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Tra le meraviglie del barocco e le stradine suggestive di Ragusa Ibla, si è sviluppata la straordinaria 28esima edizione di Ibla Buskers, la festa degli artisti di strada. Con più di 70 spettacoli in tre giorni e decine e decine di artisti provenienti da varie parti del mondo, il festival è tornato ad attirare ancora una volta migliaia di spettatori che, nelle diverse location, si sono sistemati in cerchio per assistere alle varie performance. Boom di presenze sabato e domenica anche grazie ad un clima favorevole che ha attirato migliaia di spettatori da tutta la Sicilia, ma anche da altre parti d'Italia. Turisti provenienti da lontano, inclusi spagnoli, americani e francesi, hanno affollato le strade di Ragusa Ibla per essere parte di questa magica esperienza. Un aspetto centrale dell’edizione numero 28, è stato il “Focus” dedicato quest’anno al palo cinese, una disciplina in cui forza, concentrazione e arte si fondono per esprimere emozioni. Sono stati Alexandre Duran, Laia Planel Viladrich e Vittorio Catelli a catalizzare l’attenzione per questa disciplina molto particolare. Tra i progetti speciali grande interesse per il “Flash” che porta insieme vari artisti di discipline diverse a creare una produzione esclusiva che nasce proprio durante i giorni del festival. Protagonisti sono stati Booardih, Sirje Tolonen, Selma Hellman, Lorena Menade e Daniel Lovera Bautista, tra hula hoops, musica, corda volante, cinghie, tessuti aerei. Ieri è stata la giornata conclusiva del festival con un crescendo di spettacoli coinvolgenti, fin da metà pomeriggio, che si sono sviluppati dai giardini iblei alla Palestra di Santa Maria la Nova (da segnalare il duo Kaos con i loro numeri sulla bicicletta e Mr. Dyvinetz con la ruota cyr, da Piazza Duomo a Piazza Marini, quest’ultima riscoperta come luogo di aggregazione. L’edizione 2023 si è conclusa presso l’ex Distretto Militare, con il "Gran Galà dei Saluti" condotto dal direttore artistico Salvo Frasca, con la colonna sonora live di Luigi “Lullo” Mosso e il suo teatro musicale e a cui hanno partecipato tutti gli artisti di questa edizione di Ibla Buskers proponendo ciascuno una riduzione delle proprie esibizioni. Tra loro Rasid Nikolic, maestro delle marionette, il Circo Bipolar, con il suo mix esplosivo di circo e teatro di strada, Andrea Menozzi e il suo teatro fisico, la Barcelona Kino Orchestra con la varietà di stili musicali da tutto il mondo, Damien e le sue storie coinvolgenti, gli acrobati Los Colgados, Mariano Guz e le sue magiche ed enormi bolle di sapone, i divertentissimi Papito e Mr. Jones, gli artisti del Circo Ramingo, la musica di Amir Project e gli straordinari tamburelli del maestro Peppe Leone. Il festival ha scelto di mettere al centro dei suoi sforzi la rigenerazione urbana del quartiere Fiumicello, noto anche come il quartiere dello Spirito Santo. Questa zona, ricca di storia e di importanza culturale, è il prolungamento naturale del Parco Urbano della Vallata di Santa Domenica di Ragusa Superiore e del corso d'acqua che attraversa la città. Per riportare l'attenzione su questa preziosa area, il festival ha ospitato performance artistiche mozzafiato, installazioni uniche, attività coinvolgenti per i più giovani e spettacoli sorprendenti. In questa zona anche la Kids Circus Zone a cura di Lou See e Pata Tina con laboratori per bambini e ragazzi. Come sempre il festival è promosso dall’associazione Edrisi, guidata da Ciccio Pinna (che con Frasca cura la direzione artistica) e Antonio La Cognata (direzione organizzativa) e da un nutrito team di volontari che si spendono da mesi per l’organizzazione perfetta della manifestazione con il sostegno del Comune di Ragusa e il supporto di vari sponsor privati. Per rendere l'evento ancora più accessibile, il servizio "BuskersBUS" ha offerto corse speciali da e per l'evento, collegando agevolmente Ragusa Superiore con Ragusa Ibla grazie alla collaborazione sinergica con Sais Trasporti che ha facilitato gli spostamenti degli spettatori tramite sette bus navetta. Interessante e riuscita anche la collaborazione con gli sponsor tecnici della mobilità, Elerent con i monopattini elettrici e Innova Move per le moto elettriche, che hanno permesso i microspostamenti da una parte all’altra del quartiere. Ringraziamenti per il supporto fornito vanno alle forze dell’ordine e alla protezione civile. Per rivivere l'atmosfera magica di Ibla Buskers, foto e video sui canali social e sul sito web ufficiale www.iblabuskers.it

