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E’ stata allestita dal personale del servizio Verde pubblico, e sarà visibile sino a domenica 12  giugno la “Scala Infiorata 2022”, giunta alla sua 33esima edizione dato che fu ideata nel 1989 dal compianto architetto e assessore Giovanni Falcone.

Si tratta dell'iniziativa che, promossa dal Comune di Caltagirone, vede la monumentale Scala di Santa Maria del Monte (142 gradini decorati con mattonelle in maiolica) teatro di uno spettacolo unico, con piante e fiori dalle varie sfumature di colore a comporre un disegno ogni volta diverso.

Quello di quest'anno, realizzato dal dipendente comunale Marco De Caro, in linea col titolo dell’evento (“Rosa mistica: 450 anni di devozione mariana”), rappresenta delle rose rosse con l’indicazione del 2022, che coincide con l’Anno giubilare mariano in corso di celebrazione quest’anno. Più volte, nei secoli, Caltagirone ha espresso in maniera solenne la propria devozione a Maria, a partire dal 1644, con la proclamazione di Maria Santissima di Conadomini a compatrona della città, confermata nel 1913 con la Sua incoronazione.

Gli interventi sono stati coordinati dagli assessori Lara Lodato (Verde pubblico) e Claudio Lo Monaco (Patrimonio Unesco). Circa 2000 le essenze (gerani e bossi) utilizzate nei colori rosso, bianco e verde.

“L’Infiorata – sottolinea il sindaco Fabio Roccuzzo –, oltre a essere un sentito omaggio alla Madonna di Conadomini nel mese di maggio a Lei dedicato, costituisce un elemento di forte identità per Caltagirone e un fattore di grande attrazione per i visitatori, che in queste settimane stanno già mostrando di apprezzare, numerosi, la nostra città”.

Dopo l’aggiudicazione della stecca da biliardo appartenuta a Ernest Hemingway, battuta all’asta lo scorso dicembre e venduta per 60mila euro a un collezionista coreano, Art La Rosa continua con i memorabilia dello scrittore e giornalista americano. Appassionato di carambola, avvezzo alle scommesse, alle sfide e alle trasgressioni, ma anche animo gentile e riconoscente nel consegnare in dono ciò a cui teneva di più, Hemingway ha seminato in Italia storie legate ai suoi viaggi e agli incontri che hanno segnato una vita piena di eccessi e brucianti passioni.

Protagonista stavolta è un bastone, legato a un’altra vicenda che dipinge e colora un passato fatto di guerre, gesta eroiche e medaglie al petto. Il cimelio personale di Hemingway è stato affidato alla Casa d’aste siciliana, fondata da Giacomo La Rosa – che ha creato una rete web di collezionisti a livello globale – dalla contessa Maria Pia Augusti Castracane: figlia del Generale Conte Gino Augusti Martines, Capitano del 7° Reggimento Lancieri di Milano, protagonista dell’eroica carica di San Pietro Novello presso Monastier di Treviso - durante la Gran Guerra - contro un intero battaglione di austro-ungarici (giugno 1918), che portò alla controffensiva vittoriosa degli italiani sul Piave. 

Il Conte Gino fu un personaggio di rilievo durante la metà del Ventesimo secolo. Da D’Annunzio a Italo Balbo a Francesco Baracca: tantissimi i personaggi dell’epoca con cui scambiò contatti ed emozioni. Persino Winston Churchill volle incontrare il cavaliere nell’agosto del 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, nella sua residenza di campagna: Palazzo Antonelli Augusti Castracane, a Brugneto di Ripe. Anche Hemingway - dopo aver conosciuto conte Gino durante la carica, nelle vesti di ufficiale della Croce Rossa americana - nello stesso palazzo fu ospitato a giugno del ‘48: compagni e amici di avventure, entrambi si rispecchiarono reciprocamente nelle stesse passioni per l’arte, la bellezza, le innumerevoli corride citate nei celebri romanzi, i viaggi tra Parigi, Montecarlo, Venezia, Rimini e Cortina (la loro amicizia nata sui campi di battaglia ispirò inoltre il famoso romanzo di “Addio alle armi”).

Hemingway, al suo congedo dalla dimora, come gratitudine e amicizia, lasciò un segno della sua presenza, concedendo in dono il celebre bastone in ebano nero con impugnatura in corno di toro, acquistato dal romanziere a Pamplona nel 1924, con la dedica All’amico, Conte Gino, di pace e di guerra perché possa essere di sostegno per il fatale avanzare degli anni”. 

L’impugnatura in corno di toro si presenta polita e levigata dell’uso della mano destra di Ernest Hemingway e sembra recare impressa oltre alle iniziali “E H” e alla data 1924, i segni di un’intera esistenza di lotte e illusioni.

