Una riduzione del cuneo che potrebbe portare almeno 500 euro in più ai lavoratori nel 2020, con l'impegno di arrivare poi a 1000 euro. Ma anche una 'rivoluzione' dei ticket sanitari, con il costo che sarà in base al reddito e al nucleo familiare. Secondo le agenzie di stampa,"Pagherà di più chi ha di più", spiega il ministro Roberto Speranza che sta preparando un ddl ad hoc. E in più, oltre un tetto di spesa, le cure saranno gratis. E' l'impronta 'sociale' della politica economica giallorossa, che scommette molto, per raggiungere gli obiettivi indicati nella nota al Def, su 7 miliardi di lotta all'evasione. Nel documento si mette nero su bianco che, oltre i 14 miliardi di extradeficit, la metà delle nuove risorse arriverà dall'emersione del nero e dalla caccia alle frodi del fisco.
Una cifra "fantasiosa" e "scritta sull'acqua", attaccano le opposizioni, difesa però con convinzione dall'esecutivo. Le nuove risorse (gli altri 7 miliardi arriveranno da un mix di spending review, taglio ai sussidi ambientali e altri interventi fiscali) serviranno anche al blocco integrale degli aumenti Iva per 23 miliardi.
"Ancora oggi sui giornali - fanno sapere da M5S - sentiamo parlare di 'rimodulazione' dell'IVA. Lo ribadiamo per l'ennesima volta: no a giochini e giri di parole, l'IVA non deve aumentare. Questo governo nasce su due principi fondanti: il blocco dell'iva e il taglio dei parlamentari. Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso di questo governo".
Ma nell’esecutivo secondo il giornale è scontro aperto sull’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, che in Italia è più alta rispetto alla media dei Paesi Ocse. Per evitare ulteriori aggravi per le tasche dei cittadini servono 23 miliardi che Giuseppe Conte, due giorni fa, ha assicurato di avere a disposizione. Anche perché, ammoniscono i grillini, il governo giallorosso si regge su “due principi fondanti: il blocco dell'Iva e il taglio dei parlamentari”. “Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso” dell’inedita alleanza.
Ma ad avvalorare l’ipotesi di un aumento, quantomeno parziale della tassa, è il ministro Dem per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che in un’intervista di oggi ad Avvenire è pronto a scommettere sulla “rimodulazione” dell’Iva. “Si farà, è di sinistra”, assicura al quotidiano dei vescovi. Il motivo è che “in questa imposta ci sono situazioni ingiuste”. Le elenca il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, rispondendo ai giornalisti de La Stampa. “Il dibattito innescato sull'Iva dimostra che il problema esiste – ha detto - non è ragionevole che sulle patatine fritte ci sia l'imposta al quattro per cento, o che sia al dieci quella sui prodotti da collezione”. Il numero due del dicastero di via XX Settembre ribadisce quanto messo nero su bianco nel Def: "Gli aumenti verranno sterilizzati". Ma, aggiunge che “tabù non ce ne devono essere, su nulla", compresi quelli sulla questione degli aumenti differenziati dell’Iva, sulla quale il Parlamento “è libero di discutere”.
“Questo Paese due mesi fa era sulle montagne russe, isolato dall' Europa, con lo spread stabilmente sopra i 200 punti – ha ricordato Boccia - ora c' è un governo che si carica sulle spalle l'eredità dell'Iva che gli ha lasciato Salvini, che mette mano a una manovra seria e semplice senza pensare a slogan, tweet e sondaggi, senza raccontare frottole". Intanto, però, ad attaccare il governo sull’eventualità di una rimodulazione della tassa è Confagricoltura che spiega come questa potrebbe riguardare "molti prodotti agricoli che rientrano nell'ambito di applicazione dell'aliquota ridotta”. “Un aumento per alcuni di essi – denuncia il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello - avrebbe un impatto economico recessivo per le imprese agricole, oltre che un effetto regressivo su consumi di beni essenziali".
"Nel Def c'è scritto chiaramente che gli aumenti dell'Iva saranno sterilizzati - afferma la viceministra all'Economia, Laura Castelli, in un'intervista a La Stampa - ma il dibattito innescato sull'Iva dimostra che il problema esiste. Non è ragionevole che sulle patatine fritte ci sia l'imposta al 4%. O che sia al 10 quella sui prodotti da collezione. Tabù non ce ne devono essere, su nulla. Se il Parlamento riterrà opportuno fare un dibattito durante l'iter della Finanziaria, è liberissimo". Secondo Castelli, infatti, "ci sono aliquote che devono scendere", e spiega: "nei mesi scorsi abbiamo tentato senza successo di abbassare 'imposta sugli assorbenti femminili. E' indegno che si debba pagare il 22% su un prodotto del genere". E sulla riduzione dello spazio, senza aumenti Iva, per abbassare le imposte sul lavoro dipendente, la viceministra dissente e chiarisce: "abbiamo programmato 50 miliardi di investimenti, l'inizio del taglio dei sussidi dannosi per l'ambiente, confermeremo tutti gli incentivi fiscali di riconversione degli edifici: da quello per le ristrutturazioni agli ecobonus". Quello che Castelli, invece, avrebbe voluto nella prossima manovra "è l'assegno unico per le famiglie". Che però non ci sarà perché "governare non è una cosa semplice. Gli uffici non sono riusciti ancora a raccogliere tutti i dati necessari"."Lo stiamo dicendo da settimane - conclude Castelli - basta con titoli fuorvianti e false ricostruzioni. L'Iva non si aumenta".
Di diverso parere il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, che in un'intervista ad Avvenire definisce "in malafede chi difende il contante". E per quanto riguarda le rimodulazioni Iva, "si faranno perché oggi in questa imposta ci sono situazioni ingiuste. Bisogna anche "rimettere a posto il catasto entro la legislatura, sebbene non in questa legge di bilancio, è un dovere. Chi vive a Centocelle ha il diritto di pagare in proporzione molto meno di chi vive in via Condotti. O spacciamo tutte le case come uguali? Siamo la sinistra non la destra". Secondo Boccia, anche in questo caso "accadrà quanto già avvenuto con la fatturazione elettronica: Salvini ha protestato nelle piazze con Meloni ma poi al governo l'ha mantenuta perché è una cosa giusta". Poi, aggiunge, "posso pure accettare che Salvini ora lanci slogan vuoti contro un'Iva più giusta, contro un catasto più giusto, contro l'incentivazione dei pagamenti elettronici. Lui fa così". Poi, conclude, il taglio delle tasse sul lavoro "lo faremo, gradualmente ma lo faremo".(ANSA).
I piani di rimodulazione, revisione e simili sono stati rimessi nel cassetto, e quegli incassi sostituiti dalla copertura record dell'evasione. Ma il governo non aveva mai avuto in mente aumenti secchi dell'imposta, precisa Palazzo Chigi, facendo filtrare una forte irritazione del premier, Giuseppe Conte. Al massimo si era valutata l'opportunità di una sorta di bonus-malus, con aumento dell'imposta di un punto e mezzo a chi usa il contante a fronte di un calo di 3 punti per chi paga con le carte. Incentivare la moneta elettronica rimane uno dei capisaldi della nuova lotta all'evasione, e resta sul tavolo l'idea di introdurre un sistema premiante sul modello portoghese, con meccanismi di cashback che si tradurrebbero in un'Iva più bassa sui pagamenti tracciabili. Accanto alla riduzione dell'uso del contante il faro è acceso anche sulle frodi sui crediti inesistenti e da quelle sui carburanti, da cui, secondo il viceministro all'Economia Laura Castelli, si potrebbero ricavare fino a 3 miliardi.
L'idea è di intensificare i controlli sulle pompe bianche e di agire contro il meccanismo delle società 'teste di legno', più note come cartiere, che acquistano all'estero aggirando l'imposta e poi rivendono in Italia (si pensa di eliminare la lettera d'intenti, che consente appunto agli esportatori abituali di acquistare prodotti petroliferi con Iva non imponibile e poi di rivenderli incassando l'Iva). Tante, comunque, le limature al documento, a partire dalla lista dei ddl collegati, nella quale non comparirà, come ha chiarito il viceministro all'Economia Antonio Misiani, la riforma del catasto che già aveva messo in allarme i proprietari di immobili.
Così come non ci dovrebbero essere sorprese per i bilanci dei Comuni, già sul piede di guerra. Quanto al taglio del cuneo, il numero due del Tesoro conferma che si dovrebbe partire a metà del prossimo anno. Le risorse saranno stanziate con la manovra (il Def indica per il 2020 2,7 miliardi, 5,4 miliardi a regime) ma l'intervento vero e proprio dovrebbe essere dettagliato con un provvedimento successivo e in tasca ai lavoratori, se la platea dovesse coincidere con chi già beneficia degli 80 euro, potrebbero arrivare 500 euro che, promette il segretario Dem Nicola Zingaretti, raddoppieranno a 1000 euro dal 2021. Nonostante le misure in favore dei lavoratori la cornice della prossima manovra non convince i sindacati, con cui pure il premier, Giuseppe Conte, si è confrontato più volte in questi mesi: "troppo debole su crescita, riforma fiscale e investimenti" dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan, mentre per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini vede finalmente imboccata "direzione giusta" ma "non basta".