Spettacolari i fuochi pirotecnici di ieri sera, molto dopo mezzanotte, che hanno concluso i solenni festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, patrono e protettore di Monterosso Almo. Tutta la città si è stretta attorno al simulacro del precursore, dando testimonianza della propria devozione per questa figura carismatica. Ieri sera, alla Facciata, il tradizionale rientro della processione con il simulacro del santo patrono portato a spalla dai fedeli. E, quindi, a seguire, la riflessione dettata dal vescovo, mons. Giuseppe La Placa, che è voluto rimanere sino a tardi ad ammirare l’entusiasmo dei devoti locali nei confronti della figura del Battista, tra l’altro patrono anche della diocesi Ragusa. Subito dopo ha preso il via lo spettacolare trattenimento piromusicale curato dalla ditta La Rosa International Fireworks di Bagheria. Insomma, tutto è riuscito per il meglio nel contesto di una manifestazione religiosa che arriva dritta al cuore dei monterossani i quali, non a caso, hanno partecipato in massa alle fasi clou delle celebrazioni. L’impresa ecologica Busso Sebastiano, la ditta che gestisce il servizio di igiene ambientale in paese, si è occupata di effettuare un’azione di pulizia straordinaria per garantire il pieno ripristino dei luoghi interessati dalla festa e dal passaggio della processione. Prima della seconda uscita della giornata e della conseguente processione per le vie del paese, c’era stata la celebrazione eucaristica presieduta dal sacerdote Roberto Asta, vicario generale della diocesi. Nel pomeriggio, inoltre, si era tenuta la tradizionale cena che, anche in questo caso, come gli altri appuntamenti della giornata, aveva fatto registrare una notevole partecipazione di pubblico. Soddisfazione da parte del parroco, don Giuseppe Antoci, e dei componenti del comitato dei festeggiamenti per la piena riuscita delle iniziative inserite nel calendario delle celebrazioni. Molto seguita, in mattinata, la solenne celebrazione eucaristica presieduta, anche in questo caso, dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, a cui ha fatto seguito la tradizionale “Nisciuta” del simulacro del santo patrono tra squilli di trombe, lancio di una moltitudine di ‘nzaiarieddi e spettacoli pirotecnici. Un altro momento molto spettacolare che i presenti hanno seguito con grande attenzione e trepidazione. Dopo mezzanotte, quindi, si è consumato il rientro della processione e la reposizione del simulacro del santo patrono sull’altare maggiore.

