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Cresce l’export dei vini pugliesi del +8% con la Puglia che si conferma la seconda regione d’Italia nella produzione di vino con quasi 9 milioni di ettolitri nell’ultima annata, sempre più graditi sui mercati nazionali ed esteri. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di Istat Coeweb, divulgati in occasione del Vinitaly 2022, vetrina per le produzioni enologiche di eccellenza che apre i battenti a Verona, con la Puglia che negli ultimi anni si è imposta anche con gli spumanti con 250mila bottiglie, di cui 172 mila DOP e IGP varietali.

La ripresa complessiva delle esportazioni è accompagnata dalla crescita dei consumi interni con un aumento degli acquisti domestici di vini e spumanti, dove spiccano le bottiglie che fanno registrare il maggior incremento dei consumi in valore del vino italiano, spingendolo verso il successo, troviamo difatti nelle prime quattro posizioni due vini pugliesi, il Primitivo pugliese (+23,6%) e il Negroamaro pugliese (+14,6%), al centro delle degustazioni in programma alla Kermesse veneta.

Nel tempo della globalizzazione – precisa Coldiretti Puglia – gli italiani bevono ‘patriottico’. Un’evoluzione positiva dovuta, oltre all’eccellenza del prodotto, anche dalla riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar a cui si somma la ripresa delle esportazioni che hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese nel canale Ho.Re.Ca, nell’enoturismo e nell’export – sottolinea Coldiretti Puglia – per un valore che va oltre 1 miliardo di euro l’anno.

Ai tempi del Covid, insiste Coldiretti Puglia, è tra l’altro cresciuto tra i millenial il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande, con il 12% dei giovani che dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d’eccellenza durante il lungo lockdown.

“L’internazionalizzazione è una scelta obbligata – afferma Gianni Cantele, responsabile della Consulta vitivinicola di Coldiretti Puglia - che deve cogliere questo momento di crisi per mettere a punto una strategia più incisiva di presenza sui mercati stranieri. Sono indispensabili la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate”.

Grande spazio negli ultimi anni alla new green economy molto sensibile alla sostenibilità ambientale – spiega Coldiretti Puglia - dagli occhialini utili ad 'immergersi nelle Terre del Neagroamaro' alla chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale, al vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare, dal tappo in vetro fino al pesto dalle foglie di vite, sono solo alcune delle novità delle aziende. Capitolo a parte merita la diffusione del 'Wine beauty' dalla crema viso alla linfa di vite - ricorda Coldiretti Puglia - dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema anti-età al nettare di uve Primitivo.

Dai cosmetici green fino ai prodotti alimentari innovativi la new economy del vino dà lavoro a 1,3 milioni di persone grazie anche allo sviluppo delle attività connesse e di servizio, con un impatto importante sull’economia del sistema Paese. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa al Vinitaly special edition di Verona dove è stata allestita la prima esposizione sui nuovi esempi di business che conciliano la necessità delle imprese agricole di diversificare le attività e di ottimizzare la gestione delle risorse verso la transizione ecologica con le nuove tendenza di consumo e la voglia di naturalezza post pandemia.

Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo d’uva alimenta opportunità di lavoro in ben 20 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie, 19) laboratori di analisi, 20) sostanze enologiche.

L’esercito del vino – sottolinea la Coldiretti regionale – spazia, infatti, dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).

In linea con la spinta green, crescono in Puglia in 10 anni del 14% i vigneti biologici, con oltre 15mila ettari e una decisa spinta – conclude Coldiretti Puglia -alla transizione ecologica che ha portato le cantine pugliesi a prestare sempre maggiore attenzione all'ambiente.

Con oltre 1 stalla su 10 (12%) in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività a causa dei costi di gestione degli allevamenti per le speculazioni in atto con la guerra in Ucraina dopo il Covid, si gettano le basi dell’accordo etico tra allevatori, mangimifici e trasformatori per una filiera integrata dalla stalla alla tavola e garantire la sopravvivenza della ‘Fattoria Puglia’ che conta ormai solo 850  allevamenti da latte per fare formaggi, mozzarelle e burrate. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della tavola rotonda organizzata da Coldiretti, A.R.A. Puglia, il caseificio Deliziosa di Puglia e i mangimifici Fusillo, Galtieri e Fratelli Quarato, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, un percorso di filiera aperto a tutti gli attori del territorio.

Per l’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei mangimi il settore dei bovini da latte – sottolinea la Coldiretti Puglia - ha subito incrementi di costi pari al 57% secondo il Crea che evidenzia il rischio concreto di chiusura per la maggioranza degli allevamenti che si trovano costretti a lavorare con prezzi alla stalla al di sotto dei costi di produzione.

