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Lunedì, 07 Luglio 2025

Trump chiede a Israele di sospendere le operazioni militari

Con un messaggio diretto e senza possibilità di fraintendimenti, Donald J. Trump ha chiesto a Israele di sospendere immediatamente ogni operazione militare contro l’Iran. Le parole del presidente americano sono arrivate prima attraverso la sua piattaforma Truth Social, poi sono state confermate pubblicamente davanti ai giornalisti:

«Israele non attaccherà l’Iran. Tutti gli aerei torneranno alle loro basi, salutando amichevolmente l’Iran con un’onda aerea. Nessuno si farà male, il cessate il fuoco è in vigore. Grazie per l’attenzione su questo tema!», ha dichiarato Trump, tracciando una linea netta sulla posizione della Casa Bianca.

Un messaggio inequivocabile che segna la volontà dell’amministrazione americana di evitare un’escalation militare in Medio Oriente e di raffreddare una situazione che rischiava di precipitare.

La decisione del presidente americano, riferiscono fonti della Casa Bianca, punta a riportare il dossier iraniano sul tavolo negoziale, dopo dodici ore di stop. L’obiettivo è congelare l’escalation prima che diventi irreversibile.

Trump attacca entrambi i fronti: "Non sanno più nemmeno perché combattono"

Il presidente americano Donald Trump si è mostrato irritato e critico verso entrambe le parti coinvolte nel conflitto. In un intervento dai toni duri, ha dichiarato:
«Abbiamo due Paesi che combattono da così tanto tempo e con tanta ferocia che ormai non sanno più nemmeno perché lo fanno».

Trump ha poi puntato il dito contro le responsabilità condivise nella rottura della tregua, chiarendo che le violazioni non sono a senso unico:
«Hanno infranto l’accordo, ma anche Israele lo ha fatto», ha ammesso, riferendosi ai bombardamenti notturni condotti dalle forze israeliane contro postazioni di lancio iraniane tra le 5 e le 7 del mattino.

Secondo fonti militari israeliane, si è trattato di attacchi preventivi ritenuti necessari per limitare l'intensità dei lanci missilistici. Gli eventi sono seguiti a un grave episodio: un razzo aveva colpito un palazzo residenziale a Beersheba, provocando la morte di quattro civili e numerosi feriti.

Qatar: “Serve riprendere il dialogo tra Israele e Hamas”

Sul piano diplomatico, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha espresso la speranza che si possa riaprire un canale di comunicazione tra Israele e Hamas.
«I negoziati su Gaza sono ancora in corso, sia con Israele che con Hamas, nel tentativo di raggiungere un’intesa basata sulla proposta americana», ha dichiarato.

Al-Thani ha riconosciuto che erano stati compiuti progressi significativi, ma che l’attacco israeliano contro l’Iran ha bruscamente interrotto il processo negoziale. «Nonostante l’escalation, continuiamo a impegnarci e confidiamo di riuscire nei prossimi giorni a creare le condizioni per un nuovo ciclo di colloqui indiretti», ha concluso.

Tensione tra alleati: Netanyahu non esclude un raid, Trump si dice "frustrato"

Da Gerusalemme arriva una risposta improntata alla prudenza, ma non priva di ambiguità. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo una lunga telefonata con Donald Trump seguita alle critiche del presidente americano, non avrebbe del tutto accantonato l’ipotesi di un attacco contro l’Iran.

Fonti della difesa israeliana parlano di un possibile "attacco simbolico", con un radar situato a nord di Teheran nel mirino. Una mossa che alimenta le tensioni con Washington, dove Trump appare sempre più irritato dall’atteggiamento del suo storico alleato: «Non mi sembra in buona fede», avrebbe confidato il presidente.

Trump ha anche duramente criticato Israele per la reazione militare immediatamente successiva all’intesa raggiunta tra le parti:
«Appena abbiamo chiuso l’accordo, Israele ha sganciato una quantità di bombe come non avevo mai visto prima», ha detto prima di imbarcarsi sul Marine One in partenza per il vertice NATO all’Aia.
E ha aggiunto, con tono di evidente delusione:
«Non sono affatto contento di Israele. Quando dico: “Avete 12 ore”, non si parte subito sganciando tutto. E non sono contento nemmeno dell’Iran».

Il cancelliere Friedrich Merz, intervenendo al Bundestag, ha rilanciato: «Non solo Israele, ma anche l’Europa e il mondo intero sono minacciati da questo programma nucleare». E ha aggiunto: «Mi auguro che i raid americani e israeliani abbiano bloccato per sempre le ambizioni nucleari di Teheran», pur ammonendo che il conflitto non deve trasformarsi in una guerra regionale.

Di conseguenza, Trump ha confermato che l’impianto nucleare di Fordow — pur senza nominarlo esplicitamente — sarebbe stato “demolito” durante l’attacco condotto dai bombardieri americani nella notte tra sabato e domenica.

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