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Aperto ufficialmente l’anno giubilare camilliano

Messa Bucchianico

 

Anche Papa Francesco, recitando l’Angelus dal Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, ha voluto ricordare San Camillo de Lellis, di cui si è aperto lo scorso 14 luglio l’anno giubilare per il quarto centenario della morte. “Un uomo che ha vissuto pienamente il Vangelo del buon samaritano – ha detto il Pontefice - è il Santo che ricordiamo oggi: san Camillo de Lellis, fondatore dei Ministri degli Infermi, patrono dei malati e degli operatori sanitari. San Camillo morì il 14 luglio 1614: proprio oggi si apre il suo quarto centenario, che culminerà tra un anno. Saluto con grande affetto tutti i figli e le figlie spirituali di san Camillo, che vivono il suo carisma di carità a contatto quotidiano con i malati. Siate come lui buoni samaritani! E anche ai medici, agli infermieri e a coloro che lavorano negli ospedali e nelle case di cura, auguro di essere animati dallo stesso spirito. Affidiamo questa intenzione all’intercessione di Maria Santissima”.

Tutto il mondo camilliano ha celebrato la solennità liturgica del Santo, con gli occhi rivolti alla sua città natale: Bucchianico, in provincia di Chieti. Da qui, in diretta nazionale su Rai Uno, è stata trasmessa una santa messa presieduta da mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto. La celebrazione ha permesso anche ai sofferenti e ai malati di unirsi idealmente alla festa per l’apertura dell’anno giubilare, per cui papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria.

Nel corso della sua omelia, mons. Forte ha ripercorso la storia di San Camillo, che “da soldato appassionato si aprì al pentimento, diventando il buon samaritano capace di guardare con occhi aperti il dolore degli altri”. Riflettendo sulla frase di un francescano - “Dio è tutto, il resto è nulla” – Camillo “abbandonò la sua vita errabonda e iniziò a servire i fratelli, riconoscendo in loro il volto di Gesù Cristo”. Egli “mise al centro dell’impegno sanitario la dignità della persona umana, invitando all’attenzione verso i deboli e i malati”.

Ricordando le parole di San Camillo - “Signore, vorrei avere infiniti cuori per amarti. La tua grazia mi dia affetto materno verso il mio prossimo” - l’arcivescovo di Chieti-Vasto ha esortato i fedeli a seguire il suo esempio, “per realizzare una vera conversione dei cuori”.

Mons. Forte ha sottolineato anche la gioia di Bucchianico per la notizia giunta nei giorni scorsi, secondo cui il giovane Nicola d’Onofrio, figlio della spiritualità camilliana, è stato dichiarato venerabile da papa Francesco. D’Onofrio, il cui corpo riposa nella cripta del santuario di San Camillo a Bucchianico, sarà il primo beato d’Abruzzo.

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