“L’adeguamento dei compensi è necessario per salvare le 850 stalle da latte pugliesi sopravvissute a cui va garantita la stabilità e che hanno un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate”, ha dichiarato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

La carenza di mais e soia, con le speculazioni in atto che hanno fatto schizzare i prezzi delle scorte, sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi, ma stanno mettendo in crisi anche i mangimifici e i trasformatori, che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse – sottolinea Coldiretti – raggiunge anche oltre 0,50 euro al litro di latte alla stalla, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto ad una larga fascia di allevatori.

“Il patrimonio agroalimentare pugliese oggi vanta una nuova DOP, la mozzarella di Gioia del Colle – ha aggiunto Piccioni - una leva infallibile per rafforzare e sostenere l’intera filiera lattiero – casearia attraverso accordi mirati che dettino regole precise con costi di produzione calcolati in base ai reali oneri e prezzi del latte ben definiti secondo quantità assicurate su territori vocati. Se la mozzarella pugliese registra attualmente un valore della produzione di quasi 100 milioni di euro, con il riconoscimento comunitario è prevedibile un aumento del valore del 25%”.

All’aumento dei costi di produzione non corrisponde la giusta remunerazione del latte alla stalla, quando per poter pagare un caffè al bar gli allevatori pugliesi devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia, scattati già prima della guerra in Ucraina.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro – aggiunge Coldiretti Puglia – lavorando per accordi di filiera tra imprese agricole, mangimifici ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma – conclude Coldiretti Puglia - occorre investire per aumentare la coltivazione di produzioni per l’alimentazione degli animali  e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

 

Parcheggiare lauto può diventare un vero e proprio stress, soprattutto se il check in del nostro volo è in chiusura e siamo in mostruoso ritardo sulla tabella di marcia. Oggi i viaggiatori saggi sanno bene che non c’è miglior beneficio per la propria auto del parcheggio privato in prossimità dell’aeroporto, un servizio che permette di lasciare la propria auto al sicuro anche per molti giorni a tariffe decisamente convenienti. Molte persone si lasciano spaventare dai costi dei parcheggi privati, quando in realtà usufruire dei servizi del parcheggio zona aeroporto a Cagliari, così come in numerose altre città italiane, è decisamente più conveniente per tantissime ragioni. 

Tutti i confort per i viaggiatori

Per prima cosa questi servizi sono pensati per garantire ogni comfort ai viaggiatori e, quindi, offrire molto di più che un semplice luogo chiuso in cui lasciare l’auto custodita. Tra i più apprezzati ci sono sicuramente il servizio navetta che conduce all’aeroporto in andata e ritorno sempre incluso, la possibilità di stipulare una polizza che copra il veicolo dai danni derivanti da furto e incendio e il servizio di vigilanza h24 con telecamere a circuito chiuso. 

Zero rischi

Tutti questi vantaggi sono da considerare sempre in rapporto ai rischi che si corrono lasciando l’auto incustodita in strada, alla mercé di danni, furti e multe salate per parcheggi selvaggi e non consentiti. Per di più se il parcheggio in strada viola le norme comunali vigenti ci si dovrà far carico dei costi di rimozione del veicolo e di quelli di trasporto e deposito. Il miglior modo per evitare tutti questi rischi, ovviamente, è quello di usufruire dei parcheggi privati in prossimità dellaeroporto e stare tranquilli per tutta la durata del nostro viaggio. Sei d’accordo?

I vantaggi delle offerte dedicate

Ma non finisce qui! Per gli utilizzatori di questi parcheggi sono previsti anche tanti altri benefici tra cui tariffe promozionali e scontistiche riservate ai clienti e convenzioni con le aziende per i dipendenti che usufruiranno del servizio di parcheggio. Infine queste realtà sono sempre convenzionate con le migliori agenzie di viaggio e tour operator per consentire ai viaggiatori di usufruire di vantaggiose offerte dedicate

Gli extra

Infine per i viaggiatori che amano la comodità ed il comfort ci sono anche tanti altri servizi da provare. Per esempio è possibile richiedere il servizio di lavaggio auto, di avvolgimento bagagli, di ritiro e consegna dellauto direttamente fuori dal check-out dell’aeroporto e così via. Si può anche ottenere la ricarica della batteria dell’auto nel caso in cui si fosse scaricata oppure chiedere la sanificazione e tutta una serie di coperture aggiuntive. 

Il tutto è sempre accessibile a prezzi estremamente convenienti che ti faranno dormire sonni tranquilli per tutta la durata del tuo viaggio e, quindi, sia per soste lunghe che brevi. Al ritorno si ritroverà la propria auto esattamente come è stata parcheggiata e si potrà beneficiare del trattamento speciale riservato, prenotabile sempre via app e sito web con risparmi fino al 70%. Un servizio davvero comodo e pratico che, proprio per questo, è diventato tra i più popolari per i viaggiatori. 

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