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Padre Salonia: Ciascuno di noi è un racconto

“Noi siamo un racconto”: così il sacerdote cappuccino, Giovanni Salonia, psicologo e psicoterapeuta, direttore della scuola di specializzazione in psicoterapia della Gestalt, ha voluto concludere l’ultimo appuntamento con il progetto di lettura “Raccontami…la cura tra le pagine” promosso dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa, in collaborazione con l’Asp 7, tenutosi ieri pomeriggio all’hospice oncologico dell’ospedale Maria Paternò Arezzo. E’ intervenuta anche il presidente dell’Ordine dei medici, Rosa Giaquinta. “La cura autentica è possibile – ha affermato padre Salonia – se si è interessati all’altro e se siamo disposti ad ascoltare le parole dell’altro. Dietro un’emozione, dietro una parola, c’è una storia, un racconto che vale la pena di essere narrato e vale la pena di essere ascoltato, con amore e per amore dell’importanza che possiamo avere per noi stessi e per l’altro. E’ nel “tra”, nell’incontro che fiorisce la relazione, missione per il curante, dono per il curato”. L’attenzione di padre Salonia è stata rivolta ai pazienti e ai loro familiari che hanno partecipato all’iniziativa. Un momento ricco di emozioni. “Emozioni – dice il segretario dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, Stefania Antoci, psicologa e psicoterapeuta – che vibrano nei corpi di ciascuno di noi, un regalo fatto con il cuore quello che ha avuto modo di donarci Giovanni Salonia che nel suo “avere a cuore” la sofferenza dell’essere umano, ci ha insegnato a fare del nostro lavoro una vera e propria missione”. “Vogliamo ringraziare padre Salonia – sottolinea il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhpinti – per avere riassunto con grande saggezza e sapienza il senso della “cura tra le pagine”, dando piena dignità alle cure palliative e alla vita. Ringrazio ancora una volta il responsabile dell’hospice oncologico, la dottoressa Antonella Battaglia, e Stefania Antoci, che opera nella stessa struttura, per il sostegno fornito a questa iniziativa che è partita come una scommessa e che si è rivelato un appuntamento fonte di numerosi spunti di riflessione anche per il futuro”. Tanto è vero che ieri pomeriggio, durante la messa della novena, tenutasi al Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II, don Occhipinti ha caratterizzato la propria omelia con il racconto sull’origine del presepe, un racconto che ha catturato la maggior parte dei presenti.

 

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