E’ andata in archivio, con il grandioso spettacolo pirotecnico iniziato all’1,30 della notte appena trascorsa, una delle edizioni dei solenni festeggiamenti di San Bartolomeo, patrono principale di Giarratana, più bella di sempre. E’ stata, quella di ieri, una giornata non solo ricca di appuntamenti ma caratterizzata da momenti molto suggestivi che hanno contribuito a rafforzare ancora di più l’identità di un popolo che si è stretto in maniera compatta attorno al proprio santo Patrono. Ma non solo. La presenza di un numero imponente di visitatori, come non si registrava ormai da anni, testimonia circa il fatto che le scelte compiute dal comitato, con la supervisione del parroco, il sacerdote Francesco Mallemi, sono indirizzate a far sì che questa devozione possa estendersi il più possibile oltre i confini cittadini. Spettacolare, ieri a tarda notte, dopo la processione serale, il rientro del simulacro, non prima del panegirico dello stesso parroco che, alla presenza del sindaco, Lino Giaquinta, ha inteso rimarcare quanto la collettività di Giarratana sia chiamata a identificarsi con il proprio Patrono che ha voluto testimoniare la verità a discapito della propria vita. Una identificazione che può avvenire attraverso le cose più semplici, rendendo testimonianza di attenzione nei confronti di chi ci sta vicino e che ha bisogno di sostegno. Durante la processione serale, un altro momento spettacolare è stato rappresentato dall’intrattenimento piromusicale in piazza Grande che, curato dalla ditta Zio Piro di Gianni Vaccalluzzo di Belpasso, ha lasciato tutti i presenti a bocca aperta con l’esecuzione di fuochi pirotecnici a tempo di musica. In serata, inoltre, dalla chiesa Madre, lo storico stendardo, accompagnato dal corpo bandistico Gioacchino Rossini di Pedalino, aveva raggiunto la processione al suo arrivo presso la chiesetta della Madonna delle Grazie. Per non aggiungere altro sulla spettacolare “Sciuta” della mattina che aveva già lasciato intendere che la giornata sarebbe andata avanti sotto il segno di iniziative, come in effetti è stato, con una marcia in più rispetto agli anni precedenti. Il momento finale la riposizione del simulacro nella nicchia centrale dell’altare maggiore della chiesa a lui dedicata, la stessa che lo ospita tutto l’anno. Al termine, il parroco e il comitato hanno ringraziato tutti coloro che hanno collaborato per la perfetta riuscita di una festa molto impegnativa e che ha dimostrato di essere sempre più diventata un momento di aggregazione per devoti, fedeli e visitatori provenienti da ogni dove.

 

 

 

 

Una devozione senza fine. E’ quella tornata a perpetuarsi ieri sera quando fedeli e soprattutto devoti hanno assistito al tradizionale appuntamento dell’uscita del simulacro del patrono San Vito dalla chiesa Madre di piazza Duomo a Chiaramonte Gulfi. Un rito antico, a conclusione dei solenni festeggiamenti, tornato a rivivere con sempre maggiore forza. Un rito, dopo la santa messa presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, tenuto in onore del simulacro del martire giovinetto, salutato da grida di giubilo e acclamanti, provenienti da tutti coloro che hanno avuto modo di esprimere, attraverso la gioia e la letizia, l’attaccamento al santo. Il simulacro, su un mezzo motorizzato, è stato portato in processione accompagnato dalle marce sinfoniche delle bande cittadine. Il suggestivo corteo, con il clero cittadino, i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, ha preso il via dal cuore del centro storico ed è andato avanti snodandosi tra le suggestive viuzze di Chiaramonte Gulfi. Come da tradizione ormai immemore, la statua del Patrono è stata portata in visita nelle chiese di San Giovanni Battista, San Filippo e Santissimo Salvatore. Ad ogni sosta, un momento di preghiera. In piazza Duomo, poi, il tradizionale messaggio di fede, dopo la benedizione della città con la reliquia di San Vito, in cui sono state messe in luce le peculiarità della figura del santo, molto apprezzate tra i cristiani per la valenza del messaggio, legato alle fede e alla solidarietà, che il martire ha inteso trasmettere. A tarda notte, poi, al piazzale San Vito, il rientro del simulacro del santo patrono nella sua chiesa a cu ha fatto seguito lo spettacolo pirotecnico applaudito dai presenti. Il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, con il presidente sezionale di Chiaramonte, Danilo Scollo, che si sono occupati di supportare la comunicazione esterna delle celebrazioni con l’obiettivo di fare in modo che la festa potesse essere sempre più conosciuta oltre i confini cittadini, dicono: “Si è chiusa una bella edizione della festa, caratterizzata da grande semplicità ma allo stesso tempo molto intensa. Meglio non si poteva sperare”.

