Arti. Il percorso professionale sarà affiancato dai sette indirizzi di studio del liceo che coprono tutti i settori della formazione artistica: design e arredo, design moda, scenografia, grafica, arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivo e multimediale.

Il Liceo Artistico di San Leucio (6)

ARTE DEL TESSUTO DELLA MODA E DEL COSTUME

La moda è un fenomeno complesso che rispecchia le trame e gli sviluppi di una società. E’ possibile, vedere attraverso la moda, il progresso degli usi e dei costumi di un popolo, la vicenda dei suoi gusti, dei suoi pudori, delle sue gioie dei suoi pregiudizi, ma anche la storia del suo stile, della sua morale, della sua condizione sociale.

Il percorso didattico, che la sezione “Arte del tessuto della Moda e del Costume” si propone, è quello di stimolare l’estro creativo degli allievi verso il design e la progettazione nel settore, inseguendo l’innovazione e la continua evoluzione economico - sociale - tecnologica della moda stessa, sia in ambito nazionale, con particolare riferimento al territorio di appartenenza, sia nel mondo. La ricerca e l’analisi dell’evoluzione della moda di ieri e di oggi, le sue tendenze con le sue varianti costituiscono la base per sperimentare nuovi design e nuovi materiali. Le tecniche artigianali tradizionali, opportunamente rielaborate, trovano nuove collocazioni nel campo dell’abbigliamento. Sviluppando tali presupposti, l’obiettivo finale è la progettazione e la realizzazione di una collezione di capi femminili, ma anche l’elaborazione di costumi storici con temi specifici legati all’arte, alla natura o ad eventi sociali.

La sezione moda contribuisce in modo significativo alla dinamicità del Liceo Artistico di San Leucio, con un profondo rapporto con il territorio collaborando con Enti e Associazioni per sfilate a tema, rappresentazioni culturali in costume storico, eventi teatrali e a saggi di danza.

Il Liceo Artistico di San Leucio

merolla experiment

Dopo la straordinaria esibizione o di Stefano Bollani che l'11 Gennaio scorso che ha di fatto aperto la 10° edizione del Napoli Jazz Winter riscuotendo uno straordinario successo di critica e di pubblico , riprendono presso il Centro Culturale DOMUS ARS , i concerti della 10° ed. del Napoli Jazz Winter rassegna di musica jazz che ormai da tempo riempie la scena jazzista napoletana nel periodo invernale

Si comincia Sabato 6 Febbraio alle 21.15 con l'esibizione di Ciccio Merolla e del suo Experiment 4et , in un live in cui il virtuosismo di uno dei percussionisti più accreditati del panorama musicale internazionale come Ciccio Merolla incontra l’eleganza delle sonorità jazz della tromba di Gianfranco Campagnoli, il ritmo di Carmine De Rosa raffinato batterista e dub master e il tocco prezioso di Toto Allozzi alle tastiere, dando vita ad un concerto dove le atmosfere mediterranee si fondono con il jazz, con incursioni nelle sonorità elettroniche. Un quartetto in cui i differenti percorsi musicali si fondono pur restando fedeli al proprio stile. Quattro personalità diverse, la forza, la grinta, il talento di ognuno si fonde dando vita ad un live in cui la contaminazione suggerisce atmosfere suggestive ed un repertorio inedito. Merolla Quartet Experiment è quindi un progetto di Ciccio Merolla nato dalla   collaborazione con eccellenze della musica strumentale come Gianfranco Campagnoli e Carmine De Rosa e Toto Allozzi per la prima volta, si esibiscono insieme in quartetto in un live imperdibile. Dagli inizi della sua carriera il percussionista Ciccio Merolla è orientato verso la ricerca continua di sonorità originali e, partendo dalle sue radici fortemente mediterranee, riesce attraverso collaborazioni e studi, a guardare oltre, come un viaggiatore sempre proteso verso una meta, ma che non dimentica né il suo luogo di origine, ne’ di fare tesoro di tutti gli insegnamenti appresi lungo il percorso. Il filo conduttore di questo viaggio musicale è sicuramente è Mediterraneo, culla delle civiltà più antiche di cui la stessa Neapolis è figlia. Proprio Napoli diventa il cuore pulsante di tutta la ricerca musicale del percussionista e punto di partenza, trampolino per un linguaggio nuovo, ricco di sperimentazioni che questa volta si tingono di jazz.

merollaoriz by ragucci[1]

E’ stato presentato oggi alla BIT di Milano il calendario degli eventi promosso dalla Federalberghi Campania, rappresentata alla borsa italiana del turismo dal suo presidente Costanzo Iaccarino, dal vice Ermando Mennella nonché dai presidenti territoriali di Capri Sergio Gargiulo, di Pompei Rosita Matrone e della Costa del Vesuvio Adele Palomba, oltre ai rappresentanti di Federalberghi Avellino, Napoli e Campi Flegrei.

In occasione del tradizionale appuntamento tra i professionisti internazionali del turismo la delegazione campana ha puntato quest’anno sulla destagionalizzazione ed insieme al brand Sorrento Coast ha proposto quindi un cartellone di manifestazioni all’insegna dell’arte organizzate da tutti i Comuni della penisola e dalla fondazione Sorrento che inizia già da subito con la Fiera Antiquaria Sorrentina, che si terrà dal 18 al 27 marzo a Sorrento e che vede la presenza dei più importanti antiquari internazionali. Sempre a Sorrento dal 9 aprile al 6 novembre si terrà Cento anni di arte italiana, una mostra in due parti ovvero Pittura (dal 9 aprile al 26 giugno) e Scultura (dal 9 luglio al 6 novembre) che documenta molteplici situazioni artistiche emerse nel corso di un secolo, due facce di una realtà complessa indagate attraverso le opere dei grandi artisti. Ancora, dal 3 dicembre all’8 gennaio sarà la volta infine di Maestri in Mostra, il Presepe napoletano a Villa Fiorentino con i maestri della tradizione popolare apprezzati fin dal diciassettesimo secolo.

