In primis, noi diciamo che una eccellente immagine del lavoro, nel nostro Paese, viene data dagli articoli 1 e 4 dei Principi Fondamentali della Costituzione: Art.1 “L’ Italia è un Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”; Art.4 “La Repubblica, riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. A questo punto, diciamo, anche, senza mezzi termini, che, nel nostro Paese, ci sono due visioni dell’attività lavorativa: 1) “Lavoro”, ovvero, impiego delle proprie energie fisiche e intellettuali in un’attività produttiva; 2)”Lavorio”, ovvero, lavoro intenso e continuato, tramite un’azione condotta, di nascosto, a danno di altri(Leggi: “lavoro nero, lavoro grigio ed irregolare”). A nostro modesto avviso, queste due immagini realistiche del lavoro ci fanno pensare ad una “locomotiva” del lavoro, che percorre: un primo binario certo e sicuro, ed un secondo binario incerto ed insicuro. Ebbene, diciamo, pure, in verità, che nel settore lavorativo pubblico la “locomotiva” del lavoro percorre il primo binario, certo e sicuro; nel settore privato, per la gran parte del mondo imprenditoriale la “locomotiva” del lavoro percorre pure il primo binario, certo e sicuro. In questo settore, va detto, anche, per dovere di cronaca, che una parte minore della piccola impreditoria, la “locomotiva” del lavoro percorre, il suddetto secondo binario, incerto ed insicuro, ad esempio, (lavoro con schiene curve dei braccianti nelle campagne) forse, anche, ma non sempre, per una scarsità di risorse finanziare a disposizione.