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Giovedì, 06 Novembre 2025

Il ceviche, che celebra il primo anno dal suo riconoscimento da parte dell'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità e icona della cucina peruviana è stato il protagonista della recente MasterClass "Ceviche Peruviano: Un tesoro gastronomico del Perù" . Evento che si è svolto presso la Residenza Ufficiale del Perù a Roma e organizzato dall'Ambasciata del Perù in Italia che ha celebrato questo piatto unico, simbolo di tradizione e innovazione.
Il ceviche, frequentemente citato tra i migliori piatti del mondo da Taste Atlas, è molto più di una semplice ricetta: è una celebrazione della ricca biodiversità marina del Perù e dell'arte culinaria tramandata attraverso le generazioni. Non è stato riconosciuto solo come un piatto, ma anche come un sistema culinario complesso che include i processi, le tecniche, le conoscenze e le tradizioni legate alla sua preparazione, rappresentando rispetto per l’ambiente, sostenibilità e preservazione culturale.
Un evento sensoriale tra gusto e cultura, la Masterclass, un tasting & showcooking interattivo, è stata una ricca occasione di scambio culturale. Rivolta agli studenti delle prestigiose scuole di cucina “Gambero Rosso Academy” e “A Tavola con lo Chef”, ha offerto tecniche e racconti sull’origine ed evoluzione del piatto, grazie a tre prestigiosi Chef che rappresentano casi di successo dell’alta gastronomia peruviana in Italia.


Chef Francys Salazar, dei ristoranti Sevi Prato e Sevi Firenze (quest’ultimo inserito nella Guida Gambero Rosso e tra i 100 ristoranti più innovativi secondo Forbes), ha presentato il ceviche fusion. La Chef Elsa Javier, Training Director del Programma Ninakilla, social catering che sostiene donne migranti in disoccupazione, formando gratuitamente in alta gastronomia, nutrizione, innovazione, sostenibilità e autoimprenditorialità. Questo progetto, fondato da Evelyn Pereira e gestito con Arlette Eulert, miglior Chef del Perù 2018, è un esempio di impegno sociale. Insieme a Frank Jimenez, promettente giovane chef del ristorante Tullpukuna, che offre una moderna e sensoriale cucina peruviana con autentiche fusioni regionali del Perù.
L’evento si è concluso con un food tasting accompagnato dal tradizionale Pisco Sour offerto dall’azienda Portón, simbolo dell’ospitalità peruviana.
"Oggi abbiamo condiviso più che tecniche culinarie; abbiamo esplorato insieme l’essenza della nostra identità culturale attraverso il ceviche, un simbolo della nostra ricchezza e diversità,’ ha dichiarato l’Ambasciatore del Perù in Italia, Manuel Cacho-Sousa invitando i presenti a scoprire di più sulla gastronomia e le tradizioni peruviane, concludendo con un brindisi d’onore al Pisco. Questo evento rappresenta un prezioso momento di apprendimento e comprensione reciproca, rafforzando i legami culturali tra Perù e Italia, evidenziando il talento dei giovani chef e promuovendo l’equilibrio tra tradizione e innovazione" ha concluso l’Ambasciatore del Perù in Italia.

 



Perù riconosciuto a livello mondiale

Il Perù è stato riconosciuto per il 12º anno consecutivo come miglior destino gastronomico del mondo dai World Travel Awards e, recentemente, ha ottenuto un ulteriore riconoscimento UNESCO. Dopo 13 espressioni culturali riconosciute, il Pisco, con documenti datati al 1500, è stato celebrato come simbolo della cultura peruviana. La sua gastronomia, introdotta in Italia inizialmente con il ristorante “La Rosa del Pacifico” a Milano negli anni ‘90 è ora rappresentata in più di 30 ristoranti solo nella capitale. Una presenza in costante crescita e approvazione tra i cittadini italiani, con proposte innovative e moderne assolutamente da scoprire. È stata una serata indimenticabile grazie anche alla cortesia ed accoglienza dei nostri padroni di casa e alla bottiglietta di Pisco puro (ricevuto in dono)con la quale auguriamo a Perù e ai peruviani: Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo 2025!

L’11 dicembre 2024, alle ore 11:30, nella sala dell’Arengo del Museo Civico di Palazzo dei Consoli di Gubbio (PG), sito in Piazza Grande, è stato riconsegnato dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale al Sindaco di Gubbio il dipinto tempera su tavola, datato seconda metà del XV sec., raffigurante “Madonna con Bambino e San Giovannino”, noto con il nome di “Madonna del Melograno”, attribuita al pseudo Pier Francesco Fiorentino (1444 – 1499).

La cerimonia si è svolta alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, del Vescovo di Gubbio e Città di Castello, del Comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Monza, del Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna, del Comandante interinale del Nucleo TPC di Perugia, del Dirigente settore cultura Regione Umbria, del Direttore dei Musei dell’Umbria, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Gubbio e della Direttrice della Scuola di specializzazione in beni storico artistici.