L’Etna, con il suo parco e il rifugio Sapienza, è il luogo più cliccato dai turisti che visitano la Sicilia Orientale. Segue Taormina con Isola Bella e Teatro Greco e al terzo posto c’è il Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla. Sono questi i primissimi dati, su 25 mila accessi unici, che emergono dalle statistiche di navigazione sugli undici totem turistici disseminati in alcune località di grande attrattiva, messe in rete dal progetto SicilyKiosk promosso da TechLab Works (capofila), IndustriaO1 e Flazio all’interno del PO FESR Sicilia 2014-2010 Azione 1.1.3. Tra le altre ricerche spiccano anche il Duomo di San Pietro di Modica, il Castello di Acicastello, il Giardino Bellini e piazza Duomo di Catania. 
I totem multimediali touch-screen, concessi in comodato d’uso gratuito ai Comuni coinvolti, sono stati installati in piazza Duomo a Catania, in piazza Castello ad Aci Castello, in piazza XVI Maggio e Porta Reale a Noto, in corso Umberto I a Modica, in piazza Pola a Ragusa Ibla, in piazza Duca degli Abruzzi a Marina di Ragusa, in via Etna-piazza Vittorio Emanuele a Nicolosi, al Rifugio Sapienza Centro Servizi sull’Etna e in piazza IX Aprile e in via Teatro Greco a Taormina. Grazie a questa rete virtuale e reale è possibile ottenere informazioni anche sulle province di Siracusa e Messina

Installati già a novembre scorso, dopo la fase di sperimentazione, i totem e la collegata app mobile “SicilyKiosk” si affacciano alla nuova stagione estiva e all’esponenziale e auspicata ripresa del settore turistico. Già in pochi mesi questi strumenti di promozione territoriale sono stati utilizzati da migliaia di turisti che hanno facilmente scoperto luoghi, percorsi, punti d’attrazione, utili suggerimenti. C’è anche una selfie-cam per inviare i saluti dalla Sicilia attraverso cartoline virtuali. “Con questo progetto multimediale, a cui è abbinata l’omonima app - spiega Sarah Bersani di Industria01 - il turista viene accompagnato per mano nella costruzione dei propri tour sul territorio in cui si trova, scegliendo tra le attrattive vicine e quelle a medio e lungo raggio, favorendo dunque il flusso turistico tra i Comuni inseriti nel progetto”.  
Un sistema unificato di informazione turistica in cui ogni Comune diventa ambasciatore dell’altro, in un’ottica di rete. “Digikiosk è un totem multimediale con display di largo formato ad alta luminosità, navigabile in modalità touch-screen. E' la soluzione ideale di Digital Signage per arricchire, in maniera digitale ed interattiva, l’esperienza dei visitatori - spiega Alberto Cavallaro, project manager della capofila TechLab Works - E’ realizzato grazie alla sinergia di aziende siciliane operanti nel settore dell’ICT della produzione di soluzioni embedded. Una grande opportunità anche per i Comuni che hanno aderito al progetto e che possono contare su contenuti di qualità a beneficio dei turisti”.
Un software di navigazione semplice e intuitivo consente un'efficace fruizione. “Un database unico rende costantemente connessi tra loro i singoli totem - spiega Dario Privitera, creative director di Flazio.com - offrendo rapidamente informazioni e notizie relative al patrimonio artistico-culturale del territorio ma anche sui principali eventi”.
Il progetto SicilyKiosk è nato all’interno del PO FESR Sicilia 2014-2010 Azione 1.1.3 “Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala” e Azione 1.1.3 “Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei risultati della ricerca”.


Siglato mercoledì scorso, nell’ufficio del sindaco Fabio Roccuzzo, un protocollo d’intesa fra l’Amministrazione comunale, rappresentata dallo stesso primo cittadino e dall’assessore alle Attività ceramiche e culturali Claudio Lo Monaco, e l’Associazione per il disegno industriale (Adi) con il suo presidente regionale, l’architetto Andrea Branciforti.

L’Adi Sicilia si propone di sviluppare iniziative, incontri e workshop sul design, l’arredo e l’interior design, che contribuiscano al miglioramento dell’ambiente di vita e allo sviluppo socio-economico del territorio anche attraverso l’istituzione di un Design manager per quattro scelte generali, valide dall’abitazione all’urbanistica, dai trasporti all’istruzione, dal lavoro al tempo libero.

Il protocollo mira a mettere in campo azioni “per migliorare le condizioni di vita nella città, conciliando sostenibilità e sviluppo”.

“Gli ambiti d’intervento – ha spiegato l’architetto Branciforti – sono quelli degli acquisti consapevoli con l’inclusione della qualità del design tra i requisiti dei bandi, la cultura del luogo attraverso il lavoro delle fondazioni culturali locali in un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, il consumo responsabile anche promuovendo nelle scuole l’avvicinamento all’uso consapevole del design, e l’artigianato urbano”.

“Si punta – ha sottolineato l’assessore Lo Monaco – a recuperare l’essenza della ceramica, che è innanzitutto disegno prima ancora che bellezza, consci della specificità e dell’alta valenza culturale della ceramica di Caltagirone, riconosciuta nel Libro dei Saperi e quindi inserita nel Registro delle eredità immateriali della Regione. Un iter che, fra evoluzione e contemporaneità, porti alla ceramica di qualità”.

