Lo sapevamo che il primo esperimento di luce elettrica è del 1858 a Lecce nel Regno delle Due Sicilie ? E che è dello stesso anno, nello stesso regno del Sud, la prima galleria ferroviaria del mondo ? E così potremmo continuare con centinaia di primati, come il primo cavo telegrafico sottomarino, il primo sismografo elettromagnetico del mondo, uno dei primi istituti ortopedici è a Napoli, la prima stazione vulcanologica è sempre di Napoli nel 1839, la prima ferrovia d’Italia e la prima stazione d’Europa, la prima illuminazione a gas di città, la prima Compagnia di Navigazione a vapore, il più progredito ospedale psichiatrico è a Palermo del 1835, la prima compagnia generale di Assicurazioni, la prima legge mondiale per la “raccolta differenziata” è del 3 maggio 1832 a Napoli con Regio Decreto numero 21, il primo battello a vapore del Mediterraneo…. Ed ancora potremmo continuare con centinaia di esempi : l’istituzione dell’Orto Botanico a Palermo nel 1795, il primo museo mineralogico del mondo del 1801, il primo ascensore d’Italia, il secondo istituto italiano per sordomuti, i primi restauri della Valle dei Templi di Agrigento, la prima legge antisismica europea, il primo teatro lirico del mondo, la prima cattedra universitaria di Astronomia nel 1735 a Napoli, la prima Accademia Navale, il primo corpo dei Pompieri…
Ma l’elenco è lunghissimo e articolato, con centinaia e centinaia di positivi primati, tutti nel Regno delle Due Sicilie, primati nel campo demografico, scientifico, sanitario, economico, scolastico, educativo, assistenziale, urbanistico, artistico, monumentale, sociale. Tutto regolarmente taciuto dalla storiografia, dalla “cultura” che ha dominato dal’Unità d’Italia a oggi. Mentre si continua a trasmettere l’idea di un “sud borbonico, simbolo di arretratezza e miseria” per meglio accampare l’idea di una unificazione voluta da potenze straniere e da una visione massonica e anticristiana.
Il grande maestro di cultura e di vita, Giovanni Cantoni, ci ha insegnato e ripetuto con forza che “chi sbaglia storia, sbaglia politica”. E gli ultimi 160 anni di politica italiana sono un susseguirsi di errori voluti, preparati, giustificati e costruiti a tavolino appunto perché nati dalla grande bugia e favola risorgimentale, che tra le tante disgrazie ha ucciso il Sud Italia e non solo, ha depredato le sue ricchezze, mortificato le sue genti e la loro dignità, impoverito quelle terre che ebbero riserve auree procapite doppie rispetto al Nord dell’Italia : 443 milioni rispetto al totale di 668 milioni di lire-oro di tutte le riserve degli Stati pre-unitari. E questi dati, ci ricorda Salvatore Carreca, autore del bel volume che raccoglie con serenità queste importanti verità nascoste sul Regno delle Due Sicilie, non sono di un filo-borbonico ottuso ma di Francesco Saverio Nitti, economista tanto unitario quanto fortemente anti-borbonico.
Il volume del ricercatore agrigentino, frutto di una encomiabile passione storica per la verità, è un viaggio nelle Due Sicilie, da Carlo di Borbone a Francesco II, dal 1735 al 1860, e fa scoprire in mirabile sintesi e con buona documentazione, tante verità occultate o semplicemente sconosciute, che costituiscono la nostra gloria e il nostro vanto umiliati. Verità che se ben conosciute e trasmesse possono costituire caparra culturale per la rinascita di un popolo che dall’invasione garibaldino-piemontese-massonica è stato privato della speranza e fatto sprofondare nella rassegnazione. Bello nel volume anche il corredo iconografico, chiara la modalità espositiva. L’agile opera ha un carattere divulgativo che rende piacevole e immediata la lettura e la trasmissione delle informazioni esposte.
Salvatore Carreca, “Viaggio tra le meraviglie delle Due Sicilie” (1735 al 1860), Editoriale il Giglio, Napoli 2018, pp.143 con rare immagini d’epoca, € 12.00.