L’Atlante geopolitico del Mediterraneo 2014, prodotto dall’Istituto di studi politici “San Pio V” in collaborazione con il Ce.S.I. (Centro studi internazionali) e pubblicato da datanews (pp. 384, € 20), costituisce un eccellente strumento per comprendere storia e novità degli Stati africani e asiatici che si affacciano sul Mediterraneo, dal Marocco alla Turchia.
Le vicende dei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, a due anni dall’esplosione delle primavere arabe, costituiscono una delle principali sfide che la comunità internazionale e, in particolar modo, l’Europa dovranno affrontare e (chissà?) risolvere nei prossimi anni. L’instabilità politica ed economica ancora perdurante, il problema dei sempre più consistenti flussi migratori, il conflitto in atto oramai da parecchio tempo in Siria, la guerra a Gaza e la crescente destabilizzazione di tutta l’area rendono il bacino del Mediterraneo uno dei teatri più caldi dello scenario internazionale, già oggi. Per tale motivo il volume si propone, attraverso riflessioni puntuali su argomenti pregnanti e tramite complete schede su ciascun Paese, di costituire un utile strumento per comprendere il passato storico e la recente evoluzione dei Paesi del Mediterraneo afro-asiatico.
L’opera è curata da due storici, Francesco Anghelone e Andrea Ungari, al quale si devono svariate schede storiche che permettono di comprendere l’origine, anche remota, di eventi a noi coevi. La prefazione è di Antonio Iodice, mentre l’introduzione è firmata da Andrea Margelletti.