Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Mercoledì, 15 Maggio 2024

Esodo e cladestinità verso l'Europa e guerra sul posto contro Cristiani e occidentali

Un nuovo video shock dei jihadisti filo al Qaida: quattro persone vengono decapitate con un coltello dal loro boia a volto coperto. Poi le teste vengono appoggiate sui cadaveri, mentre la sabbia del deserto si tinge di sangue. Come riferisce l ansa : E' il filmato pubblicato sul web dai jihadisti del Sinai che accusavano i quattro di essere spie del Mossad. Il video, di oltre 29 minuti, si apre con una minaccia alle "spie": "La porta del pentimento è aperta. Il nostro obiettivo non è tagliare teste ma impedire i danni ai musulmani", recita una scritta. Poi, dopo una lunga parte dedicata ai "martiri" tra le file dei jihadisti - 4 miliziani uccisi da un missile mentre si trovavano a bordo di un'auto - la scena cambia. Nove jihadisti armati, con i pickup in bella mostra, a volto coperto. Uno inizia a sciorinare le accuse contro le presunte spie: "Dio ci ha consigliato di non essere amici di ebrei e cristiani e chiunque contraddice l'ordine divino sarà come loro (ebrei e cristiani, ndr). Gli ebrei devono capire che la nazione islamica si è risvegliata, tutti i loro piani e complotti sono noti. Per voi sarà l'inferno". Il 'capo' del gruppo afferra un coltello. Spinge a terra con il piede il primo sventurato. Gli mozza la testa. Così con gli altri. Il sangue cola ovunque, le teste vengono appoggiate sui cadaveri. Il video si chiude, porta la firma delle "forze di sicurezza" di Ansar, che nel Sinai si considera alla guida di uno Stato autonomo.

Intanto I Patriarchi e i Capi delle Chiese orientali denunciano "i crimini contro l'umanità" commessi dallo Stato islamico in Iraq (Daech, in arabo) "contro i cristiani, gli yazidi e le altre minoranze". I Patriarchi sottolineano - in una dichiarazione diffusa al termine del loro incontro che si è tenuto a Bkerké in Libano - che la presenza cristiana è minacciata in diversi Paesi, in particolare in Egitto, Siria e Iraq. "I cristiani di questi Paesi sono vittime di aggressioni e di crimini odiosi, che li spingono ad emigrare a forza dai loro Paesi, dove sono cittadini originari da più di mille anni. Le società islamiche e arabe sono così private di una ricchezza umana, culturale, scientifica, economica e nazionale importante" afferma il documento riportato dall'Agenzia Fides. I Patriarchi ricordano la "grande catastrofe" che si è abbattuta sui cristiani dell'Iraq, così come sugli yazidi e sulle altre minoranze". Chiedono un intervento deciso per fermare le "azioni criminali" e fanno appello, in particolare alle istituzioni islamiche, di pronunciarsi contro il Daech e gruppi simili, che con le loro azioni "danneggiano considerevolmente l'immagine dell'Islam nel mondo".

ma l Italia e l Europa mentre da per tutto ammazzano i Cristiani da noi Crocifissi tolti in grande quantità, praticamente da Nord a Sud da Est a Ovest di questa nostra Italia, e tante piccole perline di saggezza. Come a Bolzano dove non c'è stata la canzoncina su Gesù per rispetto dei bambini musulmani. Decisione delle insegnanti della scuola materna «Casa del bosco» in vista della recita di Natale, pensando di dare un buon esempio di integrazione in un asilo, quello del quartiere di Oltrisarco, a forte presenza multietnica.

Persino le bagnine.Hanno voluto toglierci, non dico la soddisfazione di farci, eventualmente, salvare da loro ma anche quella di limitarci a guardarle

E in nome dell' islamicamente corretto a Jesolo, spiaggia, peraltro solitamente affollata di bikini e di lati A e B vari, il sindaco Valerio Zoggia, di comune accordo con la Federconsorzi, decise, giusto l'anno scorso, di toglierle di mezzo. Di stabilire che i life guard sulla spiaggia fossero soltanto uomini perché, bagnanti e anche venditori abusivi di religione musulmana non se avessero a male. O, peggio, stando alle lamentele della precedente stagione balneare, perché non si mettessero ad insultarle dato che, citiamo testualmente le parole pronunciate allora dal presidente della Federconsorzi Renato Cattai: «Ai loro occhi non godevano della necessaria autorità, perché i musulmani, per la loro cultura, non ascoltano le donne quando danno ordini o anche solo consigli».

