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Lunedì, 07 Luglio 2025

Putin riceve il ministro degli Esteri iraniano

Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato al Cremlino il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, arrivato a Mosca nella serata di ieri per una serie di colloqui ad alto livello. Al centro dell’agenda, l’evoluzione del contesto geopolitico in Medio Oriente e le ripercussioni globali seguite agli attacchi condotti da Stati Uniti e Israele contro obiettivi iraniani.

L’incontro con Putin e altri vertici istituzionali russi mira a rafforzare il dialogo bilaterale e a definire una strategia comune di fronte all’escalation in corso. Mosca, da tempo alleata di Teheran, si conferma così interlocutore chiave nella diplomazia regionale.

Peskov: "Putin e Trump pronti a comunicazioni dirette in caso di necessità"

Il Cremlino conferma la disponibilità di Vladimir Putin e Donald Trump a mantenere una linea di comunicazione diretta e immediata. A dichiararlo è stato il portavoce Dmitry Peskov, rispondendo ai giornalisti sulle possibilità di contatto tra i due leader: "Esiste un'intesa tra i presidenti affinché, qualora lo ritengano opportuno, possano parlarsi in qualsiasi momento", ha spiegato.

Peskov ha precisato che sono attivi canali riservati che consentono scambi rapidi e sicuri, operativi 24 ore su 24. "È il mezzo più affidabile per comunicazioni urgenti", ha sottolineato.

Quanto a un possibile incontro faccia a faccia, il portavoce ha chiarito che il presidente russo è aperto a questa eventualità, purché l’appuntamento venga organizzato con la dovuta preparazione.

Infine, Peskov ha rivelato che, "Esistono canali di comunicazione a circuito chiuso che consentono (ai leader) di chiamarsi in qualsiasi momento del giorno e della notte. Questo è il canale più affidabile e veloce", ha aggiunto. Il presidente degli Stati Uniti non ha fornito a Putin informazioni dettagliate in merito alla sua intenzione di lanciare un attacco contro l'Iran, ha affermato Peskov.  

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che la questione iraniana è stata al centro di diversi colloqui recenti tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo statunitense Donald Trump. "L’Iran è stato oggetto di discussione in più di un’occasione, e la Russia ha anche avanzato alcune proposte in merito", ha dichiarato ai giornalisti.

Tuttavia, Mosca non avrebbe ricevuto informazioni dettagliate sull’attacco lanciato dagli Stati Uniti contro l’Iran, ha precisato Peskov, sottolineando che l’azione militare non influenzerà i rapporti tra Russia e Stati Uniti. "Si tratta di dinamiche separate", ha detto, escludendo ripercussioni dirette sul dialogo bilaterale.

Nonostante ciò, il Cremlino ha espresso una netta condanna per l’attacco americano. "Lo condanniamo e ce ne rammarichiamo profondamente", ha affermato Peskov, ribadendo la posizione di Mosca contro l’uso unilaterale della forza.

Cremlino: “Preoccupazione legittima per possibili rischi radioattivi dopo l’attacco USA”

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato le possibili conseguenze radioattive dell’attacco condotto dagli Stati Uniti, sottolineando che Mosca segue con attenzione gli sviluppi.

"La Russia è a conoscenza della dichiarazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), secondo cui al momento non sono state rilevate tracce di contaminazione al di fuori delle strutture colpite", ha spiegato Peskov. Tuttavia, ha aggiunto, "restano preoccupazioni più che fondate, trattandosi di tematiche che toccano la sicurezza nucleare e la salute pubblica".

Il Cremlino invita quindi alla massima cautela e a un monitoraggio rigoroso della situazione, ribadendo che ogni azione militare in aree sensibili comporta rischi che non possono essere sottovalutati.

Pina Picierno spiana la sinistra: "Perché l'Iran va fermato

Intanto Pina Picierno non usa mezzi termini e manda un segnale diretto alla segretaria Elly Schlein e al Partito Democratico. Intervenendo alla trasmissione L’aria che tira, l’eurodeputata del Nazareno ha indicato l’Iran come il principale fattore di destabilizzazione in Medio Oriente, sottolineando la necessità di fermarlo "con ogni mezzo".

"È vero, Donald Trump ha agito in violazione del diritto internazionale, su questo non ci sono dubbi", ha dichiarato Picierno durante l’intervista con David Parenzo. "Ma allo stesso modo – ha aggiunto – l’Iran ha ignorato per decenni le regole del diritto internazionale. È stato a lungo il primo sponsor del terrorismo e il suo programma nucleare appare ormai avanzato. Questi non sono sospetti, ma fatti riconosciuti".

Per l’esponente dem, la linea comune dei leader europei è chiara: impedire che Teheran completi il suo progetto atomico. E da quanto sta accadendo in queste ore, Picierno trae una conclusione amara ma netta: "Un’Europa disarmata non è in grado di difendere la pace". Un'affermazione che suona come una critica implicita alle esitazioni del suo stesso partito sulla politica estera e di difesa comune. E ancora: "È ormai evidente che la forza è tornata a essere un fattore centrale nella gestione delle crisi internazionali. Detto questo, è fondamentale far tornare la politica al centro della scena. Ed è proprio per questo che sostengo che l’Europa debba essere in grado di difendere la pace. Ma un’Europa priva di strumenti, che rinuncia a essere una vera potenza politica, che evita di affrontare seriamente il tema della difesa comune e degli investimenti necessari per garantire, non potrà mai avere un ruolo incisivo nei grandi conflitti che oggi minacciano la sicurezza globale".

 

Fonte varie agenzie 

 

 

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