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Menzione speciale per il Comune di Reggio Calabria che ha vinto il “Premio della Stampa” nella quinta edizione di “Urban Award”, il riconoscimento ideato da Viagginbici.com e Luxurybikehotels.com, organizzato in collaborazione con Anci e che ha l’obiettivo di premiare gli enti locali virtuosi, incentivando le amministrazioni ad investire nel futuro attraverso progetti legati alla bicicletta ed alla mobilità sostenibile.

L’evento si è svolto nell'ambito dei lavori della 38esima assemblea nazionale Anci in corso, in questi giorni, a Parma. A ritirare il premio c’era il sindaco Giuseppe Falcomatà, accompagnato dalle assessore Irene Calabrò e Mariangela Cama, dal dirigente Demetrio Beatino e dal consigliere metropolitano delegato alla Viabilità Carmelo Versace.

L’unanimità della Giuria - composta da Ludovica Casellati, presidente e direttore responsabile di Viagginbici.com; Marino Bartoletti, direttore editoriale di Bike Channel; Vittorio Brumotti, campione internazionale di bike trial e inviato di Striscia la notizia; Massimo Cirri, autore e condirettore di Caterpillar Radio 2; Federica Cudini, marketing manager di Bosh ebike system; Antonella Galdi, vice segretario generale di Anci; Francesco Giorgino, giornalista del Tg1 e docente Luiss; Maria Rita Grieco, caporedattore del TG2; Paolo Liguori, direttore di Tgcom24; Silvia Livoni, esperta di marketing territoriale; Piero Nigrelli, direttore del settore ciclo di Ancma; Rosario Rasizza, Amministratore delegato di Openjobmetis; Monica Sala, giornalista e conduttrice di “Radio Monte Carlo” e Pierangelo Soldavini, del Sole 24ore - ha riconosciuto «le molteplici iniziative a favore della mobilità dolce organizzate in un contesto culturalmente non facile cercando il coinvolgimento dei giovani». I giornalisti della Giuria e la Giuria nel suo complesso hanno, quindi apprezzato il lavoro promosso dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, che «ha deciso di dare una svolta di modernizzazione nella direzione della mobilità sostenibile».

Il sindaco Giuseppe Falcomatà, nel ricevere il premio dalle mani di Marino Bartoletti e Vittorio Brumotti, si è detto «molto contento per un riconoscimento che premia il nostro sforzo visionario».

«Una visione – ha detto il sindaco – che prova ad inserire e far nascere una cultura di mobilità sostenibile ed alternativa in una città che, morfologicamente e geograficamente, non si presta troppo facilmente all’uso della bicicletta. Muoversi sulle due ruote, invece, conviene sotto tanti punti di vista, a partire da quello ambientale fino alla salvaguardia e tutela della salute. Ed il nostro progetto va giusto in questa direzione. Quindi, è davvero un onore ricevere un premio da personalità ed esperti di settore fra i migliori nel panorama culturale italiano».
«Pedalare – ha concluso il primo cittadino di Reggio, complimentandosi con la squadra che lo sta accompagnando in questo percorso amministrativo - dà il senso di movimento e velocità, ingredienti necessari per le città in un momento storico che ci pone di fronte alla sfida, importantissima, del Pnrr».

La Camminata tra gli olivi in Calabria ci fa scoprire le bellezze di una terra magica caratterizzata dai forti contrasti. Domenica 24 ottobre sarà possibile apprezzarla attraverso le lunghe passeggiate tra gli olivi organizzate nella Città Metropolitana di Reggio Calabria (RC) a Corigliano Rossano (Cs), San Marco Argentano (CS) e Tarsia (Cs)

L’evento promosso dall'Associazione nazionale Città dell'Olio in 140 città italiane, nella Città Metropolitana di Reggio Calabria (RC) oltre all’immersione tra gli oliveti, prevede una tappa alla biblioteca dell’ulivo con dove si trovano tutte le varietà autoctone dell’areale. 

A Corigliano Rossano uno dei maggiori centri della Calabria sarà possibile visitare l’antico convento di Santa Maria delle Grazie, adagiato dolcemente su una collina ricca di uliveti, poi si farà tappa a diverse grotte eremitiche, testimonianza della vita monacale della religiosità orientale. La Camminata di San Marco Argentano (CS) verrà organizzata tra le bellissime piante di olivo che arricchiscono il paesaggio insieme ai fichi della collina sita nella frazione detta contrada Prato.

