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Addolorata 2013 il comitato

 

La città di Comiso ha abbracciato Maria Santissima Addolorata. Dimostrando che la devozione e l’affetto non conoscono confini. Ieri pomeriggio sono tornate a manifestarsi nel contesto di un rito di grande valenza e suggestione per l’intera comunità di Comiso. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, il fercolo che ospita il settecentesco simulacro della Madonna, messo in rilievo dal magnifico baldacchino dorato, si è mosso lungo la navata centrale della Chiesa Madre sino all’uscita sul sagrato salutata da grida di giubilo. Da qui il baldacchino è andato avanti lungo il proprio percorso, tra due ali di folla, sostenuto dai portatori che hanno espresso la propria devozione gridando a ripetizione “Viva Maria Addolorata”. Il simulacro ha poi raggiunto piazza Fonte Diana, stracolma di fedeli, dove il coro di voci bianche ha cantato l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910, lo stesso inno che esalta l’accorato “Salve alla Madre” di tutti i devoti presenti. Gli studenti della scuola primaria, posizionati sul palco, hanno poi salutato il simulacro dell’Addolorata con un lancio di palloncini bianchi e azzurri a cui è seguito il tradizionale sventolio dei fazzoletti bianchi. Subito dopo, lo scoppio di una pioggia di quadratini di carta colorati, che sono calati come una pioggia sui fedeli in attesa, ha dato il via alla lunga processione che ha interessato le vie principali della città. L’arciprete parroco don Antonio Baionetta, il vicario parrocchiale Giovanni Meli, il vicepresidente del comitato, Nuccio Strada, assieme agli altri componenti, il sindaco Giuseppe Alfano, assieme alle altre autorità religiose, civili e militari, hanno preceduto il passaggio del fercolo che è stato salutato con estremo fervore dagli stessi cittadini che hanno così rinnovato il proprio patto di devozione nei confronti dell’Addolorata.

Addolorata 2013 i portatori

 

I fiori innumerevoli che sono piovuti da tutti i balconi, l’agitare dei bianchi fazzoletti dei bambini dell’inno, lo scampanio, il tuonare delle bombe, assieme all’esecuzione della storica marcetta delle bande musicali e ai “Viva Maria Addolorata” entusiastici con cui è stato accolto il bel simulacro, soprattutto nel suo primo apparire, tra i fedeli in piazza, hanno avuto una evidenza straordinaria, fornendo a chi assiste una sensazione di grande entusiasmo. In serata, poi, dopo il completamento del percorso, il simulacro è ritornato in piazza per restituirsi in chiesa subissato da moltitudini di “Viva Maria Addolorata”. La festa è stata chiusa dal momento suggestivo di preghiera “Ritorno al Golgota” e dal grandioso spettacolo pirotecnico eseguito dalla ditta “Zio Piro” di Gianni Vaccalluzzo. L’ottavario della festa si terrà da oggi, lunedì 27 maggio, sino al 2 giugno. Le celebrazioni eucaristiche saranno presiedute dai sacerdoti che nel tempo si sono succeduti nella parrocchia. La Madonna sarà riposta nel suo altare il 9 giugno al termine della celebrazione eucaristica delle 19.

Addolorata 2013 la folla di fedeli in piazza durante il canto dell'inno

melodica 2

 

Applausi a scena aperta e l’immancabile richiesta di bis per il concerto di sabato 25 maggio sera “Suoni da Londra” all’interno della stagione concertistica internazionale “Melodica” giunta alla sua 18esima edizione. Come di consueto nel gremito auditorium della Camera di Commercio, la rassegna ha proposto un’esibizione di grande prestigio grazie alla presenza dell’orchestra “I Maestri” di Londra, diretti da Gabriel Drossart. Ma il concerto ha visto anche due importanti presenze. Si sono infatti esibiti, in qualità di solisti, anche il violinista George Hlawiczka e la pianista Laura Nocchiero, tra l’altro direttrice artistica della stagione “Melodica”, che ha così voluto omaggiare il pubblico con la sua interpretazione. Presentata dalla giornalista Rossella Schembri e con l’impeccabile guida all’ascolto curata dal maestro Dario Adamo, la serata ha visto la particolarissima esibizione dell’orchestra “I Maestri” nella “Serenata in mi minore opera 20” di Edward Elgar, una suggestiva opera che ha permesso di evidenziare la bravura tecnica di ciascuno dei componenti della formazione d’archi e la capacità di reciproco dialogo musicale. La seconda fase del concerto ha visto un omaggio ad Astor Piazzolla con “Las 4 Estaciones Portenas”, ovvero una composizione decisamente particolare che ha visto Piazzolla ispirarsi alle quattro stagioni di Vivaldi, dimostrando di essere un grande compositore anche in questo ambito e dunque non solo nel tango. E a dialogare con l’orchestra c’era il violinista George Hlawiczka. L’esecuzione del bravissimo solista ha colpito i presenti per la sua bravura e per l’eccezionale musicalità che è venuta fuori nella lettura delle varie partiture. Hlawiczka è, in verità, il direttore stabile dell’orchestra sinfonica “I Maestri” ma in questa occasione è stato dato spazio, nella direzione della formazione, al maestro Gabriel Drossart. Lui è parigino ma ormai da tempo si è avvicinato all’orchestra sinfonica londinese che sviluppa un percorso musicale che permette ai giovani direttori d’orchestra di potersi cimentare sul campo nelle loro performance. L’ultima parte del concerto, prima del richiestissimo bis, ha visto l’intervento al pianoforte di Laura Nocchiero che, sempre accompagnata dall’orchestra, ha eseguito il “Concerto in re minore Bwv 1052 per clavicembalo e orchestra” di Johann Sebastian Bach. Un vero e proprio regalo che la pianista ha voluto fare al pubblico di Melodica, dimostrando, come ormai di consueto, tutta la sua bravura nell’esecuzione dei vari movimenti previsti dal concerto, allegro-adagio-allegro. La Nocchiero ha dato prova di grande capacità, le stesse che l’hanno portata a suonare in vari concerti in giro per il mondo. Quello di ieri sera era il penultimo appuntamento di Melodica. La stagione concertistica si chiuderà infatti il prossimo 8 giugno, sempre alla Camera di Commercio, con il concerto al pianoforte di Josè Luis Juri che dall’Argentina proporrà una serie di brani “Dall’Europa al Sudamerica”.

La conferenza dell'Associazione nazionale carabinieri

 

Per fermare la violenza sulle donne non bastano gli strumenti repressivi. L’emergenza è ogni anno più estesa, 124 le donne ferocemente uccise nel 2012 per un fenomeno che si connota sempre più come violenza fisica (i casi infatti sono aumentati dal 18% al 22%). Ma non è tutto. La violenza psicologica, le minacce e la violenza economica sono altri comportamenti connessi. Occorre fare sistema e rinsaldare quella rete costituita da enti e organi competenti in grado di stare a fianco delle donne per non lasciarle sole in questa strage. Obiettivo primario è operare in modo efficace per un cambiamento culturale radicale sui temi della differenza di genere, a cominciare dalle scuole dove è necessario insegnare il rispetto dell’altro, soprattutto se più debole.

Questi soltanto alcuni degli spunti emersi dalla conferenza “Basta violenza sulle donne”, tenutasi ieri sera alla Scuola dello sport, promossa dal Nucleo di volontariato dell’associazione nazionale carabinieri di Ragusa in collaborazione con l’associazione “Nuova Vita”, con “La Nereide” e con l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute ed il Centro servizi volontariato etneo.

Numerosi e autorevoli gli intervenuti: il comandante provinciale dei carabinieri di Ragusa tenente colonnello Salvatore Gagliano, il questore di Ragusa Giuseppe Gammino, il procuratore della Repubblica Carmelo Petralia, il sostituto procuratore Monica Monego ed ancora Antonio Virzì, direttore dell’Uoc di Psichiatria a Ragusa e Vittoria; il penalista Gianluca Gulino; Adriana Prazio, presidente del Centro antiviolenza antistalking; don Giorgio Occhipinti, direttore della Pastorale della salute.

“Obiettivo del confronto approfondire la problematica da molteplici punti di vista – spiega il presidente dell’associazione nazionale carabinieri di Ragusa, Enzo Santo Buccheri – in modo tale da incentivare la sinergia fra i diversi attori coinvolti, dalle forze dell’ordine ai rappresentanti dell’Autorità giudiziaria ma anche dai responsabili dei centri antiviolenza agli psichiatri. Importante anche il ruolo di numerosi presidi sociali come la Pastorale per la salute che da tempo affronta tematiche di questo tipo”.

