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Sabato, 09 Novembre 2024

Leopardi, duecento anni di infinito

Un mosaico di ventidue voci che appartengono a ventidue grandi della musica d’autore italiana-i cui volti e nomi restano un mistero-ognuno dei quali recita un verso de L’Infinito di Giacomo Leopardi.
Un capolavoro targato Rai e Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBAC), per celebrare i duecento anni della poesia composta dal poeta recanatese nel 1819. Un video sorprendente che sarà in onda dal 19 al 31 dicembre su tutti i canali RAI e su RaiPlay, un viaggio sonoro e visivo in cui le voci degli artisti che hanno offerto gratuitamente e con entusiasmo il proprio contributo, si uniscono all’animazione del manoscritto di Leopardi.
Firmato da Rai Cultura e da Direzione Creativa Rai, il nuovo progetto editoriale de L’Infinito si propone di chiudere l’anno nel segno della bellezza e della valorizzazione di una delle espressioni più alte della nostra letteratura che mantiene intatta anche oggi tutta la propria forza e alla quale Rai e Mibac rendono omaggio.
Le celebrazioni del bicentenario si sono aperte con le voci degli studenti su “l’ermo colle” di Recanati e poi in tutta Italia, nelle scuole e nelle piazze, nelle molteplici versioni dialettali divenute virali sul web: una grande lettura collettiva de L’Infinito ha accompagnato la ricorrenza dei duecento anni dalla composizione di quell’idillio e che i ventidue cantautori italiani, ora lettori d’eccezione, affidano al grande pubblico della Tv.

L’INFINITO

La stesura autografa degli IDILLI utilizzata per realizzare il video RAI è conservata dal Comune di Visso in provincia di Macerata, dove attualmente è tornata dopo la mostra a Recanati ed è custodita in attesa della ricostruzione del museo, danneggiato fortemente dal sisma del Centro Italia.
Composto tra la primavera e l’autunno del 1819, la versione de L’Infinito utilizzata per il video è quella che approdò alle stampe solo alla fine del 1825, quando apparve sulla rivista IL Nuovo Raccoglitore nella rubrica Poesia.
Esiste anche una prima stesura de L’Infinito di Leopardi conservata alla Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III dove è esposta in occasione del Bicentenario.
Fa parte di un fascicoletto su cinque bifogli spessi, rigati e dei margini irregolari.
I quindici endecasillabi sciolti introdotti dal titolo L’Infinito sono scritti ordinatamente al centro della pagina con tratto nitido e sottile in un inchiostro marrone dal fondo molto scuro. Poche le correzioni, concentrate ai versi 3-4 e 13-14 e compiute con un inchiostro più denso e un pennino dalla punta più spessa.
#200infinito

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