Il commento all’immagine, su Facebook, recita: «Ho un sogno». Il fotomontaggio mostra Matteo Salvini, con un microfono lavalier tipico delle dirette televisive, imbavagliato davanti a un drappo delle Brigate Rosse. Ostaggio dei terroristi.
"Incredibile. Questa è vera violenza. Non mi fanno paura, mi danno ancora più forza: andiamo a governare!" Così il segretario della Lega Matteo Salvini su Facebook dove ieri ha postato una foto di "vento ribelle" che ritrae Salvini imbavagliato davanti al simbolo delle brigate rosse con il commento "ho un sogno".
Il segretario della Lega specifica che il post è di «Vento ribelle», di domenica 3 dicembre. «Oggi stesso denunceremo l’autore — ha annunciato Salvini — e attendo reazioni scandalizzate come quelle dei giorni scorsi dove è stato detto tutto e il suo contrario su episodi di presunta violenza». E, riferendosi al dibattito aperto sulle fake news, oltre che sulle offese e le minacce che circolano in Rete, ha proseguito:
"Sono altrettanto sicuro - prosegue il leader della Lega Matteo Salvini - che di fronte a tante inaccettabili minacce si aprirà anche un serio dibattito sulla violenza vera e non presunta. Ovviamente mi auguro che dopo tante chiacchiere su fake news e violenza, su Facebook partano indagini vere e approfondite sull'autore di questo gesto
«A nome mio e del Pd rivolgo piena solidarietà a Matteo Salvini per il violento quanto indegno post che è apparso su Facebook. Bavagli e ricordi di un sanguinario passato terroristico sono da condannare con forza» fa sapere in una nota Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Partito Democratico: « Le autorità facciano piena luce su un gesto grave, visto che il web non può e non deve essere terreno di caccia incontrastato per sostenitori di diversi estremismi». «Solidarietà all’amico Matteo Salvini.
La violenza è sempre inaccettabile. Il web non può diventare un luogo di odio!» scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi. Francesco Pasquali, segretario regionale del Partito liberale del Lazio, pone l’accento su minacce che «non possono cadere nel vuoto» e ricorda come «nel nostro Paese la militanza politica ha avuto spesso un facile sodalizio con la violenza criminale. E le lapidi con i nomi di uomini caduti nei vigliacchi attentati delle Br sono lì a ricordarcelo. Nella speranza che quei tempi appartengano al nostro passato la politica deve sempre tenere la guardia alta».
Non è la prima volta che Salvini viene minacciato sui social network. Anche nelle piazze gli slogan e l'"accoglienza" che gli viene riservata da no global, centri sociali e antagonisti è sempre violentissima. "Sono altrettanto sicuro - prosegue - che di fronte a tante inaccettabili minacce si aprirà anche un serio dibattito sulla violenza vera e non presunta". A questo punto il leader della Lega Nord si augura che "dopo tante chiacchiere sulle fake news e la violenza su Facebook partano indagini vere e approfondite sull'autore di questo gesto".