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Lunedì, 14 Luglio 2025

Con l’arrivo dell’estate, per Arkè Odv si apre una stagione intensa di eventi all’aperto. Archiviate le lezioni del progetto Asso – A Scuola di Salute Orale – che tornerà con il nuovo anno scolastico – l’attenzione si sposta ora su una serie di appuntamenti dedicati alla promozione e al sostegno del progetto “Un Dentista per Amico”, che da 25 anni garantisce cure odontoiatriche gratuite ai minori in situazione di disagio socioeconomico.

Anche quest’anno Arkè sarà presente a “Vai Tranquillo!”, manifestazione in programma mercoledì 4 giugno ai Giardini a Mare di Santa Margherita Ligure, realizzata con il Comune e con la collaborazione di tutte le realtà del territorio impegnate nell'educazione alla sicurezza e alla solidarietà. Sarà l’occasione per insegnare ai bambini l’importanza di una corretta igiene orale e di sani stili di vita. Sabato 7 giugno sarà la volta del Golf Club Salerno a Magazzeno, mentre domenica 8 giugno l’appuntamento si sposterà ad Alessandria, al Golf Club Villa Carolina, ospiti dell’azienda Dab.

Nel giro di pochi giorni, grazie all'infaticabile lavoro dello staff e dei volontari dell'Associazione, il messaggio di Arkè attraverserà, quindi, gran parte del paese, dalla Liguria alla Lombardia, dalla Campania al Piemonte.

Infine, sabato 22 giugno, a Chiavari, dove Arkè è nata e gioca in casa, andrà in scena la prima tappa del circuito di tennis solidale. In occasione dell’evento verrà organizzata anche una lotteria benefica, che vedrà come primo premio una crociera Costa.

«Tra le buone pratiche di una vita sana c’è anche lo sport, e noi di Arkè siamo felici di riuscire a coniugare nei nostri eventi i valori dello sport con quelli della solidarietà e della promozione della salute – dichiara Alessandra Crovetto, Presidente di Arkè Odv – Eventi come questi ci permettono di portare avanti progetti concreti per i più piccoli, costruendo una rete di consapevolezza e aiuto che unisce territori diversi e persone generose di ogni parte d'Italia».

 

Un dossier completo con i documenti ufficiali, ma anche con fotografie, a partire dalla lettera iniziale indirizzata alla guida Statale e Politica della Grecia e di Cipro (2014) del professore di origine greca presso l’Università di Napoli (Italia), Ioannis Korinthios, con la sua proposta al Governo, al Ministero degli Esteri e alla Commissione Parlamentare Interpartitica per l’Ellenismo della Diaspora, per l’istituzione della “Giornata Mondiale della Lingua e della Cultura Greca”, è ora nelle mani di figure governative e politiche.

Il dossier documenta il ruolo determinante svolto dall’emigrazione greca durante il decennio che ha portato fino al decreto ministeriale (KYA) e alla raccomandazione del Comitato competente dell’UNESCO per la proclamazione della “Giornata della Lingua Greca” come giornata mondiale.

Secondo fonti affidabili giunte alla Panhellenic Post, l’invio dei dossier relativi, contenenti lo storico dell’intera vicenda ai parlamentari e alle autorità statali, è avvenuto per salvaguardare la paternità dell’idea e il sostegno attivo della diaspora greca, affinché non andassero persi nei festeggiamenti per la decisione dell’UNESCO.

Si ricorda che la richiesta della Grecia all’UNESCO (accompagnata dal parere positivo di 84 Paesi esteri) è stata avanzata come previsto dalla proposta di Korinthios, poiché solo questo organismo internazionale può attribuire ufficialmente il carattere di “Mondiale” alla Giornata della Lingua Greca istituzionalizzata con KYA (2017).

Rendendo a Cesare quel che è di Cesare, i rappresentanti della diaspora riconoscono e onorano il contributo dei membri del Comitato presso l’UNESCO, Giorgos Babiniotis e Giorgos Koumoutsakos, ma non accettano che venga taciuto il ruolo sia di Ioannis Korinthios che di altri attori della diaspora e del mondo ellenico, come il sostegno della Federazione Ellenica e delle Confraternite d’Italia, della Società Filellenica d’Italia, della Metropolia Greca d’Italia, dei Licei Classici italiani, di Savvas Anastasiadis, ex presidente della Commissione Parlamentare per l’Ellenismo della Diaspora, e di tutti i deputati membri della Commissione che approvarono la proposta Korinthios, nonché dei precedenti Vice Ministri per la Diaspora Greca, dei Segretari Generali e Direttori Generali della Segreteria Generale per la Diaspora Greca, dell’ex Governatore Regionale Sig. Patoulis, e in generale di tutti coloro che hanno sostenuto, promosso o mantenuto viva l’idea di Ioannis Korinthios per i tre anni fino alla KYA (2017) e per i successivi sette anni fino all’UNESCO (2025).

