Silvia Nocentini e il progetto musicale cross culturale di community
Silvia Nocentini, Direttrice Creativa, Manager Culturale, Social Innovator e International PR presso il progetto da lei stessa creato e gestito “NoOx Worldwide” fa sapere che: “NoOx, nell'industria musicale, mette a ponte Italia, Nuove generazioni e Africa Sub Sahariana, a partire dal Senegal e Mozambico. Mi occupo di cultura, ma soprattutto di industrie culturali e, in modo specifico, seguo il mondo dell'industria musicale: il mio si può definire, a tutti gli effetti, un lavoro di cooperazione internazionale. Sono da sempre stata appassionata di musica ricercata, del mondo dell’hip hop a 360 gradi, a partire dal lato della danza, del breakin’ (più comunemente ma erroneamente “break dance”), nata contemporaneamente alle altre discipline dell'Hip Hop, Dj'ing, Writing, Mc'ing. Ritengo che queste tipologie creative artistiche, nate all’interno di una comunità, possano veicolare valori e culture diverse in grado di valorizzare la sonorità tipica di origine in un contesto di pluralità trans-culturale. La musica rappresenta la chiave di volta per creare lavoro e per cambiare in positivo il sistema attuale fornendo innovazione sociale e interscambio culturale. La città di Genova è da sempre aperta al Mediterraneo dove i vari paesi si incontrano fra di loro così come viene rappresentato negli antichi dipinti a Palazzo Ducale. La mia passione artistica nella danza e nella musica mi ha portato a laurearmi in management di arte, cultura e eventi alla Facoltà di Firenze dandomi così la possibilità di seguire l’industria musicale come project manager di progetti di musicali di artisti afrodiscendenti iniziando a gestire il mio primo progetto con un ragazzo di origine senegalese cresciuto in Calabria, F.U.L.A. Il periodo legato al Covid e al relativo lockdown mi ha permesso di sviluppare e mettere in pratica importanti progetti in grado di costruire ponti culturali e umani fra l’Italia e il Senegal intensificando sempre di più rapporti di collaborazione e di business a vantaggio reciproco delle due realtà. Tramite la frequentazione e il lavoro con il Senegal sono riuscita a ripensare completamente e valorizzare in modo diverso il mercato musicale rivalutandolo come opportunità di scambio fra i due paesi. Nel 2021 ho fondato la mia start up srl in maniera pionieristica e avveniristica concretizzando i contatti sviluppati per contribuendo, assieme agli artisti stessi, a dare vita a una vera e propria community rappresentata dalla musica afro urban e del suo mercato in Italia tramite l’incremento del mercato musicale internazionale fra Italia e Africa Subsahariana, in particolare il Senegal. Non ho solo aumentato il management, ma sono riuscita a creare una etichetta discografica che mancava dando vita a un contenuto artistico a 360 gradi nell’arco di 5 anni grazie a una decostruzione interna e contemporanea costruzione di una community formata da diversi professionisti. Sono convinta che l’innovazione sociale debba partire dalla propria generazione di appartenenza: io ho 30 anni e ho trovato il modo di cambiare in positivo il sistema grazie alla musica, agli eventi e alla promozione culturale, fra cui la mobilità internazionale. E’ importante e fondamentale per la nostra generazione rendersi parte attiva nel sistema del mondo in cui viviamo e io, tramite la società che ho fondato, stimolo continuamente rapporti con le varie ambasciate, lavoro come project management, parlo diverse lingue per comunicare e cerco di mediare con le culture con cui la ho a che fare negli svariati contesti di origine. In Mozambico, altro territorio con cui collaboro, il capacity building in Music Management del progetto Costruire con la musica, interessa come autodefinizione e autorealizzazione degli artisti e dei professionisti, il movimento dell’industria creativa è un’opportunità nei mercati del lavoro per valorizzare il patrimonio culturale. Siamo il presente e perciò dobbiamo vivere nel presente, abbiamo bisogno ora, e non nel futuro, di identificarci e di essere rappresentati. L’industria culturale e creativa genera economia con un forte impatto e risvolto positivo all’interno della società umana. La musica crea spazi sicuri di lavoro e, insieme alla cultura, dà vita all’industria creativa che offre modelli costruttivi di identificazione sociale e di valorizzazione culturale grazie anche alle community degli artisti. Dal momento in cui gli artisti mi trasmettevano la loro musica, si creava una partnership basata su progetti di libertà artistica da cui scaturivano vere collaborazioni e scambi internazionali fondati su diversi linguaggi musicali con laboratori creativi ad effetto sorpresa in una economia circolare virtuosa. I giovani artisti africani, per esempio, hanno una forte energia creativa e rivendicano con orgoglio la propria identità patriottica che riproducono in tutta la loro arte: i progetti che porto a Genova sono improntati a questo tipo di riconoscimento e valorizzazione a livello musicale. La community è formata dai rapporti umani e sociali che, con energia e lavoro culturale, sviluppano e potenziano diverse forme di creatività artistica. Attraverso la musica ho scoperto e accolto dentro di me il mondo in una modalità di embracement, di accoglienza dell’anima che trasforma l’essere: grazie ai diversi punti di vista è possibile avviare l’arricchimento esistenziale. Il mondo musicale, i progetti afro-soul, afro-pop, afro-house, afro urban, in generale, fanno della mia professione una mediazione culturale che mi apre sempre di più verso forme di di interscambio umano profondo e proficuo per realizzare davvero la community internazionale fondata sulla collaborazione cross culturale che incrocia vari contesti e ecosistemi nel valore della giustizia comune”.