Sabato sera si è inaugurata la mostra “Federico Severino_Close to the edge” alle Quam di Scicli, in una galleria gremita di amici, curatori, collezionisti e artisti di tutta Italia. Un’atmosfera vivace, quasi di festa, già dalla mattina, in cui l’autore e il curatore Gabriele Salvaterra, hanno parlato per ore con i tanti visitatori, con i collezionisti guidandoli nella scelta delle opere da inserire nelle loro collezioni e con altri artisti. La tipica atmosfera che contraddistingue le Quam di Scicli in cui si va per respirare una vera vivacità culturale, in cui le persone sono felici e si innamorano dell’arte.
Ma il lavoro del curatore e della galleria che sta dietro a tutto questo, è proprio trovare autori eccellenti che, dopo un periodo di collaborazione, possono essere ‘scoperti’ e considerati un buon investimento dal grande pubblico.
Così scopriamo Federico Severino, un eccellente pittore, così come traspare dalle opere, che hanno stupito e meravigliato per la maturità, l’eleganza e l’innovazione, emozioni inattese nei lavori di un autore di appena 27 anni! Un autore catanese, seguito e sostenuto dai maestri Puglisi e Zuccaro, che ne sono stati il tramite per la stessa galleria, che utilizza prevalentemente il pastello a olio su tela, ma che annota i colori e le materie con il pastello sulle fotografie.
La tecnica di questo autore traduce intimamente e intensamente la sensazione dei suoi itinerari di montagna, e restituisce in modo diretto la geografia dell’orizzonte, in cui il cammino modifica l’orizzonte e con esso il punto di vista dello stesso paesaggio, passo dopo passo.
Così scrive il curatore Salvaterra (Mart Rovereto) nella presentazione in catalogo: “L’orizzonte non può essere raggiunto ma ciò che contiene invita a essere percorso, determinando un continuo spostamento e ri-orientamento degli stessi limiti visuali che impone”. Da qui la scelta del titolo “Close to the edge”, in cui ‘orizzonte’ è fine e inizio insieme, di un altro orizzonte, di un nuovo cammino o semplicemente della continua ricerca pittorica. È l’Etna il soggetto principale del suo lavoro e, prima ancora, dei suoi ‘viaggi’, in cui il fumo diventa pasta bianca e la lava trama di colori, prima fissato dallo scatto fotografico, e poi annotato con il pastello direttamente sulla foto, come si vede dalle diverse opere su base fotografica. Una mostra da non perdere, ad ingresso gratuito, fino al 19 novembre.