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Passi avanti della Grecia, ma ancora l'accordo non c'è

Per la Grecia si avvicina il giorno più lungo, quello che potrebbe passare alla storia come il Default-Day, cioè il momento in cui Atene, non riuscendo a pagare i suoi debiti, dovrà dichiarare bancarotta. Ma in Europa si lavora per evitare un simile scenario dalle conseguenze imprevedibili e rischiose che potrebbero riportare l'Eurozona in piena crisi. Perciò la Grecia lima le sue proposte e la Commissione europea prepara un possibile compromesso per cercare di arrivare all'Eurosummit d'emergenza di lunedì con qualcosa sul tavolo. "Tutti stiamo lavorando per dare una mano al Governo Tsipras. L'impegno europeo, tuttavia, deve essere accompagnato da uno sforzo vero di riforme che Atene può e deve fare. Noi vogliamo che la Grecia resti nell'Euro e stiamo facendo di tutto perché ciò si verifichi. Anche i greci devono, però, fare la loro parte", ha detto oggi il premier Matteo Renzi, sintetizzando gli sforzi diplomatici di queste ore coordinati dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.

Vassilis Primikiris, membro della direzione del comitato centrale di Syriza ha parlato a LaPresse della possibilità di uscita della Grecia dalla zona euro: "Siamo soli in Europa, nessun governo europeo sostiene le nostre posizioni. Nemmeno il governo Renzi è dalla nostra parte. Non si rendono conto che i nostri stessi problemi li incontrerà anche l'Italia". Primikiris ha proseguito comparando la situazione debitoria greca con quella italiana: "Il nostro deficit è risibile, al confronto. Mentre l'Italia viaggia oltre i 2 mila miliardi di euro, il nostro debito è di 320 miliardi di euro". Secondo Primikiris l'eventuale Grexit potrebbe scatenare un effetto domino che coinvolgerà altre nazioni europee: "La questione della zona euro non è una lotta fra Grecia e Germania ma riguarda tutti i paesi del sud dell'Europa. Non possono cacciarci dall'eurozona. Solo la Grecia può decidere di uscirne".

"Noi rimaniamo sulle nostre posizioni, non possiamo permettere un ulteriore impoverimento del popolo greco". Il membro della direzione del comitato centrale di Syriza, Vassilis Primikiris, ha parlato a LaPresse dell'accordo in vista fra Tsipras e Merkel sulle misure di austerità proposte dall'eurozona in meirto al possibile default greco. "La storia non finisce oggi. Merkel ci proporrà un accordo che noi valuteremo, attraverso il comitato centrale del partito, e potremmo pensare di accettare solo se non ci saranno tagli agli stipendi e alle pensioni, se vi sarà un apertura sulla questione del debito, se non spingeranno sulle privatizzazioni. Per noi è inconcepibile privatizzare porti e aeroporti, sarebbe una questione di garanzia nazionale, dato che chi controlla gli aeroporti controlla anche la nazione". Primikiris si è poi soffermato sull'eventualità del Grexit: "Non sarà la fine del mondo. Probabilmente avremo due o tre mesi difficili ma la Grecia può farcela da sola anche fuori dalla zona euro. Noi, come partito, non vogliamo uscire dall'eurozona, ma non possiamo tollerare tagli allo stato sociale, alla pubblica amministrazione, alle pensioni, alla scuola, alla sanità".Intanto oggi :

Passi avanti della Grecia, ma ancora l'accordo non c'è. "L'Eurogruppo - fa sapere il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis - si riunirà di nuovo in settimana, ci serve un accordo nei prossimi giorni. Le proposte greche sono un passo accolto con favore ma serve altro lavoro con le istituzioni."

Intanto oggi un miliardo di euro è stato prelevato dalle banche greche scrive il Financial Times in base alle prenotazioni di venerdì scorso, aggiungendo che tra venerdì e domenica ci sono stati prelievi per 2 miliardi di euro. Il quotidiano della City, citando una fonte bancaria, scrive inoltre che le banche greche hanno imposto un tetto non ufficiale di 3.000 euro al giorno ai prelievi effettuati agli sportelli.

"Visto il poco tempo che le istituzioni hanno avuto per analizzare le nuove proposte - ha chiarito il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - non abbiamo potuto dare una visione finale. Ci hanno dato una prima impressione, ora parte subito il lavoro tecnico per fare i calcoli e raggiungere un accordo in settimana".

La Bce avrebbe dato il via libera ad un aumento della liquidità d'emergenza disponibile per le banche greche di 1,3 miliardi, portando il meccanismo 'Ela' a 87,2 miliardi.

"Non c'è niente di nuovo, non abbiamo ricevuto proposte di sostanza dalla Grecia, non si può preparare un summit senza di esse" aveva detto il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble entrando all'eurogruppo. Ma Angela Merkel, parlando a Magdeburgo, e ribadendo che una decisione oggi sarà possibile sulla base di un accordo con le tre istituzioni. "Se l'intesa e la decisione su Atene non arrivano oggi - dice la Cancelliera - ci sono ancora molti giorni di tempo in questa settimana per arrivare a una decisione".

Le tre istituzioni stanno valutando una sola proposta, che è "quella che ha la firma del premier greco" Alexis Tsipras, così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, a chi chiede quale sia la proposta che si sta valutando in queste ore, per arrivare ad un accordo sulla Grecia.

Pessimista il ministro delle finanze finlandese, Alexander Stubb: "Non so se faremo un accordo, ho aspettative molto basse per la giornata".

"C'è stata un po' di confusione con le versioni delle proposte arrivate - sostiene il ministro delle Finanze irlandese Michael Noonan - la mia aspettativa è che ci riuniremo di nuovo giovedì, prima del prossimo summit".

Per il ministro spagnolo dell'economia Luis De Guindos, "un accordo oggi non è possibile".

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