Nel diffondere tabelle sinottiche dalle quali risulta quali contribuenti siano tenuti al pagamento della cosiddetta mini-Imu sull’abitazione principale e quali non lo siano, la Confedilizia ritiene necessario precisare – in vista della scadenza, venerdì prossimo, del termine per il pagamento – da che cosa dipenda questo nuovo tributo sulla casa.
Al proposito, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:
“Tenuti al versamento non sono tutti i proprietari, ma solo quelli che vivono in Comuni nei quali sia stata deliberata per il 2013 un’aliquota Imu, per la prima casa, superiore all’aliquota di base del 4 per mille. Proprietari che, entro il 24 gennaio, dovranno pagare il 40% della differenza tra l'ammontare dell'Imu risultante dall'applicazione dell'aliquota e della detrazione stabilite dal Comune per il 2013 e quello risultante dall'applicazione della inferiore aliquota di base prevista dalle norme statali e delle relative detrazioni. E la sfortuna di questi contribuenti è quella di essere residenti in Comuni i cui Sindaci hanno pensato bene di deliberare furbescamente, in molti casi poche ore prima del termine loro concesso, un aumento dell’aliquota Imu credendo di potere ricevere dallo Stato – per i complessi meccanismi che regolano i rapporti finanziari fra centro e periferia – maggiori somme per i propri bilanci. Somme che, successivamente, il Governo ha invece deciso di non dare in toto (visti, anche, i comportamenti dei Comuni) determinando il fatto che il residuo gettito sulla base di quanto stabilito dai Comuni vada (come va) a carico dei contribuenti, in spregio ad ogni impegno di non richiedere l’imposta per le abitazioni principali. Questo, peraltro, per i soli Comuni che a seguito dell’atteggiamento del Governo non abbiano rinunciato a pretendere le somme dovute dalle nuove delibere. In questo momento, in cui l’Anci sta chiedendo al Governo nuove entrate soprattutto attraverso l’aumento di Imu e Tasi, è bene che i cittadini sappiano come stanno le cose”.