Recentemente ho incontrato il famoso paroliere ed autore televisivo Cristiano Minellono , in occasione di una delle presentazioni del suo libro di poesie “Io la notte scrivo” Canzoni senza musica (Minerva Edizioni). Non ci vedevamo da tempo e l’accoglienza che mi riserva, dettata dalla sua innata galanteria, che ho sempre ben apprezzato, mi porta a intervistarlo, come spesso accade.
Cristiano Minellono, Popi per gli amici dell’ambiente artistico, è molto conosciuto anche a livello internazionale e considerato un punto di riferimento della musica leggera italiana, per aver composto testi di canzoni interpretate da cantanti famosi, come Albano & Romina Power, Toto Cutugno, Ricchi e Poveri, Camaleonti, Patty Pravo,Mal, Dory Ghezzi, Dik Dik, Fausto Leali e Nomadi, solo per citarne alcuni. Importanti le sue collaborazioni Dario Farina, Adriano Celentano, Memo Remigi, Mario Lavezzi, Umberto Balsamo, Luciano Beretta, Pino Donaggio, in una carriera costellata di numerosi successi, destinati a rimanere nel tempo, come nel caso de “L’italiano” interpretata da Toto Cutugno, campione di vendite con oltre 30 milioni di copie vendute e diventata la canzone di riferimento degli italiani all’estero.
Prestigiosi i suoi premi come autore, fra i quali: due primi posti e quattro volte secondo al “Festival della Canzone Italiana di Sanremo”, due “Telegatti”, due edizioni del “Festivalbar” ed una di “Un disco per l’estate”. Per diversi anni, fino agli inizi degli anni ’90 è stato Direttore Artistico delle reti Fininvest. I dischi in giro per il mondo con brani firmati da Minellono sono ben 150 milioni.
Egli, figlio d’arte nel vero senso della parola, poiché entrambi i genitori erano affermati attori teatrali e cinematografici, ha vissuto già dall’ infanzia all’interno dell’ambiente dello spettacolo, frequentando molti artisti di alto profilo. In giovanissima età ha avuto numerose esperienze teatrali, in seguito anche all’interno di compagnie di eccellente rilievo, come la Compagnia dei giovani di Giorgio De Lullo, la Calindri-Volonghi, la Brignone-Santuccio, la Lionello e la Mazzarella e qualche anno dopo, alcune interpretazioni televisive all’interno di due serie complete de “Le avventure di Laura Storm”, con Lauretta Masiero.
Quindi, verso la fine degli anni ’60 il suo felice approdo alla Musica e la spontanea scelta dell’attività di autore, dettata dalla forte esigenza di esprimere la sua raffinata creatività; in altre parole, il naturale prosieguo della tradizione artistica familiare.
D)Recentemente sei stato ospite di “Pomeriggio 5”di Barbara D’Urso, attraverso un collegamento da studio con Casa Carrisi, avvenuto nel corso del programma. Come sei stato accolto?
Mi trovavo in vacanza a Cellino San Marco, ospite come sempre del mio fraterno amico Albano e della sua famiglia e devo dire di aver ricevuto molti elogi da parte della conduttrice, anche se, in buona sostanza, non mi è stato riservato uno spazio adeguato ed opportuno, al fine di una migliore riuscita del servizio.
D) Ormai è ufficiale la presenza al festival di Sanremo di Albano e Romina come ospiti d’onore, quindi non in gara. Sai se eseguiranno brani inediti?
Albano e Romina eseguiranno tre pezzi del loro repertorio classico, fra essi due famose canzoni scritte da me negli anni ’80: “Ci sarà” e “Felicità” e ritengo giusta la loro scelta, poiché al pubblico farà certamente piacere ascoltare queste canzoni, dopo così tanto tempo, visto che come coppia sono assenti dal panorama musicale italiano da circa 20 anni. D’altra parte, va anche detto che il Festival di Sanremo raramente da spazio agli ospiti per presentare pezzi inediti. Una notizia in anteprima: io e Albano siamo lavorando insieme ad un progetto musicale e considerata le nostre passate esperienze, confido in un buon risultato.
D) Cosa è cambiato in questi ultimi anni nell’organizzazione di questo tradizionale appuntamento con la nostra Musica leggera?
Da diversi lustri è cambiato quasi tutto, partendo dall’organizzazione dell’evento, per arrivare al livello dei contenuti musicali, dal mio punto di vista assai discutibili. L’errore più grave che si possa commettere è quello di dimenticare l’insieme di persone che lavorano dietro ad una canzone, perdendo di vista, paradossalmente, il fatto che il Festival tanti anni fa nacque essenzialmente come evento celebrativo della Musica leggera italiana e non solo della persona, nella figura del cantante. Quando i direttori artistici erano dei veri competenti di musica, mi vengono in mente Gianni Ravera e Pippo Baudo e dietro ogni canzone c’era l’operato di autori del calibro di Bigazzi, Pallavicini, Pace, Albertelli, Testa, Salerno e di altri miei colleghi, il risultato era sempre di ottima qualità. Il problema è che oggi, fra le nuove generazioni, è difficile trovare grandi autori e quelli non più giovanissimi non sono più motivati a scrivere canzoni. Il mercato discografico è paralizzato; inoltre, è scomparsa la figura degli editori, ormai sostituita da multinazionali, che sostanzialmente si disinteressano degli autori, inseguendo i prodotti spesso di scarsa qualità e di vita breve, generati all’interno dei “Talent Show”. Io personalmente definisco questo genere di programma “la fabbrica del nulla”! Desidererei aggiungere che, per un discorso legato principalmente al contenimento dei costi, dopo gli anni’90 il prodotto televisivo è sceso fortemente di livello e con esso il cinema e la musica. Oggi il Cinema è improbabile, la televisione delirante e la musica, praticamente, non esiste più…
D) Nella tua lunga carriera sono state numerose le collaborazioni con vari artisti. Con quali di essi è rimasto ancora attivo il rapporto professionale, a parte quello di amicizia e stima che, a quanto vedo, è sempre vivo con tutti?
