I lavori per la realizzazione del parcheggio del viale Alcide De Gasperi, cominciati da pochi giorni, non possono rappresentare l’unico intervento per migliorare la viabilità in un rione abitato da migliaia di persone. Famiglie costrette a subire disagi di ogni tipo e che preferirebbero avere un impianto per il deflusso delle acque piovane e un manto stradale degno di questo nome piuttosto che qualche parcheggio in più. In qualità di presidente del comitato spontaneo “Terranostra”, il sottoscritto Nico Sofia, nel corso di questi ultimi mesi ho organizzato sedute itineranti, proteste e raccolte firme con i residenti ottenendo in cambio solo moltissime promesse e pochi fatti concreti. Oggi migliaia di abitanti del viale Alcide de Gasperi chiedono opere ed infrastrutture necessarie a rendere il quartiere più vivibile. Ben vengano i primi quaranta posti auto per compensare quelli della pista ciclabile sul Lungomare, ben vengano le nuove caditoie ma senza un impianto degno di questo nome il quartiere è destinato ancora ad allagarsi con le prossime ondate di maltempo. Forti piogge che trasformano slarghi e parcheggi in laghi artificiali. Il risultato è che qui per muoversi, più che le macchine, servono le barche; e non si tratta di una esagerazione. A questo bisogna aggiungere il fatto che il viale Alcide De Gasperi resta diviso in due tronconi a causa di un cantiere lumaca, mai portato a termine, con la conseguenza che l’area resta transennata da mesi. Eppure secondo i progetti presentati in passato il viale Alcide De Gasperi avrebbe dovuto rappresentare il normale sbocco per il traffico che ogni giorno invade viale Artale D’Alagona e viale Ruggero di Lauria. Non solo, in questa zona l’emergenza continua riguarda pure il nodo buche e la necessità di spostare alcuni pali della luce ai bordi delle carreggiate. In questo scenario a rischiare sono pure i pedoni ogni volta che devono attraversare la strada.