L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna dopo essere venuti a conoscenza, nel corso di autonome indagini investigative, della detenzione della preziosa tavola quattrocentesca, proveniente dal furto consumato nella notte tra il 18 ed il 19 marzo del 1979, da ignoti malfattori all’interno della Pinacoteca comunale di Gubbio nel Palazzo dei Consoli. I malviventi, con il favore delle tenebre e l’aiuto di una corda da alpinista, si calavano per circa trenta metri da una delle finestre più alte della Pinacoteca eugubina portando via la preziosissima opera d’arte raffigurante la ben nota “Madonna del Melograno”.

Dall’audace furto acrobatico fino ad oggi, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha posto in essere una incessante attività di ricerca finalizzata al rintraccio della pregevole opera d’arte, inizialmente accostata alla scuola di Filippo Lippi e poi attribuita al suo seguace Pier Francesco Fiorentino che per i colori, il disegno e l’espressione dei volti è considerata di inestimabile valore artistico. In questi anni, i Carabinieri TPC hanno divulgato la notizia della scomparsa del dipinto al fine di rintracciarlo e consegnarlo al luogo d’origine. Nel tempo, la tavola a tempera è stata cercata dai Carabinieri TPC in modo assiduo e continuo, perfino oltre i confini nazionali, avvalendosi anche della divulgazione di informazioni sui mass media nazionali e programmi televisivi, come ad esempio “Maurizio Costanzo Show” e “Chi L’ha Visto?”.

Grazie al prolungato lavoro di ricerca e di divulgazione posto in essere negli anni dai Carabinieri TPC, l’attuale possessore ignaro della reale importanza dell’opera, appena avuta la disponibilità del dipinto, ponendo fiducia nell’istituzione, contattava il Nucleo TPC di Bologna ai fini di ottenere maggiori informazioni sul manufatto detenuto.

L’effige fotografica dell’opera asportata era stata inserita all’epoca del furto nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC e nel Bollettino delle ricerche delle opere d’arte trafugate n. 9 anno 1982, e, proprio dai preliminari accertamenti condotti, i Carabinieri TPC potevano rilevare che la foto del bene culturale presentava notevoli analogie con quella trafugata nel 1979 dalla Pinacoteca di Gubbio.

Il dipinto, raffigurante “Madonna del Melograno”, delle dimensioni cm 65 x 44, veniva recuperato dal Nucleo TPC di Bologna nel mese di ottobre del 2024. Un recupero che richiedeva un’attenta e delicata attività di polizia giudiziaria, dettata dal notevole e prestigioso valore del bene d’arte, nell’individuare e ricercare quegli elementi irripetibili, le cosiddette “impronte digitali dell’opera”, al fine di acclarare con certezza che la tavola fosse proprio quella asportata nel 1979.

Nell’immediatezza dei fatti, i militari TPC, ottenuta la notizia, si adoperavano ad acquisire presso la Pinacoteca civica di Gubbio un’effige fotografica scattata ad alta risoluzione raffigurante l’opera d’arte prima dell’evento criminoso. 

Tale attività, in un primo luogo, permetteva di evidenziare ben 14 particolari irripetibili, quali cadute pittoriche, fori di tarlo o danneggiamenti localizzati sulla superficie pittorica dell’opera d’arte asportata che, confrontati sul bene culturale oggetto di informazione permettevano di riscontrare come quest’ultima risultava essere identica, in ogni sua parte, con il dipinto della “Madonna del Melograno”, compendio di furto e oggetto di ricerca. L’indagine, così proseguita con un’accurata e attenta comparazione di confronto tra l’immagine del dipinto asportato e la visione diretta dell’opera d’arte posseduta in buona fede dal richiedente, consentiva di acclarare con assoluta certezza che la tavola a tempera era proprio quella trafugata dalla Pinacoteca eugubina, in quanto presentava l’esatta corrispondenza nonché la puntuale localizzazione di tutti i punti irripetibili dell’opera d’arte trafugata.

l’esame autoptico condotto dai funzionari della Pinacoteca del Comune di Gubbio, che dopo attenta visione della tavola la riconoscevano senza alcun dubbio come l’opera d’arte asportata nella notte tra il 18 ed il 19 marzo del 1979 ai danni del Comune di Gubbio e nel contempo individuavano un ulteriore elemento irripetibile, ovvero due fori di chiodi localizzati sulla cornice in basso a sinistra che in origine assicuravano la targhetta con il numero di inventario dell’Ente proprietario.

A conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri dell’Arte, il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, che ha coordinato e diretto le attività investigative, disponeva la riconsegna della pregevole tavola quattrocentesca al Museo civico del Comune di Gubbio (PG), proprietario dell’opera, consentendo di poterla restituire alla comunità eugubina e quindi all’intera collettività, celebrando così il ritorno del dipinto trafugato come un doppio dono alla comunità: un simbolo di fede cristiana, che si rinnova a ridosso dell’avvenuta celebrazione dell’Immacolata, e nel contempo un richiamo al legame con la natura e le sue luci, che si accende insieme all’albero di natale più grande del mondo. 