Ma il problema del esodo dei musulmani in Europa la subiscono due Stati uno e l Italia e l altro e la Grecia,l Italia con quasi cento mila persone dal inizio del anno buttati per strade a chiedere elemosina o bracci armati della malavita,o a vendere roba falsa per le strade e le spiagge Italiane e tutti pagati al giorno dagli Italiani  con le nostre tasse e ospitati in alberghi e fanno rivolte chiedendo piu privilegi mentre i nostri connazionali sono tartassati e con stipendi e pensioni basse, ma questo e un altro discorso...

L altro Paese e la Grecia,che e stata umiliata declassata economicamente e mandata in poverta dalle varie troiche che hanno imposto i loro leggi sulla richiesta di aiuto dei Greci dal UE imponendo una pesante tassazione e licenziamenti per poter rientrare nei parametri.

Scrive il Collega Francesco De Palo sul fatto quotidiano letteralmente :  Oggi invece, al netto delle primavere arabe e della costante e irrisolta instabilità in Libia e Siria, parte dalla Turchia la nuova rotta di milioni di disperati. Dal porto di Smirne si imbarcano su motonavi di fortuna, pescherecci, gommoni di seconda mano un tempo appartenenti ai militari. Destinazione? Il Vecchio Continente, ma passando dalla Grecia giunta al collasso con due milioni di immigrati (cifre ufficiali) e con due macroelementi significativi.

Il primo riguarda l’assenza di controlli sia di terra alla frontiera settentrionale con la Turchia, sia in mare con intere isolette disabitate utilizzate dagli scafisti come basi logistiche che nel tempo sono diventate cimiteri umani. E’uno dei motivi per cui, ad esempio, in Grecia il partito neonazista di Alba dorata ha ottenuto risultati significativi alle urne, promettendo la costruzione di un muro proprio in quella striscia di terra che separa Grecia e Turchia e che di fatto non brilla per controlli e segnalazioni.

Il secondo di natura più ”commerciale“, con la notizia di diversi negozi nel quartiere di Basmas, a Smirne, che hanno messo invendita giubbotti di salvataggio ad immigrati provenienti da Iraq, Somalia e Siria in procinto di raggiungere l’Europa attraverso la Grecia. Un dato che rafforza la tesi secondo cui è la Turchia lo snodo, incontrollato e nuovo, di cui i commercianti di uomini si sono impossessati per lucrare su guerre e popoli in fuga.

E continua il collega De Palo al suo articolo : Per cui Smirne è diventato una sorta di hub per gli immigrati che vogliono attraversare illegalmente la Grecia, forte anche dei numeri che proprio da Atene provengono, con una situazione di fatto fuori controllo.

Secondo Apostolos Veizis, Capo Missione di Medici senza frontiere in Grecia “in sei anni, abbiamo effettuato più di 9.000 visite mediche all’interno dei centri di detenzione e delle stazioni di polizia dove migranti e richiedenti asilo vengono trattenuti. Ma nonostante i nostri ripetuti appelli per il miglioramento delle condizioni di detenzione e l’accesso all’assistenza sanitaria per i migranti, abbiamo visto solo piccoli cambiamenti mentre la situazione generale continua a peggiorare.”

E un problema che non puo affrontare da sola la Grecia e neanche l Italia che e cinque volte piu grande della Grecia, va affrontato come Unione Europea va affrontato come Stato Europeo e non come singoli Stati,no possiamo esser Europei sui debiti e sui parametri e assenti sulle questioni grandi come e questa esodo di cladestini in Europa,perche tra i due milioni stranieri in Grecia e altretanto in Italia o non so dove ..insieme alle brave persone ..ci sono persone malate di diverse malattie o fanatici di tendenze terroristiche..ed e una piaga incontrollabile.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI