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De Masi: trivellazioni, emergenza ambientale

C’è un emergenza ambientale nella nostra città tanto nota quanto drammaticamente difficile da contrastare.

Anche in questa fattispecie si sperimenta la classica assenza di politica.

Diventa allora necessario auspicare una risensibilizzazione complessiva, istituzionale e politica, su tematiche che, se non aggradite alla radice, rischiano di pregiudicare realmente il nostro futuro.

Tra le suddette emergenze , se ne staglia all’orizzonte una altrettanto inquietante. Mi riferisco alle trivellazioni o alle richieste di loro effettuazioni che riguardano potenzialmente anche la nostra città.

C’è stata già una presa di posizione giudiziaria da parte della Regione Calabria che, tuttavia, necessita di archi temporali consistenti. Frattanto, e anche a ragione di ciò, il Sindaco di Crotone potrebbe, sulla falsariga di quanto fatto alcune settimane addietro da parte del Comune di Trebisacce e altri del litorale ionico, emanare un’ordinanza di necessità per fermare, nel nostro territorio, ogni attività attività presupposta, connessa e consequenziale alla ricerca di idrocarburi solidi e gassosi e collegate a quelle di ispezione e trivellazione. In applicazione di quel principio di precauzione, sancito dall’Europa e recepito nel nostro ordinamento, che consente l’adozione di misure cautelari a protezione di beni fondamentali, come la salute o l’ambiente.

A questa, si dovrebbe sovrapporre una mobilitazione istituzionale di ampia risonanza per conferire maggiore forza all’ordinanza sindacale. Penserei, per es. a un consiglio comunale aperto anche ai sindaci della provincia, primi tra tutti quelli dei comuni direttamente interessati dalle istanze delle compagnie petrolifere.

 

Emilio De Masi

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