I turisti internazionali diretti in Campania potranno del resto puntare come sempre anche su tanti altri eventi nel corso dell’anno, a cominciare da quelli diretti ad Ischia dove si punta su "Andar per sentieri " dal 24 aprile al primo maggio, dedicato alle passeggiate naturalistiche, e sulle due kermesse di grande cinema "Ischia Film Festival " ed " Ischia Global Fest" ormai internazionali.

E poi, ancora, un susseguirsi di degustazioni, eventi e serate di ogni genere come il Premio Nazionale Sirena d’Oro a marzo a Sorrento dedicato all’olio extravergine d’olia Dop, il Premio Biagio Agnes ad Aprile, il Premio Enrico Caruso a giugno, la Festa del Mare a Sant’Agnello a luglio, il Trofeo velico Eduardo De Martino ad agosto a Sorrento e gli eventi a Torre Turbolo a Massa Lubrense, la Sagra dell’Uva a Priora e quella del Pesce Azzurro ad ottobre, il Premio Villa Massa e le Giornate Professionali del Cinema a novembre, M’Illumino d’Inverno e la Festa di Santa Lucia in costiera a dicembre e tanti altri.

“La nostra regione – ha commentato il presidente della Federalberghi Campana Costanzo Iaccarino - risulta tra quelle a maggiore appeal, e le destinazioni più gettonate sono sempre Napoli e Caserta, tra i capoluoghi, le isole di Capri ed Ischia, la costiera sorrentina tutta e Pompei, vuoi per le amenità dei luoghi vuoi per la professionalità della nostra accoglienza che riesce sempre a coniugare la competenza degli addetti ai lavori con l’attenzione alle richieste del mercato globale”.

“ Il Vomero – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari - è stata in passato una delle aree commercialmente più attive del Comune di Napoli, ma negli ultimi anni ha fatto registrare segni di forte e perdurante crisi. Il numero di attività commerciali che hanno chiuso o si sono trasferite, a causa dei costi elevati di gestione, è aumentato esponenzialmente col passare del tempo. Per esemplificare, nella galleria Vanvitelli numerosi locali, tra i quali spiccano quelli un tempo destinati alla libreria Loffredo, restano vuoti mentre nel tratto di via Scarlatti, tra piazza Vanvitelli e via Morghen, poche centinaia di metri di strada, una decina di attività sono chiuse da tempo. L’ultima chiusura riguarda un negozio d’abbigliamento nella centralissima area pedonale di via Scarlatti, mentre, girando per le strade del popoloso quartiere collinare, si possono, in questi giorni, osservare diversi esercizi commerciali che annunciano una svendita per cessata attività “.

“ Conseguenti alla chiusura delle attività commerciali è arrivata sia la desertificazione delle strade sia un notevole calo dei livelli occupazionali – prosegue Capodanno -. Passando ad un analisi più approfondita del fenomeno, bisogna premettere che se, a carattere più generale, influisce certamente la crisi economica che colpisce, contemporaneamente, il potere d’acquisto dei consumatori e degli stessi commercianti, nello specifico, per il Vomero, c’è da considerare il dato che il quartiere collinare, per la gran mole di esercizi commerciali presenti, circa milleseicento su appena due chilometri quadrati di superficie, era, ma oggi evidentemente non lo è più, uno dei principali punti di riferimento commerciali, anche per i residenti della vasta area della provincia partenopea che arrivavano con i mezzi propri “.

“ Purtroppo, attualmente, il quartiere collinare partenopeo si trova alle prese con i gravi e irrisolti problemi della viabilità aggravati da recenti provvedimenti – puntualizza Capodanno - Infatti se è vero che il Vomero è uno dei quartieri meglio serviti della città dal trasporto su ferro, che però interessa solo una parte della vecchia cinta urbana partenopea, è anche vero che l’adozione dei dispositivi di pedonalizzazione, che hanno interessato assi fondamentali, quali via Scarlatti e via Luca Giordano, sottraendo tra l’altro, posti per la sosta, non accompagnati dalla contestuale creazione di infrastrutture fondamentali, quali i parcheggi pubblici a disposizione dei non residenti, ha contribuito ad allontanare i potenziali acquirenti che un tempo raggiungevano, con le proprie autovetture, il quartiere, anche da fuori città, e che ora devono fare i conti, tra le altre cose, con i ticket esorbitanti dei pochi parcheggi privati presenti “.

“ A questo punto – sottolinea Capodanno- il Vomero si è via via uniformato agli altri quartieri cittadini. E’ scomparso anche l’artigianato nelle sue varie forme. Si è fortemente ricotta anche la presenza di spazi culturali e d’aggregazione, con la scomparsa di alcune librerie e diverse sale cinematografiche. E’ rimasta al palo, almeno fino a questo momento, la possibilità di rilanciare siti che potenzialmente rappresentano anche dei notevoli attrattori per il turismo, come San Martino e la villa Floridiana con il museo Duca di Martina “.

Capodanno esprime l’auspicio che, attraverso l’intervento della Regione Campania e del Comune di Napoli, si possa, in tempi rapidi, da un lato frenare la crisi del commercio, anche dotando il quartiere delle necessarie quanto indispensabili infrastrutture, a partire dia parcheggi pubblici, dall’altro valorizzare, attraverso anche opportune iniziative di pubblicizzazione e di sostegno, le risorse culturali e ambientali presenti sul territorio, creando così anche nuovi posti di lavoro.

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