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A Firenze la presentazione del libro "Nel campo dei fiori recisi" di Francesco Belluomini

A Firenze, nella splendida cornice di Palazzo Medici Riccardi – Sala Pistilli – Via Cavour 1, il prossimo 27 aprile 2017 alle ore 17.00 avrà luogo la presentazione del romanzo storico dello scrittore e poeta Francesco Belluomini dal titolo Nel campo dei fiori recisi Scampoli di Olocausto (Aracne Editrice).

L’evento letterario sarà aperto con i saluti del dr. Emiliano Fossi Consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze, a cui faranno seguito gli interventi dei relatori Michele Brancale giornalista, scrittore e poeta, Daniela Cecchini giornalista, poetessa ed operatrice culturale e Paola Lucarini, scrittrice, poetessa e saggista, nonchè presidente dell’Associazione Sguardo e sogno.  Seguirà un dibattito sulla tragedia dell’Olocausto con il pubblico presente in sala.

Nel campo dei fiori recisi è un  libro tratto dal memoriale che Sonia Contini, per espressa volontà, decise di far pervenire a Francesco Belluomini, conosciuto personalmente in Israele diversi anni prima, solo dopo il suo decesso. Quindi, gli  eredi, tenendo fede al giuramento,  qualche tempo dopo la sua morte avvenuta nel 2014, contattarono l’autore, al quale è stato affidato un compito promettente, ma certamente molto impegnativo.

Infatti, egli  ha dedicato oltre due anni per realizzare questa interessante ed originale opera di taglio narrativo  di 272 pagine,  dense di immagini strazianti e vere, che si susseguono in un crescendo di emozioni, riflessioni riconducibili ad un forte senso di impotenza dinanzi ai crimini contro l’umanità. Attraverso i racconti e le tragiche vicende di due sorelle adolescenti, Sonia e Daniela, rispettivamente di 14 e 12 anni, giunge al lettore la testimonianza storica di chi ha vissuto la  Shoah, immane  tragedia del  secolo scorso, che ha lasciato traccia indelebile nella storia.

Un episodio, quello di Sonia Contini, rimasto ai margini della storia della deportazione ebraica per riserbo e difficoltà di riaprire ferite forse mai rimarginate, anche per pudico risentimento verso l’inumanità della vita e oggi raccontato per mano di chi non vuole dimenticare. È il ripercorrere gli eventi di quel marzo 1944 in cui la famiglia Contini, al pari di molte altre, fu strappata dalla propria casa livornese per intraprendere l’interminabile viaggio verso i campi di sterminio, ultima meta per gran parte del nucleo familiare, come per milioni di vittime di un folle progetto di eliminazioni di massa.

Le due sorelle riuscirono a porsi in salvo grazie ad una serie di fatali coincidenze e, nonostante la giovane età, sopravvissero con tenacia e maturità al genocidio dell’Olocausto. Sonia, a distanza di anni, racconta  soffermandosi puntualmente nei particolari, il lungo percorso che l’ha portata dal campo di concentramento fino ai lontani Paesi polacchi e attraverso i suoi ricordi abbandonati, ma mai dimenticati, fa rivivere persone lontane, offrendo al lettore fotogrammi di vita che fanno parte della storia della sua adolescenza,spesa fra mille avversità e privazioni dietro il filo spinato del lager di Birkenau.

Questa interessante opera letteraria di Francesco Belluomini, realizzata con grande onestà intellettuale, contiene  precipue descrizioni di situazioni assolutamente inedite, immagini intrise di pathos, limpide e sceniche, in molti passaggi persino  tangibili, anche grazie ad una modalità di scrittura lucida, consapevole e sempre rispettosa dei contenuti del memoriale, dove i nomi delle persone sono quelli veri, per dare forza all’autenticità della storia. Un romanzo sempre  teso a dar spazio alla testimonianza degli esperimenti operati sui bambini, sino alla loro morte, in una successione di memorie volte a rafforzare il ricordo di un’immane tragedia, che scuote da sempre le coscienze.

Francesco Belluomini, dall’alto della sua sensibilità nei confronti della violenza e delle sopraffazioni,  per mezzo delle testimonianze contenute in questa avvincente storia, desidera in qualche modo rendere giustizia alle vittime dell’Olocausto, violate in primis della loro libertà ed autodeterminazione e nel contempo della dignità e per una gran parte di essi, della vita, il bene più grande, fra sevizie, violenze e terribili atrocità, verso le quali non è concepibile  alcuna forma di indifferenza.

 Il messaggio che vuol arrivare al lettore è un accorato appello rivolto all’uomo, troppo spesso indifferente e vittima del proprio egoismo, che dopo innumerevoli storie di violenze perpetrati  nei secoli ai danni dei propri simili e conflitti troppo spesso dettati dall’odio razziale, che insanguinano quotidianamente la nostra cronaca,  dimostra di non ha ben compreso quali siano i valori fondanti della civiltà umana.

In quarta di copertina del libro leggiamo:

La ragione per piangere la trovi, se la cerchi. Ma pare non valga per l’uomo,  che non teme che se stesso e passa senza volgersi all’indietro, certo che la questione si risolva non vedendo di là della sua siepe, senza farsi fregare da coloro che vissero l’orrore quotidiano. Magari non sa piangere il presente, il prossimo passato, ma il remoto ancora oggi  lo angoscia e lo sconvolge, pensando alle migliaia di bambini trattati come fossero nemici da abbattere con massima potenza militare e comandi d’estinzione. Si può fare di tutto, ma comunque la radice del male non si estingue col perdono dei popoli soppressi che rivive nei geni del passato se non tanto sepolta nel terreno.  

In copertina la pregevole opera del pittore Paolo Nuti. 

Breve biografia dell’autore:

Francesco Belluomini è nato a Viareggio nel 1941 e vive a Lido di Camaiore. Poeta ed operatore culturale, ha ideato e fondato nel 1981 il noto Premio Letterario Camaiore, di cui è Presidente. Ha all’attivo 25 libri, tra poesia e narrativa e i suoi lavori sono presenti  in numerose e significative antologie, alcune delle quali curate dai maggiori esponenti del mondo letterario contemporaneo.

Tra le opere più recenti: Poesia del Novecento in Toscana, Biblioteca Maruccelliana Firenze 2009; La parola che ricostruisce, Tracce, Pescara 2010, Animali Diversi, Nomos, Varese 2011, I miei sogni son come conchiglie, Rizzoli, Milano 2011; Le strade della Poesia, Delta 3 Edizioni, Avellino 2012.

Nel suo lungo percorso letterario ha ricevuto prestigiosi  riconoscimenti, anche in ambito internazionale e alcuni suoi libri sono stati tradotti in varie lingue.

 

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