Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 20 Aprile 2024

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:527 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:558 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:741 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1341 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1460 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1294 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1465 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1512 Crotone

Bari - Latte, Coldiretti: accordo per salvare le 850 stalle sopravvissute

Con oltre 1 stalla su 10 (12%) in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività a causa dei costi di gestione degli allevamenti per le speculazioni in atto con la guerra in Ucraina dopo il Covid, si gettano le basi dell’accordo etico tra allevatori, mangimifici e trasformatori per una filiera integrata dalla stalla alla tavola e garantire la sopravvivenza della ‘Fattoria Puglia’ che conta ormai solo 850  allevamenti da latte per fare formaggi, mozzarelle e burrate. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della tavola rotonda organizzata da Coldiretti, A.R.A. Puglia, il caseificio Deliziosa di Puglia e i mangimifici Fusillo, Galtieri e Fratelli Quarato, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, un percorso di filiera aperto a tutti gli attori del territorio.

Per l’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei mangimi il settore dei bovini da latte – sottolinea la Coldiretti Puglia - ha subito incrementi di costi pari al 57% secondo il Crea che evidenzia il rischio concreto di chiusura per la maggioranza degli allevamenti che si trovano costretti a lavorare con prezzi alla stalla al di sotto dei costi di produzione.

“L’adeguamento dei compensi è necessario per salvare le 850 stalle da latte pugliesi sopravvissute a cui va garantita la stabilità e che hanno un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate”, ha dichiarato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

La carenza di mais e soia, con le speculazioni in atto che hanno fatto schizzare i prezzi delle scorte, sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi, ma stanno mettendo in crisi anche i mangimifici e i trasformatori, che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse – sottolinea Coldiretti – raggiunge anche oltre 0,50 euro al litro di latte alla stalla, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto ad una larga fascia di allevatori.

“Il patrimonio agroalimentare pugliese oggi vanta una nuova DOP, la mozzarella di Gioia del Colle – ha aggiunto Piccioni - una leva infallibile per rafforzare e sostenere l’intera filiera lattiero – casearia attraverso accordi mirati che dettino regole precise con costi di produzione calcolati in base ai reali oneri e prezzi del latte ben definiti secondo quantità assicurate su territori vocati. Se la mozzarella pugliese registra attualmente un valore della produzione di quasi 100 milioni di euro, con il riconoscimento comunitario è prevedibile un aumento del valore del 25%”.

All’aumento dei costi di produzione non corrisponde la giusta remunerazione del latte alla stalla, quando per poter pagare un caffè al bar gli allevatori pugliesi devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia, scattati già prima della guerra in Ucraina.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro – aggiunge Coldiretti Puglia – lavorando per accordi di filiera tra imprese agricole, mangimifici ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma – conclude Coldiretti Puglia - occorre investire per aumentare la coltivazione di produzioni per l’alimentazione degli animali  e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI