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Venerdì, 06 Dicembre 2024

Fedez polemizza con la Lega e la Rai

Non si placano le polemiche sull'intervento di Fedez durante il concerto del primo maggio. Il cantante ha attaccato la Lega per difendere il disegno di legge Zan contro le discriminazioni di genere e ha poi accusato la Rai di aver cercato di censurarlo. Come si legge in una nota di Rai e netta la replica di Viale Mazzini. "Mai censurato Fedez né altri, non accettiamo strumentalizzazioni", assicura l'ad Fabrizio Salini. Il direttore di Rai3, Franco di Mare, convocato mercoledì dalla commissione di Vigilanza sulla Rai. Alberto Gioffreda

l caso: Fedez attacca la Lega e la Rai In serata, dal palco Fedez ha chiesto un intervento al governo per il settore dello spettacolo e ha fortemente criticato la Lega sul ddl Zan, accusandola di omofobia. Poi ha accusato la Rai di aver chiesto in anticipo il testo del suo intervento. Rai: mai chiesto testi, mai censura, aperti a dibattito "Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E’ fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. 

Né la Rai né la direzione di Rai3 si legge in una nota di Rai,hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell'organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi". È quanto si legge in una nota di Rai3, in risposta alle polemiche che si sono generate nelle ultime ore da dichiarazioni di Fedez ("Ho dovuto far leggere prima il testo del mio intervento"). 

"La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l’occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio". In seguito si è appreso: "Si comunica che la nota relativa all'intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio è frutto di una precisazione di Rai3, condivisa dall'Ad". 

E' quanto si legge in una nota della Rai. Richiesta testi avanzata da società che organizza concerto  ''La direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio - richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto - e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista''. Lo spiega stamani una nuova nota della Rai.  Salini: mai nessuna censura  

''In merito all'intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio, Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo. Questo deve essere chiaro, senza equivoci e non accettiamo strumentalizzazioni che possano ledere la dignità aziendale e dei suoi dipendenti. In questi tre anni ho sempre cercato in tutti i modi di garantire che in Rai fosse assicurata pluralità di voci e di opinioni perché ritengo sia il principale obiettivo della mission di Servizio pubblico. Lo testimonia la nostra programmazione tutti i giorni su tutti i canali televisivi, in radio e su RaiPlay''. Lo scrive l'ad Rai Fabrizio Salini in una nota. 

''Di certo in Rai non esiste e non deve esistere nessun "sistema" e se qualcuno, parlando in modo non appropriato per conto e a nome della Rai, ha usato questa parola mi scuso. Su questo assicuro che sarà fatta luce con gli organizzatori del Concerto, che la Rai acquista e manda in onda fin dalla sua prima edizione, per capire come sia stato possibile soltanto ipotizzare un'aberrazione del genere e se esistano delle responsabilità aziendali. Ringrazio profondamente tutti gli artisti che ieri si sono esibiti con performance straordinarie studiate appositamente per la Festa del lavoro, che danno lustro al Servizio Pubblico e ci hanno mostrato in modo evidente quanto l'arte sia fondamentale per la rinascita del Paese''.  

Salvini: invito di nuovo Fedez per un caffè e discutere di diritti "Adoro la Libertà. Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così. Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti". Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini. 

"Il diritto alla vita ed all'amore sono sacri, non si discutono - prosegue -. Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire. Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbe qualcuno. Non scherziamo. Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il presente e il futuro del mondo", conclude.  

Convocato Di Mare in Vigilanza Rai "Ritengo doveroso e opportuno chiamare urgentemente in audizione il direttore di Rai 3, Franco Di Mare, per avviare un'indagine conoscitiva completa della Vigilanza sull’accaduto". Lo dice il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, in merito allo scontro con il cantante Fedez per l'intervento dal palco del Concertone del 1° maggio. L'esponente di FI, inoltre, sottolinea che "i commissari condividono l'opportunità".

La Rai, attraverso una nota, ha rispedito al mittente le accuse, dichiarando di non aver mai censurato. “Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo maggio per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta”. Sulla Lega il cantante ha elencato una lunga serie di frasi pronunciate da esponenti della Lega a vario titolo nel corso degli anni ritenute scandalose. Quindi, Fedez ha proseguito mettendo l'accento sui fattori prioritari, tra i quali per lui rientra il ddl Zan che, invece, non lo è per la Lega. 

Salvini ha risposto quasi in tempo reale alle accuse di Fedez tramite Facebook: "Adoro la Libertà. Adoro la musica, l'arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna”. Poi ha invitato Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti, prima che arrivasse la valanga di insulti.

Salvini lo squarterei vivo”, “Sparate a Salvini”, “Salvini muori”, “Salvini crepa”, “Senza pace finché Salvini non sarà appeso a testa in giù”. Sono solo alcuni dei tanti insulti ricevuti dal leader della Lega sui social network, dopo la polemica con Fedez all'indomani del concerto del Primo maggio. Una valanga di offese e di minacce che si sono riversate contro l'esponente politico del Carroccio.“Ma loro sono democratici e pacifisti – ha scritto in un post su Facebook Matteo Salvini – ascoltano Fedez, chiedono diritti per tutti e sono contro la violenza…”. Sta continuando ad avere strascichi l'uscita del cantante all'Auditorium parco della musica, dove il famoso rapper ha attaccato sia la Rai sia la Lega.

«Chiariamo alcune cose: innanzitutto la censura, sono sempre contro ogni tipo di censura. La polemica tra Fedez e la Rai è una polemica tutta a sinistra, avveniva su Rai 3, controllata dalla sinistra, a opera di un dirigente che fu addirittura portavoce di Veltroni, se la risolvessero al telefono». Così il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter. «Se libertà dev'essere, come è giusto che sia, libertà sia sempre: chi invoca la libertà per Fedez perché invoca il bavaglio per Pio e Amedeo» aggiunge Salvini. Sul ddl Zan aggiunge: «A proposito di censura sono contro una legge come la legge Zan che impone addirittura la galera per chi pensa che le adozioni gay, l'utero in affitto e le lezioni gender a bambini di 5 o 6 anni non siano il futuro del nostro Paese»

Fin dal pomeriggio prima dell’esibizione era montata la polemica sul suo discorso che sembra la televisione di Stato volesse edulcorare per evitare lo scontro politico, ma Fedez si è impuntato, ha comunicato ai suoi fan quanto stava accadendo e, non prima che sua moglie facesse l'appello ai milioni di follower che la seguono di seguire il discorso del marito, ha attaccato tutti. Prima la Rai per aver chiesto il testo del discorso, poi il premier Mario Draghi e successivamente la Lega e Salvini per il ddl Zan. “È la prima volta che mi è successo di inviare il testo di un mio intervento, perché doveva essere messo al vaglio per approvazione da parte della politica, che in prima battuta non c'è stata. O meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti e di edulcorare il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, un po' tanto, ma alla fine mi è stato dato il permesso di esprimermi liberamente. Grazie. Mi assumo tutte le responsabilità di ciò che dico e faccio, sappiate però che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai 3 come 'inopportuno'”, ha detto il cantante.

 

 

fonte Il giornale / la Rai.

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