“Il nostro ruolo è significativo se si riesce ad incidere – sottolinea don Giorgio Occhipinti, a cui è stata fatta una gradita sorpresa, con l’attribuzione della tessera di socio dell’Anc – nell’ambito della prevenzione della violenza. Noi possiamo fornire un utile punto di riferimento a persone che inequivocabilmente portano dentro un esteso disagio interiore, sia se vittime che se aggressori. La Chiesa deve aprirsi alla società in modo sempre più diretto – conclude citando Papa Francesco – andando incontro alla gente e affrontando i sempre più rilevanti problemi sociali”.

E proprio ad una politica integrata di prevenzione fanno riferimento gli interventi del questore Gammino e del colonnello Gagliano. “Noi delle forze dell’ordine affrontiamo il problema quando il reato si è già compiuto – spiega il questore –. Quasi sempre veniamo avvisati da una telefonata anonima e ci precipitiamo in un contesto in cui nessuno intende collaborare, neanche la vittima. In questi frangenti c’è poco da fare per risolvere il problema. Si può segnalare il fatto ma l’atto violento non è mai isolato. Dietro si cela un quadro di costante e continua vessazione che spesso non finisce neanche con la chiusura del rapporto ma si protrae anche dopo, spesso con un atteggiamento persecutorio (stalking). Si tratta di casi che si manifestano solo in casa, restando sconosciuti al mondo esterno (amici, parenti e colleghi)”. “Difficile debellare un fenomeno quando ormai giunge alla nostra attenzione – aggiunge il colonnello Gagliano –. Per questo mi preme porre l’attenzione sulla prevenzione e sulla vigilanza continua del sistema famiglia da parte della scuola, della Chiesa e di tutte le altre forme di aggregazione sociale che possono intercettare ogni piccolo segnale di malessere. La famiglia deve tornare a rappresentare un punto di riferimento sicuro per la società”.

 

 

 

I portatori dell'Addolorata

 

Domenica 26 maggio è la festa di Maria Santissima Addolorata. Uno dei momenti più attesi per la comunità dei fedeli a Comiso. Una giornata che sarà aperta dall’armonioso suono delle campane e dal fragoroso sparo di salve a cannone. Un modo per diffondere in tutta la città la gioia della festa in onore della Vergine. Alle 9 e alle 17, inoltre, i corpi bandistici eseguiranno marche sinfoniche per le principali vie della città. Questi gli appuntamenti fissati per la giornata di domenica. Alle 9, la celebrazione eucaristica sarà presieduta da padre Giovanni Meli, vicario parrocchiale. Alle 11, la solenne celebrazione eucaristica sarà officiata dall’arciprete parroco don Antonio Baionetta e animata dal coro dei giovanissimi e giovani della Chiesa Madre. Alle 17, la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal reverendo Giuseppe Berenato e animata dalla corale parrocchiale. Alle 17,30, il momento solenne dell’uscita trionfale del venerato simulacro della Vergine Addolorata che, muovendo dalla Chiesa madre sul fercolo spinto da un numeroso gruppo di giovani, farà il proprio ingresso in piazza Fonte Diana, dove sarà accolto da una moltitudine di fedeli e dall’esultante coro di voci bianche che eseguirà il tradizionale canto dell’inno a cui farà seguito lo sparo di fuochi e volantini. La processione, quindi, si terrà lungo le seguenti vie: San Biagio, viale della Resistenza, Pico della Mirandola, Maddalena, Principessa Mafalda, piazza Aurelio Saffi, Generale Amato, Marchese, Puglie, Generale Cascino, Casmene, Doria, piazza Carlo Marx, Generale Girlando, Mancini, Risorgimento, Croce, La Grange, San Biagio, Pico della Mirandola, Gramsci, San Biagio, Morso, Santuario dell’Immacolata, corso San Francesco, parrocchia Maria Santissima delle Grazie, Tasso, Crispi, Ricasoli, corso Vittorio Emanuele, parrocchia Maria Santissima Annunziata, parrocchia San Giuseppe, Generale Amato, Veneto, Principe di Napoli, Regolo, Naselli, Fenice, Casmene, Mameli, Carini, Fenice, Casmene, Apollo, Giotto, corso Umberto I, piazza Fonte Diana, via mons. Rimmaudo, Chiesa madre. Alle 19 la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal parroco della basilica Maria Santissima Annunziata don Giuseppe Cabibbo. Alle 23, il solenne ingresso del simulacro in piazza Fonte Diana. Seguirà un suggestivo momento di preghiera denominato “Ritorno al Golgota”. A mezzanotte, poi, è in programma il grandioso spettacolo pirotecnico eseguito dalla ditta “Zio Piro” di Gianni Vaccalluzzo in via Dalla Chiesa angolo via Giovanni Pascoli.

