La città di Comiso ha abbracciato Maria Santissima Addolorata. Dimostrando che la devozione e l’affetto non conoscono confini. Ieri sera sono tornate a manifestarsi nel contesto di un rito di grande valenza e suggestione per l’intera comunità di Comiso. Tutto ciò nonostante il maltempo abbia fatto posticipare l’uscita del simulacro di un’ora e mezza. Per attendere che spiovesse. Ed è stato davvero singolare assistere ad una processione caratterizzata dalla presenza di una lenta pioggerellina come mai, a memoria d’uomo, era accaduto. E così piazza Fonte Diana si è presentata come un’unica distesa di ombrelli. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, il fercolo che ospita il settecentesco simulacro della Madonna, messo in rilievo dal magnifico baldacchino dorato, si è mosso, in ritardo rispetto ai programmi, lungo la navata centrale della Chiesa Madre sino all’uscita sul sagrato salutata da grida di giubilo. Da qui il baldacchino è andato avanti lungo il proprio percorso, tra due ali di folla, sostenuto dai portatori che hanno espresso la propria devozione gridando a ripetizione “Viva Maria Addolorata”. Il simulacro ha poi raggiunto piazza Fonte Diana dove il coro di voci bianche ha cantato l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910, lo stesso inno che esalta l’accorato “Salve alla Madre” di tutti i devoti presenti.
Gli studenti della scuola primaria, posizionati sul palco, hanno poi salutato il simulacro dell’Addolorata con un lancio di palloncini bianchi e azzurri. Subito dopo, lo scoppio di una moltitudine di strisce di carta colorata, che sono calati come una pioggia sui fedeli in attesa, ha dato il via alla lunga processione che ha interessato le vie principali della città. L’arciprete parroco don Antonio Baionetta, il vicario parrocchiale Giovanni Meli, il vicepresidente del comitato, Biagio Ravalli, assieme agli altri componenti, il sindaco Filippo Spataro, assieme alle altre autorità religiose, civili e militari, hanno preceduto il passaggio del fercolo che è stato salutato con estremo fervore dagli stessi cittadini che hanno così rinnovato il proprio patto di devozione nei confronti dell’Addolorata. I fiori innumerevoli che, nonostante il maltempo, sono piovuti da tutti i balconi, lo scampanio, l’entusiasmo dei devoti portatori, il tuonare delle bombe, assieme all’esecuzione della storica marcetta delle bande musicali e ai “Viva Maria Addolorata” entusiastici con cui è stato accolto il bel simulacro, soprattutto nel suo primo apparire, tra i fedeli in piazza, hanno avuto una evidenza straordinaria, fornendo a chi assiste una sensazione di grande entusiasmo. In serata, poi, dopo il completamento del percorso, il simulacro è ritornato in piazza per restituirsi in chiesa. La festa è stata chiusa dal grandioso spettacolo pirotecnico eseguito dalla ditta “Zio Piro” di Gianni Vaccalluzzo. L’ottavario della festa si terrà da oggi, lunedì 19 maggio, sino al 25 maggio. Le celebrazioni eucaristiche saranno presiedute dai sacerdoti che nel tempo si sono succeduti nella parrocchia. La Madonna sarà riposta nel suo altare domenica prossima al termine della celebrazione eucaristica delle 18,15.