Intanto "Accetto scommesse che uno dei punti che cambieranno nel nuovo decreto bis sarà che insulti, minacce, aggressioni e violenze possono essere lasciate alla soggettività del magistrato che può considerarli tenui. Ma se uno alza le mani su una divisa non esiste la tenuità del fatto...". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, in una conferenza stampa al Senato.
l deputato di Leu Stefano Fassina è rimasto ferito nel corso di una manifestazione a Roma in cui si sono verificati momenti di tensione con le forze di Polizia. Insorgono il Pd e Leu, che invitano il Viminale di fare chiarezza, e il ministro dell'Interno Luciana Luciana Lamorgese ha chiesto al capo della Polizia Franco Gabrielli di avviare gli accertamenti per capire come siano andate i fatti. Tutto è avvenuto in pochi minuti davanti alla sede di Roma Metropolitane, l'azienda pubblica che per conto del Campidoglio si occupa di tutte le funzioni connesse alla realizzazione, ampliamento, prolungamento e ammodernamento delle linee metropolitane della Capitale: nel pomeriggio i lavoratori a rischio licenziamento hanno dato vita ad un sit in per protestare contro la scelta del Comune di non ricapitalizzare la società, al quale hanno partecipato alcuni esponenti politici tra cui proprio Fassina. Che, prima di rimanere ferito, si era scagliato contro Virginia Raggi. "La sindaca - aveva spiegato Fassina - porta deliberatamente le aziende municipali verso il fallimento per privatizzarle e regalare ai soliti noti servizi essenziali e grandi profitti da attività in monopolio. Oggi in Giunta è il turno di Roma Metropolitane con conseguenti 45 esuberi".
trasportato in ospedale (verrà dimesso in serata con una diagnosi di trauma toracico), diventa rapidamente il simbolo degli "scontri tra forze dell’ordine e lavoratori". E immediata esplode la caccia all’agente. Per Federico Fornaro, capogruppo di Leu, si tratta di fatti "gravissimi". Per Orfini vanno presi "provvedimenti verso i responsabili”, mentre Nicola Frattoianni arriva addirittura a parlare di lavoratori "picchiati dalle forze dell’ordine".
Luciana Lamorgese, chiede al capo della Polizia Gabrielli di "verificare se l’intervento delle forze di polizia presenti sia stato svolto in maniera corretta e senza violazioni di legge". Ed è proprio la richiesta del Viminale a irritare gli uomini in divisa più di ogni altro attacco "esterno". C’è chi parla di "parole inaccettabili" e chi la accusa di "volersi ingraziare la politica". "Mamma mia - lamenta Andrea Cecchini, segretario di Italia Celere - Non ho parole: Lamorgese fa così solo perché è stato coinvolto un parlamentare".
Chi ha potuto parlare con alcuni degli agenti finiti nella bufera racconta al Giornale.it tutta la frustrazione per la polemica esplosa. E svela alcuni retroscena fino ad ora inediti. Innanzitutto gli insulti “indescrivibili” ricevuti dalle divise in quei frangenti. Poi alcuni particolari fondamentali: primo, i poliziotti "non sono stati violenti"; secondo, erano "disarmati e senza sfollagente"; terzo, non portavano "neppure lo scudo”. "Non abbiamo usato la forza - hanno assicurato gli agenti coinvolti ai colleghi - abbiamo solo avanzato e loro non si sono spostati. Poi a un certo punto Fassina è caduto”. Non solo. Il parlamentare "è stato anche circoscritto per evitare che si facesse male" e, riportano i poliziotti, "mentre avanzavamo diceva: ‘Lo sapete che sono un onorevole?'".
C’è un altro aspetto da tenere bene in mente. "Gli operatori avevano ricevuto un ordine dal delegato di servizio, ovvero di scortare il delegato comunale all’interno dello stabile”, spiega Cecchini. Quindi, "entrare era obbligatorio". Per portare a termine la missione, gli agenti sono stati costretti a farsi spazio tra i manifestanti, usando solo il fisico. Nessun uso della forza, tanto che Italia Celere si dice pronta a denunciare chiunque abbia parlato di "cariche". "Ieri nel torto c’era chi ha commesso una resistenza attiva contro i poliziotti", insiste Cecchini. Fassina "si è messo in mezzo e ha impedito alla polizia di adempiere al proprio lavoro. È stata resistenza attiva, che oltre ad essere un reato è soprattutto inaccettabile. Dovrebbe vergognarsi".