Un incontro che ha suscitato notevole interesse ed entusiasmo tra i numerosi giovani, amici e militanti, è stato quello che si è svolto sabato 24 giugno 2016, nella sede di Cantiere Laboratorio, a Fronti di Lamezia Terme (CZ) ed organizzato dal movimento Gioventù Controcorrente nel giorno in cui Corneliu Zelea Codreanu (Romania 1899 – 1938) fondò la “Legione dell’Arcangelo Michele”.
Alla presentazione di Claudio Talarico, che ha spiegato quali sono le idee fondanti di Gioventù Controcorrente ed il suo legame profondo di valori con il Movimento Legionario di Codreanu, è seguito l’intervento di Ettore Scaramuzzino, responsabile del movimento giovanile di Cantiere Laboratorio che si è soffermato sulla meditazione delle tre prove legionarie, “il monte della sofferenza”, “la selva delle fiere selvagge” e “la palude dello scoramento”, superate le quali si diventava membri effettivi della Legione. “Cambiare la società - ha spiegato Ettore Scaramuzzino - significa innanzitutto cambiare se stessi, vincere le paure che sono dentro di noi, la buona battaglia inizia con la formazione culturale e spirituale. L’uomo legionario è il contrario del politico moderno. L’uomo legionario è colui che sposa la causa di un servizio, di un’appartenenza che costa sacrificio e rinunce senza nulla chiedere in cambio e dove Fede, Coraggio e Sacrificio sono alla base di ogni azione per il bene della comunità”.
Ha concluso l’incontro Vittorio Gigliotti, Presidente di Cantiere Laboratorio, che ha ricordato come: “a distanza di 89 anni, i valori e lo spirito della Legione siano immutati ed a essi bisogna attingere per una vera azione politica capace di operare per il bene comune. Il politico nell’ottica di Codreanu era colui che, investito dalla nobile causa di rappresentare gli interessi di un popolo attingeva il suo agire da una fede che animava ogni militante che, attraverso il proprio sacrificio, dava a quell’impegno nobile il valore di una missione. Lo scempio politico, amministrativo, economico dei popoli, oggi non è altro che il degradarsi di quell’uomo e di quella missione che perdendo i suoi autentici contenuti di un servizio al prossimo è diventato sempre più un servire esclusivamente se stessi, economicamente e socialmente, e ad essere al servizio delle varie lobby che, con il loro potere conducono una guerra sovversiva per affermare, in nome di una democrazia sempre più totalitaria, gli pseudo-valori al posto di una tradizione che aveva nel diritto naturale il suo modo d’essere. Oggi - ha concluso Gigliotti - nel marasma generalizzato che non salva nessun aspetto della vita economica, politica e sociale, non serve imprecare ed addossare colpe, non serve la saliva che sommerge il sudore. Serve solo la coscienza e l’intelligenza di comprendere che il capolinea è dietro l’angolo e che da lì bisogna ri-iniziare la salita che non può prescindere dalla formazione di uomini capaci di essere vera classe dirigente. Non badare a quello che fanno gli altri, ma impegnarsi e proseguire con umiltà il proprio percorso di crescita personale e comunitaria. Non vedere chi sono gli altri ma vedere chi siamo noi e non lasciarsi sopraffare dalla tentazione di un attivismo fine a se stesso e dalla smania di apparire”.
Erano presenti ed hanno portato il loro saluto i dirigenti e militanti di Identità Tradizionale di Catanzaro e di Fratelli d’Italia di Lamezia Terme e il Gruppo “I Giovani di Fronti”.
Alla fine dell’incontro, è scaturito un interessante dibattito tra i convenuti, prima di un rinfresco finale offerto dai dirigenti di Cantiere Laboratorio.