Infine, si ricordava che rimane una richiesta costante della diaspora l’inclusione, nella Giornata Mondiale, anche della Cultura Greca, come era nell’ispirazione originaria di Ioannis Korinthios:
“Giornata Mondiale della Lingua e della Cultura Greca”.

Alcuni sacerdoti e educatori, esperti in disagi giovanili legati alle dipendenze, hanno fotografato l’attuale condizione giovanile partendo dall’ascolto. Viviamo in una società caratterizzata da un forte disagio giovanile legato, in particolare, allo smarrimento di identità da parte dei nostri ragazzi. Purtroppo la realtà dei social network e di internet crea illusioni e false speranze nei giovani che credono di potersi confrontare e di poter dialogare modo fattivo e costruttivo nel mondo virtuale. Certamente la connessione multimediale, se usata in modo responsabile e coscienzioso, agevola e aiuta a creare nuove e produttive dimensioni sociali, ma purtroppo molto spesso non è così. L’età giovanile è caratterizzata da componenti e aspetti che la connotano proprio come un momento e un periodo di passaggio verso l’età adulta in cui si è disorientati e confusi dai cambiamenti che questa fase di vita comporta. Il ruolo dei sacerdoti e dei genitori è quello di sostenere e affiancare i ragazzi in questo delicato ciclo di vita amandoli, così come diceva il pedagogista Don Giovanni Bosco nella Lettera da Roma del 1884: "Non ho mai conosciuto un giovane che non avesse in sé un punto accessibile al bene, facendo leva sul quale ho ottenuto molto di più di quanto desideravo” perché "Chi sa di essere amato, ama e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani. Non basta amare i giovani: occorre che loro si accorgano di essere amati". Questo è un concetto importante di Don Bosco che vale per ogni ambito relazionale, soprattutto in ambito educativo. Come adulti, educatori, genitori e insegnanti è necessario far sentire amati i giovani affinchè si crei un rapporto di fiducia toccando così quel “punto accessibile al bene” che è in ogni cuore, anche il più indurito. In questa epoca storica, in cui tutti noi siamo sottoposti a diversi stimoli e sollecitazioni sociali, è di fondamentale importanza aiutare i ragazzi a discernere quali siano i valori fondativi e gli aspetti regolativi che caratterizzano una buona e virtuosa società, come già sosteneva il filosofo Aristotele nell’indicare il bene comune da raggiungere applicando valori di equilibrio umano. Dobbiamo far riconoscere ai ragazzi quali siano gli ambiti e le situazioni che deviano e distolgono l’agire umano dalle buone intenzioni e purtroppo portano la gioventù a perdere se stessa e la vita che è dono fondamentale e unico di Dio che, come Padre amorevole, ci ha creati liberi e uguali nelle nostre particolari differenze che ci contraddistinguono. Lo spirito che anima e guida la Chiesa contribuisce fortemente a radicare e imprimere nei giovani valori e insegnamenti che saranno utili e fondamentali per il loro sviluppo e la loro crescita serena e benefica all’interno della società. La vera e reale forma di socializzazione è quella indicata da Gesù nel Vangelo, ossia il ritrovarsi fra fratelli condividendo insieme fatti di vita e confrontandosi su aspetti e esperienze che riguardano tutti noi. Il periodo legato al Coronavirus ha lasciato in eredità una tipologia di incomunicabilità fra giovani e adulti e, proprio su questo aspetto, siamo chiamati ad intervenire per cercare di risolvere questa situazione riportando la coesione fra le persone che compongono la famiglia di individui che hanno bisogno e necessità di comunicare fra di loro. Di deriva altrettanto pericolosa sono le dipendenze che affliggono e svuotano moralmente e umanamente i giovani e che vanno da quelle legate alle droghe fino all’alcol e a ogni forma di ossessione e coazione a ripetere comportamenti abusanti e lesionistici verso se stessi e gli altri. Anche su questo aspetto la Chiesa può arginare e risolvere in modo incisivo queste problematiche creando un terreno fertile per il confronto e lo scambio reciproco di pensieri e di idee che vengono elaborate in modo virtuoso grazie agli insegnamenti che ci ha dato Gesù e la riflessione positiva che dagli stessi deriva e prende forma nella società. Nel mondo odierno è fondamentale potersi collegare in modo reale e non solo virtuale fra le persone per poter generare e far germogliare i fiori che daranno gli ottimi frutti dell’umanità voluta da Dio.          

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