 

Fonte : Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna

  

L’8 dicembre scorso l’Associazione “Trofarello paese dei presepi” ha inaugurato il “Presepe Evangelico Franco Ferrando 2024-2025” nella Chiesetta di San Giuseppe Antico in Piazzetta San Giuseppe a Trofarello, città piemontese in provincia di Torino. La mostra sarà aperta fino al prossimo 12 gennaio con i seguenti orari di apertura: mercoledì e venerdì dalle ore 16 alle ore 18,30; prefestivi e festivi dalle ore 16 alle ore 18,30 con ingresso libero. Il presepio, creato e allestito ogni anno a Natale che ha raggiunto ormai la sua diciannovesima edizione, è voluto e elaborato dai volontari della associazione.

Il Segretario della Associazione Raffaele Scotto fa sapere che: “Il Presepe Evangelico in movimento di Trofarello racconta la storia della Natività con 60 personaggi in movimento e 70 lampade. Le 4 fasi del giorno rendono la «narrazione» emozionante. L’Associazione “Trofarello paese dei presepi” mette in scena ogni anno, all’interno della settecentesca Chiesa di S. Giuseppe Antico, grazie ad un gruppo di volontari, il presepe Meccanico Evangelico Palestinese, di circa 40 mq di superficie. L’ambientazione del nostro presepe meccanico cerca di suggerire il contesto geografico della Terra Santa con i suoi contrasti tra il verde della Galilea, raccolta intorno al lago di Tiberiade, e il deserto della Giudea, ai cui bordi sorge Betlemme, che campeggia di lato con la capanna della Natività. L’allestimento prevede, accanto a molte statuine tutte in movimento che rappresentano persone durante lo svolgimento di scene di lavoro quali, il pescatore, il bottaio, il panettiere, il cestaio, molte altre figure che Gesù citerà durante il suo insegnamento nel Vangelo. I 70 personaggi animati meccanicamente, oltre 100 animali, 300 personaggi statici, 50 lampade per illuminare le varie fasi dell’alba, giorno, tramonto, notte e cometa, le fasi lunari, fuochi e luci nelle case, effetti sonori e un breve documentario con le immagini della sequenza di costruzione e dell’allestimento del presepio, completano il presepio. Nel presepe Evangelico, viene raccontata l’annunciazione a Maria, il sogno di Giuseppe, il censimento, la ricerca dell’alloggio, l’annunzio ai pastori, la nascita del figlio di Maria e Giuseppe e la fuga in Egitto.

Questo presepe rappresenta un importante punto di riferimento e di unione nella tradizione natalizia per gli abitanti di Trofarello che, ogni anno, si ritrovano ad ammirare questa opera d’arte unica nel suo genere. Fino a poco tempo fa eravamo in 12 soci volontari a seguire questa iniziativa, ma ora siamo rimasti solo più in 6: durante l’allestimento di questa mostra abbiamo deciso di onorare il loro ricordo tramite composizioni di presepi che rievocano la loro memoria. Abbiamo inaugurato il presepe con il musico Walter che ha intrattenuto gli ospiti con canti e melodie tipici locali in lingua italiana e latina che affondano le loro radici nell’epoca medievale, oltre alle canzoni e gli inni sacri religiosi legati al Natale. Questo “aedo” accompagna il canto suonando un antico strumento, la ghironda, che è una tipicità assoluta e rara in ambito musicale attuale. La motivazione che ci spinge ogni anno a proseguire questa iniziativa è il calore e la partecipazione delle persone che si ritrovano insieme nel segno dell’amicizia e dell’unione di sentimenti e valori umani condivisi. Il nostro presepe incarna e simboleggia il vero spirito del Natale che è dono del Signore per la salvezza e la redenzione dell’umanità. Vi aspettiamo perciò numerosi in un clima accogliente e amicale!.

Ho visitato personalmente questo presepe e la prima impressione che ho provato è stata quella di sentirmi come in famiglia. La Chiesetta è di grande interesse storico e artistico con rappresentazioni di immagini figurative e affreschi che riproducono tematiche a sfondo religioso. Questo presepe mi ha colpito sia per la ampiezza dei paesaggi tipici e dei luoghi africani riproposti in cui è nato Gesù sia per la laboriosa meccanicità delle figure che si muovono compiendo gesti quotidiani nell’ambiente di vita del tempo. Osservando il presepe si percepisce la passione e la forte motivazione che hanno spinto gli artisti-artigiani nel realizzarlo: è un’opera d’arte che trasmette le emozioni legate al sentimento religioso della fede e al senso di rinascita umana prefigurata dall’avvento di Gesù che dà inizio all’era cristiana illuminando con una nuova luce le nostre vite.

Buon Natale a tutti!

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