I partecipanti alla Camminata della Città Metropolitana di Reggio Calabria potranno visiteranno i ruderi della masseria in cui le genti del paese solevano portare a stagionare il salame prodotto in casa e la fonte ‘acqua ferrigna’ che forniva un vecchio mulino ancora presente ma non più in funzione. Infine, termineranno il percorso con un pranzo al sacco circondati da uliveti con ancora i polmoni pieni dell’odore indimenticabile delle olive in fase di lavorazione. La Camminata di Tarsia vedrà come protagonista la splendida Contrada Acquacerase. Il percorso partirà dalla Cappella di San Francesco e attraverso gli oliveti terminerà con la visita al Casolare secolare adibito ad Azienda agrituristica Masseria Rende, circondato da olivi secolari e da una quiete di cui solo in questa zona si può godere.

“La Camminata tra gli olivi è diventato un evento simbolo di ripartenza ma quest’anno vogliamo che sia anche un’occasione per rappropriarsi del paesaggio olivicolo e promuoverne il recupero e la valorizzazione – commenta Michele Sonnessa, Presidente delle Città dell’Olio – abbiamo il dovere di investire sull’imprenditoria giovanile legata alla terra e sull’agricoltura sociale perché dal recupero degli uliveti abbandonati e dalla loro messa a sistema nell’offerta turistica del territorio, può nascere un’idea di sviluppo delle tante comunità rurali del nostro Paese”. 

“Sono orgoglioso della convinta ed entusiastica adesione delle nostre città alla Camminata tra gli Olivi - ha dichiarato Flavio Stasi, Coordinatore regionale delle Città dell’Olio della Calabria – questo evento rappresenta un’occasione per promuovere turismo sostenibile e racconto del territorio, celebrando la qualità dell'olio extravergine d'oliva che più di ogni altro prodotto parla della nostra terra”.

Nella cornice dell'auditorium della casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi, si è aperta con il concerto dello straordinario duo De Stefano, la stagione concertistica autunnale della rassegna Synergia 46 giunta, come suggerisce la denominazione, alla 46^edizione, promossa dall'associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, cofinanziata nell'ambito degli avvisi pubblici Promozione Eventi Culturali e Animazione della Regione Calabria e organizzata in collaborazione con Ama Calabria.

Genialità e dolcezza, talento e gentilezza. Tutto si condensa in Vincenzo e Francesco De Stefano, fratelli gemelli affiatati e pianisti eccezionali. Due caratteri diversi che quando suonano il pianoforte si fondono in un unicum straordinario e le quattro mani compongono un autentica poesia in note. L'intesa è sorprendente.

«Come disse Sergei Rachmaninov, la musica è la sorella della Poesia», così Francesco De Stefano, timido e introverso, descrive l'arte che lo appassiona e che condivide con il fratello gemello Vincenzo, più socievole e loquace, che la definisce come un «linguaggio comprensibile da tutti e per questo universale».

Pluripremiati in più di 100 concorsi nazionali ed internazionali del calibro del Dranoff International Two Piano Competition di Miami, International Grieg Competition di Oslo, Grand Prize al XIV International Piano Duo Competition di Tokyo, I° Premio al XIXX Concorso Internazionale Valentino Bucchi, Rubinstein Competition di Mosca e molti altri, i fratelli De Stefano hanno avviato la stagione concertistica nella loro Palmi incantando il pubblico.

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approvato i tre progetti presentati dalla giunta comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, nell’ambito del programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare. Si tratta di attività che, per un ammontare complessivo di 45 milioni, cambieranno il volto di quartieri importantissimi della città: Arghillà nord, Modena-Ciccarello e Reggio Sud-Gebbione.

Ogni progetto ha un'identità precisa ed è finanziato per 15 milioni di euro ciascuno. Un piano ambizioso, presentato nelle scorse settimane dagli assessori alla Pianificazione, ai Lavori Pubblici ed al Patrimonio Comunale, Mariangela Cama, Giovanni Muraca e Rocco Albenese che, seguendo gli indirizzi indicati dal primo cittadino, hanno parlato di un programma nato immaginando la “Città in un quarto d’ora” ideata dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, e rilanciata dal Comune di Milano.