San Giorgio e l'Arca Santa

 

Un’altra giornata intensa, quella di domani, per i solenni festeggiamenti in onore del glorioso Patrono di Ragusa San Giorgio. Un’altra giornata in cui l’affetto dei devoti sarà testimoniato dalle numerose presenze che si registreranno lungo il percorso che il simulacro del santo cavaliere compirà dal centro storico superiore della città per fare di nuovo ritorno al Duomo di Ibla. La giornata, domani, prenderà il via alle 9 con la santa messa celebrata dal sacerdote Carmelo Leggio nella chiesa dell’Ecce Homo dove durante la notte la statua di San Giorgio è rimasta ricoverata dopo la traslazione di questa sera. Sempre domani e sempre allo stesso orario, un’altra santa messa è in programma nella chiesa Anime sante del Purgatorio. A celebrarla sarà il parroco don Gino Scrofani. Nella chiesa dell’Ecce Homo, poi, alle 10, ci sarà la visita degli studenti dell’istituto comprensivo Pascoli che renderanno omaggio al simulacro del Patrono. Quindi, sempre nello stesso tempio di culto, alle 11, la santa messa celebrata dal sacerdote Nino Aprile, parroco della chiesa Maria Ausiliatrice (Salesiani). Nel pomeriggio, alle 18,30, la santa messa, sempre all’Ecce Homo, sarà officiata dal parroco Giovanni Battaglia e animata dalla Schola cantorum parrocchiale. Subito dopo prenderà il via la processione con il simulacro di San Giorgio per le seguenti vie: Garibaldi, corso Italia, F. Schininà, Solferino, M. Schininà, corso Italia sino ad arrivare nella chiesa di Maria Ausiliatrice (Salesiani). Qui saranno celebrati i Vespri e, subito dopo, la processione proseguirà per: via Gagini, via Canova, via Cadorna, via F. Schininà, via G. B. Odierna, via Leggio, via Sant’Anna, via Roma, corso Italia, via XXIV Maggio, corso Mazzini, piazza Repubblica sino ad arrivare nella chiesa Anime Sante del Purgatorio. Qui sarà rilevata l’Arca santa, che era stata collocata nel pomeriggio precedente. I due simulacri (San Giorgio e l’Arca santa) procederanno in processione per la via Del Mercato, largo Camerina, via Orfanatrofio, piazza Pola, XXV Aprile e piazza Duomo. A conclusione della processione i due simulacri faranno ritorno in Chiesa madre. Tra le iniziative di domani, inserite nel programma ricreativo-culturale, da segnalare, alle 15, la dodicesima cronoscalata ciclistica San Giorgio, dall’ex stazione Fs sino alla piazza dott. Solarino (distretto), a cura della polisportiva “No al doping”. Alle 16,40, ci sarà la decima edizione del palio dell’allora, la corsa podistica in salita in ricordo della raccolta dell’alloro che si faceva una volta ai tempi della festa di San Giorgio, sempre a cura della polisportiva “No al doping”. Alle 19,30, l’illuminazione artistica del Duomo. Alle 21,30, in piazza Duomo, lo spettacolo “From Sicily with love”, nell’ambito di un omaggio che sarà reso a San Giorgio, con il corpo di ballo della scuola Mila Plavsic, il tenore Lorenzo Licitra, il cantante Mario Scucces, e i cantanti Alessia Pallavicino, Giulia Casamichele e Flavia Gravè, a cura di Ibla Classica International.

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