 

 

 

Il DonnaFugata Film Festival, giunto con orgoglio alla sua 15esima edizione, ha regalato una cascata di emozioni e spettacoli mozzafiato. Il richiamo del cinema, dell'arte e della cultura ha affascinato il pubblico, trasformando il Castello di Donnafugata a Ragusa in un'incantevole spazio di creatività e ispirazione. L'evento, che si è concluso sabato 12 agosto per la sua prima parte, ha dato vita a una straordinaria esperienza che continuerà a Comiso, nel cortile della Fondazione Bufalino, dal 21 al 29 settembre. In un'atmosfera carica di aspettative, il festival ha aperto le sue porte a una variegata schiera di ospiti: dallo sceneggiatore e regista Enzo Monteleone ("Mediterraneo", "Il capo dei capi") alla pluripremiata montatrice Cecilia Zanuso ("Pasolini, un delitto italiano", "Il capitale umano"); dall'attrice Eleonora Giovanardi ("Quo vado", "Evelyne tra le nuvole") all'attore e doppiatore Luca Biagini (voce di John Malkovich, Michael Keaton, Colin Firth, dr. House); da Giorgio Glaviano, presidente di Writers Guild Italia, il sindacato degli sceneggiatori italiani, allo scrittore e giornalista Ugo Barbara. Fino agli attori, registi e sceneggiatori Ricky Tognazzi e Simona Izzo, una coppia non solo dietro le quinte, ma anche nella vita, che ha trascorso diverse serate al festival, regalandosi ai fan sempre con grande garbo e generosità. Questi artisti eclettici hanno piacevolmente intrattenuto il pubblico con discorsi appassionati sui loro film e sul mondo del cinema nel suo complesso, senza lesinare divertenti incursioni nel privato. La serata di chiusura al Castello è stata un affascinante culmine di emozioni. Ha avuto inizio con un sentito omaggio a Massimo Troisi, celebrato attraverso la presentazione del libro del nipote del grande comico, Stefano Veneruso. L'evento ha poi offerto un toccante tributo al talento di Ugo Tognazzi, indimenticabile attore e regista, grazie al personale e intimo ricordo di Ricky Tognazzi e Simona Izzo. Ancora una volta, il festival ha dimostrato la sua capacità di intrecciare il passato, il presente e il futuro del cinema, onorando le icone che hanno plasmato l'arte cinematografica. Uno dei momenti più attesi e partecipati è stato il concerto "Note da Oscar" dei Chroma Ensemble, un'esperienza sonora e visiva in cui i talentuosi musicisti guidati dal maestro Marco Cascone hanno eseguito alcune delle più belle colonne sonore, tratte da film celeberrimi. L'esecuzione impeccabile e coinvolgente ha trasportato il pubblico e gli ospiti in un viaggio attraverso le emozioni e la storia del cinema. I quattro schermi sotto le stelle, che hanno trasformato il Castello in una vera e propria multisala a cielo aperto, hanno ospitato una selezione di film iconici che ha catturato l'immaginazione degli spettatori. Dai classici come "Ritorno al futuro" e "Amici miei" fino alle risate scatenate da "Altrimenti ci arrabbiamo" e all'incanto di "Fantasia" di Walt Disney, ogni film ha aggiunto un tassello a questo grande affresco  cinematografico. La prima parte del festival, appena conclusa, è stata segnata da un record assoluto di partecipazione e affluenza di pubblico, che ha confermato l'attrattiva e l'impatto del DonnaFugata Film Festival sulla comunità e sugli appassionati di cinema. "È stata una celebrazione straordinaria dell'arte e della cultura, capace di ricordare al pubblico la forza travolgente dell'esperienza cinematografica come luogo del sogno, della riflessione e della condivisione", ha dichiarato il direttore artistico Andrea Traina, incantato dalla passione e dalla dedizione di tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. Va ricordato che il festival è stato fondato da Salvatore Schembari e che quest'anno ha avuto l'onore di ospitare come guest director un grande professionista, dallo spiccato valore umano, come Enzo Monteleone. Il DonnaFugata Film Festival ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di unire l'arte cinematografica con la bellezza di luoghi suggestivi, creando un connubio unico di emozioni, cultura e divertimento. Dopo questo successo travolgente, l'attesa per la seconda parte a Comiso è ormai palpabile. Il festival è un tributo al cinema in tutte le sue sfaccettature, una celebrazione di storie, passioni e visioni che rendono questa forma d'arte così preziosa e indimenticabile.

 

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