"A M.E.N.O. C.H.E." è l’intervento che interessa Arghillà. «L’acronimo – hanno detto i delegati di giunta – sta per “A Mali Estremi…Nuova Organizzazione di Comunità in Habitat Essenziali” ed esprime appieno la filosofia di un piano di valorizzazione ecologica urbana, welfare comunitario e servizi essenziali dove cittadini, istituzioni, società civile, profit e non profit si possono alleare, tramite nuove azioni collaborative, per attivare e fruire di nuovi servizi». L’intervento mira a trasformare un ghetto urbano in laboratorio sperimentale di buone prassi, attraverso azioni rigeneranti per riqualificare il quartiere e rendere la comunità protagonista. Previsti, dunque, l’ammodernamento di 50 alloggi di residenza pubblica, attualmente in condizioni di estremo degrado, attraverso soluzioni di messa in sicurezza, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche, nonché la realizzazione di orti domestici e playground negli spazi comuni di pertinenza. Il progetto contempla, anche, la realizzazione di impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici per i fabbisogni condominiali e soluzioni per il riuso delle acque piovane e usate, da riutilizzare per scopi irrigui negli orti domestici e a fini antincendio. È contemplata, ancora, la riqualificazione delle parti comuni degli edifici al piano terra da destinare alle “Officine di Comunità”, spazi attrezzati per i servizi socio culturali ed attività economiche-produttive e commerciali di prossimità. Verranno ripristinati gli spazi pubblici dismessi o degradati, spesso ridotti a discariche urbane, mediante la realizzazione di piazza d’acqua, nonché la rigenerazione delle infrastrutture viarie principali con boulevard e frutteti urbani. Il parco di Ecolandia, invece, ospiterà laboratori educativi e didattici di “scuola all’aperto in tutti i settori” per contrastare il rischio di povertà educativa, combattere la privazione della possibilità di apprendere, sperimentare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni dei giovani del quartiere. Inoltre, è stato programmato il recupero delle antiche infermerie militari, edifici dismessi da oltre un secolo, per realizzare spazi di formazione e ospitalità per fasce meno abbienti.
Il progetto “E.S.S.E.R.E.” (Equità Sociale, Sostenibilità Ecologica Residenziale), invece, riguarda il rione Modena-Ciccarello da rendere accessibile, sicuro, inclusivo, sostenibile e resiliente sotto il profilo dell’equità sociale e culturale, del benessere personale e abitativo e dell’innovazione tecnologica.

Qui si punta a rigenerare gli edifici di residenza pubblica cosiddetti “Vele” ed a riqualificare l’area dell’ex Polveriera attraverso il recupero di un fortino militare di grande valore storico, architettonico e paesaggistico e di immobili dismessi creando, oltretutto, un sistema di orti urbani e giardini tematici finalizzati all’integrazione sociale per persone che vivono in condizioni di disagio sociale. Verrà, così, garantito un sostegno a persone che vivono in condizioni di povertà attraverso una possibilità di occupazione nell’ambito della gestione del bene. Il Comune, dunque, punta a «riqualificare il quartiere attraverso attività culturali, con la creazione di un teatro/museo all’aperto, di un centro per artisti e di un percorso ludico-didattico che avvicinare i giovani alla cultura della legalità, alla cultura agricola ed alla sostenibilità ambientale. Il tutto articolato con vari laboratori formativi che accompagnino gli studenti per tutto il percorso di conoscenza.

Infine, c’è “R.E.G.I.A.: Rigenerazione Ecologica Grandi Interventi Ambientali – Masterplan Reggio Sud”, il piano rivolto alla trasformazione della zona Reggio Sud-Gebbione con la ristrutturazione urbana dell’area dell’ex Deposito di legnami delle Ferrovie e delle infrastrutture verdi di connessione, la riqualificazione di Piazza della Pace mediante la realizzazione di una Watersquare, interventi di potenziamento degli impianti sportivi e la creazione di un parco fluviale lungo le sponde del Torrente Calopinace. Dai beni dismessi dalle Ferrovie ed acquisiti dal Comune, nascerà un “eCampus”, un centro didattico-formativo residenziale ad alta rilevanza ecologica. Piazza della Pace, poi, diventerà uno spazio strategico di socialità, con un sistema di verde pubblico che si snoderà lungo l’asse Viale Galileo Galilei-Viale Aldo Moro, il Viale Messina e Largo Botteghelle. L’area del Torrente Calopinace, sarà trasformata in un boulevard con la riqualificazione del verde e la risoluzione dei nodi strategici del reticolo viario principale (connessioni Via Sbarre, Viale Calabria, Viale Galileo Galilei-Corso Garibaldi, Parco Lineare Sud-Lungomare Falcomatà) ed una sezione che contempli la ciclopedonalità, oltre a prevedere la realizzazione di playground.
«La città cambia», ha commentato il sindaco Giuseppe Falcomatà aggiungendo: «Stiamo raccogliendo i frutti di un fitto lavoro di programmazione che, in questi anni, è stato indispensabile per recuperare un gap consistente col resto del Paese. Reggio si appresta a diventare una realtà sempre più moderna, al passo con le sfide imposte dai ritmi frenetici dei nuovi tempi. La città si candida, sempre più, ad essere baricentro nel Mediterraneo, punto di riferimento per turisti attraverso la realizzazione di opere come il Museo del Mare e, come in questo caso, con progetti comcepiti per il miglioramento sostanziale dei luoghi e della qualità della vita dei propri cittadini. Gli interventi messi in campo e promossi a pieni voti dal Mit, dimostrano la bontà di un’azione ammnistrativa volta ad efficientare l’assetto urbanistico e viario rivoluzionando il concetto stesso di quartiere fino ad oggi comunemente conosciuto».

«Sono programmi innovativi – ha concluso il sindaco – che rappresentano un passo in avanti verso il futuro. Fortissimo, infatti, sarà l’impatto sociale, ecologico, economico e produttivo di un territorio che ha l’impellente necessità di riemerge soprattutto dopo i mesi difficili scanditi dalla pandemia. Oggi guardiamo ancora con più ottimismo e fiducia ad un domani mai come adesso ricco di speranza per ogni reggino».

“Non è semplicemente museo del mare ma un centro delle culture del Mediterraneo. Simbolo di una storia che rappresenta un intero territorio, crocevia di culture e contaminazioni di cui noi oggi siamo il risultato”. Con queste parole il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha tratto le conclusioni della tre giorni di lavoro politico amministrativo che si è svolta a Palazzo San Giorgio sul Museo del Mare, la grande opera inserita dal governo tra i 14 progetti strategici del Piano per i Grandi attrattori culturali con uno stanziamento di 53 milioni. Presenti in conferenza stampa anche l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Muraca, i progettisti Gianni Artuso e Filippo Innocenti, il dirigente comunale settore Lavori pubblici, Demetrio Beatino e il rup Giuseppe Melchini.

“Un Museo del Mare – ha poi aggiunto il primo cittadino – che restituisce alla storia tutto ciò che la storia ci ha consegnato nel corso dei secoli. Ma le nostre radici millenarie non sono un semplice esercizio di stile, semmai la porta d’accesso verso il futuro, partendo da ciò che siamo stati e da ciò che siamo. In altre parole, un centro attrattivo per tutte le culture del Mediterraneo. Per questo non bisogna banalizzare l’importanza e la portata di questa opera. E di questo abbiamo acquisito piena consapevolezza proprio nel corso di questa tre giorni. In tal senso voglio ringraziare i progettisti Artuso e Innocenti, i responsabili degli uffici tecnici, Beatino e Melchini, tutti gli assessori e consiglieri che hanno partecipato, ma anche tutti coloro che hanno offerto un contributo professionale in termini di idee e proposte, ETT Solutions rispetto agli allestimenti museali, i gestori dell’Acquario di Genova, il direttore del Museo Archeologico Nazionale Malacrino”.

Naturalmente, ha poi rimarcato Falcomatà, “abbiamo anche approfondito aspetti tecnici fondamentali per lavorare sul cronoprogramma degli interventi propedeutici all’avvio della progettazione e poi esecuzione lavori. Vogliamo ragionare da subito sull’utilizzo del museo del mare e quindi tutte queste fasi andranno di pari passo rispetto al processo gestionale. Anche con riferimento all’opportunità di realizzare un Acquario che in realtà è qualcosa di ben più complesso, ovvero un centro studi di biologia marina, aperto al confronto con il mondo dell’università e quindi un luogo per l’approfondimento, lo studio, la formazione e la verifica nell’ambito di percorsi scientifici di alto profilo. Intorno a opere strategiche di questa caratura – ha poi concluso il Sindaco Falcomatà - tante città nel mondo hanno costruito importanti e duraturi percorsi di crescita, pensiamo, solo per fare un esempio, a Bilbao e all’impatto generato dal Guggenheim Museum. E questa per noi può essere un’occasione centrale e cruciale per il nostro futuro, nel quadro della fase di “rinascimento” che sta attraversando l’intero sistema paese. Un’occasione che dovrà vedere partecipe la comunità cittadina nell’ambito della fase di ascolto e confronto che da oggi si apre intorno al Museo del Mare”.

Di una tre giorni utilissima ha parlato l’assessore Muraca, “in cui si sono stabilite e avviate interazioni e relazioni concrete con interlocutori e organismi internazionali ed esperti di settore che possono svolgere un ruolo decisivo in questa grande sfida. Abbiamo le idee molto chiare, anche sul fronte gestionale rispetto ad un Museo del Mare che non sarà un contenitore vuoto, ma un luogo simbolo e di forte richiamo culturale, sociale e scientifico nel cuore del Mediterraneo”. Un’opera importante e complessa hanno poi spiegato Artuso e Innocenti, “destinata a stravolgere in positivo il volto della città e non solo in termini architettonici e urbanistici ma, soprattutto, sotto il profilo dell’immagine complessiva di Reggio. E il coinvolgimento di professionalità di primissimo piano, va in questa direzione. Ma sarà anche fondamentale l’impegno e la condivisione da parte di tutti, dall’amministrazione a tutte le energie sociali del territorio”. I tavoli di lavoro hanno confermato il peso e l’incidenza che quest’opera può avere in termini attrattivi, hanno infine rimarcato Beatino e Melchini, “nel quadro di attività e servizi connessi al Museo del Mare che potranno vivere di vita propria consentendo dei costi di gestione sostenibili nel lungo periodo. E abbiamo potuto verificare che tali condizioni ci sono tutte”.


 

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