“Con questa intesa – ha dichiarato il sindaco Fabio Roccuzzo – intendiamo definire processi virtuosi che permettano di immettere nei regolamenti comunali una nuova idea e una nuova concezione nell’utilizzo della ceramica, che vada oltre la legittima salvaguardia della tradizione e che coinvolga le imprese locali in percorsi di innovazione e miglioramento dell’arredo urbano. Vogliamo fare di Caltagirone una città che guarda alla bellezza e alla vivibilità, ma anche alla contemporaneità”.

Entra nella fase operativa il progetto “Catania Inside. Innovazione, Cultura, Turismo, Mobilità", finanziato dal Ministero delle Infrastrutture, con 9,75 milioni di euro, per riqualificare l’ex convento delle suore Benedettine dedicato a Sant’Agata in via Madonna del Rosario, dal 1991 fino allo sgombero dello scorso anno sede del centro sociale Auro, occupato per parecchi anni senza alcuna autorizzazione del Comune.

L’intervento di rigenerazione urbana dell’immobile settecentesco in pieno centro storico, illustrato dall’assessore alla Cultura Barbara Mirabella e da quello alle politiche comunitarie Sergio Parisi, secondo il piano di massima elaborato dagli uffici delle rispettive direzioni comunali, è stato infatti premiato con l’inserimento in una ristretta cerchia di beni simboli di valenza storico a livello nazionale.

Con l’ufficializzazione dell’avvenuto finanziamento, gli assessori Mirabella e Parisi, presenti i responsabili comunali della Cultura e delle Politiche Comunitarie Paolo Di Caro e Fabio Finocchiaro, con il capo di gabinetto Giuseppe Ferraro, hanno illustrato il cronoprogramma di massima, che prevede l’immediata pubblicazione del bando per la progettazione esecutiva a due livelli degli imponenti lavori di riqualificazione. “Sono orgogliosa del lavoro svolto -ha detto l’assessore Barbara Mirabella- e per il raggiungimento di questa importante opportunità che sviluppa un modello di turismo sostenibile in connessione con il mare, l’Etna e il territorio urbano. Sorgerà un centro turistico culturale che muovendo da Catania porti i turisti lungo i tanti itinerari di bellezza del capoluogo, un’area welcome confortevole dove fare un primo e concreto ‘tour’ pianificando il proprio itinerario. Un’opportunità di rinascita, attraverso la ricostruzione dei siti e delle strutture per renderle più sostenibili e la digitalizzazione dell’informazione con la rivisitazione dei percorsi turistici. Il recupero di uno dei complessi culturali più grandi e belli della città per il rilancio dell’economia turistica culturale del nostro territorio, rispondente ai certificati di qualità internazionali. E proprio per questo nei mesi scorsi, su input del sindaco Pogliese, abbiamo deciso il coinvolgimento degli ordini professionali nell’elaborazione del concorso di progettazione, per includere sensibilità diverse nell’interpretazione architettonica”. 

Tra i presenti anche il presidente della commissione consiliare Cultura Giovanni Grasso, il presidente dell’ordine provinciale degli architetti Carlo Sebastian Greco, la responsabile dei musei comunali Valentina Noto e l’ex funzionario comunale Carmelo Coco.

“Questo intervento -ha detto l’assessore Sergio Parisi- che è frutto della collaborazione virtuosa fra le Direzioni Cultura e Politiche Comunitarie, immagina una città vocata al turismo sostenibile e capace di rispondere alle sfide della modernità. La collocazione strategica del nuovo Centro, insieme con il recupero di un edificio storico, sarà fondamentale per ricucire le principali direttrici turistiche esterne con la mobilità urbana e gli attrattori culturali, perseguendo l’obiettivo di una Catania più moderna, accogliente e visitabile grazie a servizi adeguati. Una “porta” di ingresso che sarà il biglietto da visita di una Catania che potrà e dovrà vivere di turismo e cultura”.

Una volta aggiudicato dalla commissione il miglior progetto, si procederà alla pubblicazione della gara per l’esecuzione dei lavori che dureranno circa due anni.

L’azione progettuale riguarderà la realizzazione di un sistema di itinerari e percorsi urbani che dovranno indirizzare i flussi turistici provenienti dalle diverse porte di accesso della Città (aeroporto, porto, stazione centrale, parcheggi scambiatori) al Centro turistico di accoglienza e orientamento per palazzi storici, musei, luoghi di interesse storico e paesaggistico di Catania. 

Il rinnovato immobile settecentesco di fatto, diverrà al contempo spazio fisico di assistenza ai turisti in arrivo in Città e luogo in cui approfondire la conoscenza del territorio attraverso un’area virtuale e interattiva, un “Urban Center” dove raccontare programmi e progetti per la Città sui servizi riferiti alla mobilità sostenibile.

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