A parte Albano, con il quale la collaborazione non si è mai interrotta ed insieme, qualche tempo fa, abbiamo scritto la canzone “Ciao papà”, dedicata a Don Carmelo, dopo la sua scomparsa, ed anche il brano “Tu non lasciarmi mai”, sigla di coda del programma “Così vicini, così lontani” , ho rapporti professionali con l’amico di una vita Toto Cutugno; per lui ho scritto un bel pezzo, contenuto del suo nuovo album, che s’intitola “Sei la metà della mia vita”.
D) Da diversi anni molti artisti italiani lavorano con grande successo al’estero, dall’Est Europeo a tanti Paesi nel resto del mondo. Le loro tournée registrano sempre straordinarie affluenze di pubblico. Come spieghi tutto questo?
Difficile dare una razionale spiegazione… Ti porto un esempio: Albano e Romina , per i quali ho scritto tantissimi brani, hanno dovuto aumentare da una a tre le date del loro concerto alle Cascate del Niagara in Canada, vista l’enorme richiesta di biglietti. Come loro, anche i Ricchi e Poveri, Toto Cutugno ed altri cantanti o gruppi italiani sono molto apprezzati e seguiti in molti Paesi, persino quelli davvero distanti, come Cina, India e Australia. Questo non può che rendermi soddisfatto poiché, essendo l’autore di una parte della loro produzione discografica, ricevo i diritti. Quindi, siamo tutti felici e soprattutto gratificati dalla risposta del pubblico.
D) A cosa attribuiresti la poca considerazione che viene conferita alla Musica leggera italiana e in che misura influisce il passaggio generazionale?
Il cambio generazionale avviene regolarmente in tutto il mondo, ma quello che accade in Italia è anomalo. I giovani hanno sempre seguito le mode del momento, questo è successo anche a me; tuttavia, le vere responsabilità partono dall’alto; se il Ministero dei Beni Culturali non tiene minimamente in considerazione la nostra Musica leggera, cosa possiamo aspettarci dalle nuove generazioni? Un’altra osservazione, che ritengo degna di nota: io non percepisco alcun trattamento pensionistico, poiché il Fondo di solidarietà, che fu istituito all’interno della SIAE e prevedeva l’erogazione di una piccola pensione al compimento del 60° anno di età, è stato bloccato da nuove normative. Tale provvedimento è stato giustificato dal fatto che, secondo loro, solo l’INPS viene ritenuto l’istituto deputato all’erogazione di pensioni, quindi, gli altri enti non possono occuparsene. Pertanto, si salva solo chi, con lungimiranza, a suo tempo ha stipulato una polizza assicurativa privata.
D) Recentemente hai scritto un libro di poesie, che si intitola: “Io la notte scrivo - Canzoni senza musica”. Intanto, non sei il solo a scrivere di notte, lo facciamo in molti, fra chi è impegnato in attività umanistico-letterarie, quindi, hai tutta la mia comprensione. Di notte, secondo me, l’ispirazione è emotivamente intensa ed il rapporto con i propri versi intimistico, in stretta relazione con il cuore. A proposito delle tue poesie, posso dirti che sono bellissime, con un afflato nostalgico ricco di phatos, in una commistione fra sogno e realtà, che esprime efficacemente i moti dell’animo, in tutte le sue sfumature. Non a caso, da anni ti chiamo “il mio Poeta” e i fatti ben dimostrano che avevo ragione. Vorresti parlarmi del tuo libro?
Il mio libro “Io di notte scrivo – Canzoni senza musica” è uscito nell’agosto scorso e contiene 70 poesie, scritte da quando avevo 19 anni ad oggi. Questa è l’unica circostanza in cui ho scritto come volevo, in totale libertà, con una liricità senza i confini posti da una musica già esistente e il primo a stupirsi del risultato è proprio il sottoscritto. Ho composto poesie semplici, che parlano di sentimenti, tensioni emotive e passioni offerti come in una fotografia, attraverso un linguaggio accessibile a tutti. L’ “Intellighenzia italiana” ritiene che si possa cantare l’amore solo attraverso una poesia fatta di semantica ostica e concetti a volte fin troppo ermetici ed io ho scritto “canzoni senza musica” nell’intento di dimostrare il contrario. Credo di esserci riuscito e ne sono felice; molte persone mi dicono che tengono il mio libro sul comodino, altre mi scrivono che leggendo i miei versi si sono riconosciuti ed emozionati, tanti che hanno comperato più copie per darle in dono… Una piccola nota: il libro è disponibile in pochissime libreria, quindi, è preferibile ordinarlo online. Ricordo con piacere le recenti presentazioni del libro ad Albarella, in occasione di un concerto di Albano, a Pordenone, nell’ambito di un importante evento culturale e ad Erba, dove sono intervenute, con attenta partecipazione, moltissime persone. Naturalmente, ne seguiranno altre, un po’ in tutta Italia.
D) E’ sempre un piacere ascoltarti ! Qual è il tuo messaggio, a conclusione del nostro incontro?
Vorrei che l’umanità si fermasse e facesse marcia indietro, per recuperare tutti quei valori legati ai sentimenti “veri”, che lentamente stiamo perdendo di giorno in giorno…